Inps regionale: l'Abruzzo è ancora in piena crisi

33 mln di ore di cassa integrazione nel 2010

03 Febbraio 2011   12:25  

Il Comitato Regionale Inps, nella seduta del 25 gennaio 2011, ha preso in esame i dati relativi al ricorso alla Cassa integrazione nella Regione Abruzzo per l’anno 2010, rapportati all’analogo periodo 2009.

La crisi finanziaria, di proporzioni globali, continua, purtroppo, a perdurare nella nostra regione, con ripercussioni per imprese e lavoratori anche più gravi rispetto al contesto nazionale, particolarmente per L’Aquila e gli altri comuni all’interno del “cratere”; questo nonostante il notevole intervento governativo teso, con gli interventi a sostegno del reddito, a limitarne gli effetti.

A dare il segno della gravità dell’attuale crisi in Abruzzo stanno le ore di ricorso alla Cassa Integrazione, che nel 2010 hanno superato i 33 milioni, a confronto di quelle, pur pesanti, che si sono registrate negli anni ottanta e novanta, e che comunque non sono andate oltre i 16 milioni.
Qualche timido segnale, se non di ripresa, ma che comunque potrebbe autorizzare a sperare in una qualche inversione di tendenza, lo si può intravedere nel fatto che globalmente il ricorso a questo strumento di integrazione salariale ha fatto registrare un decremento del 5,8% rispetto al 2009.

Per quanto riguarda le varie provincie, le ore globali di cassa integrazione sono diminuite nelle provincie di Chieti e L’Aquila rispettivamente del 20,3% e del 28,4%, mentre sono aumentate, nelle provincie di Pescara e Teramo, rispettivamente del 31,3% e del 34,8%.

Se si entra nel merito delle diverse tipologie di fruizione, non rassicura però il fatto che tale decremento è dovuto ad una diminuzione del 60,7% della CIG ordinaria, a cui fanno da contrappeso i preoccupanti (in quanto anticamera della mobilità e della disoccupazione) incrementi della CIG speciale in ragione del 147,1% (notevole il contributo delle provincie di Chieti e Teramo con incrementi del 205,4% e 287,1%), e della CIG in deroga, in ragione del 44,3%.

Se si analizza poi il dato complessivo degli ammortizzatori sociali, comprensivi dei dati della mobilità e disoccupazione, il 2010 rispetto al 2009 fa registrare un incremento del 3%.

Il tutto induce quindi a ritenere che in Abruzzo non si è affatto usciti dalla crisi che è ancora pesante e di problematica gestione; affermazioni di segno opposto, non trovando adeguati riscontri nella realtà, possono risultare fuorvianti e rischiano di indurre ritardi nel predisporre possibili adeguate misure atte a gestire la situazione.

Vero è anche, comunque, che sarebbe opportuno, per emettere un giudizio definitivo, conoscere il dato, al momento non ancora disponibile, delle ore effettivamente fruite; i dati nazionali a riguardo forniti attestano un tiraggio a novembre del 48%, il che lascia sperare che a fine anno possa attestarsi intorno al 50%, dato indubbiamente più rassicurante del 63% che si è registrato nel 2009.

E’ indubbio comunque che per l’Abruzzo occorre, pur nel necessario sostegno al reddito, cavalcare l’emergenza coniugando nel contempo una necessaria politica di investimenti per la ripresa occupazionale.

Il Comitato Regionale INPS Abruzzo, nel rinnovare l’appello lanciato all’inizio dello scorso anno, auspica che tutte le istituzioni, nazionali, regionali e provinciali e locali, unitamente alle forze datoriali e sociali, facciano sistema nell’affrontare di concerto e con il necessario impegno la situazione in modo da far uscire la regione Abruzzo dall’attuale grave crisi economica ed occupazionale.

Il Presidente del Comitato regionale Inps Abruzzo - Dott. Pietro Saraceni


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