Inquinamento Vibrata: indagato Di Pietro, presidente Ruzzo Reti

27 Agosto 2010   10:21  

Primo risultato del'inchiesta sull'inquniamento del Vibrata che ha messo in ginoicchio la costa bandiera blu di Alba Adriatica: nel registro degli indagati viene iscritto Giacomo Di Pietro, presidente del consiglio di amministrazione della Ruzzo Reti, società che gestisce il depuratore consortile di Villa Rosa. La procura di Teramo (il titolare dell'inchiesta è il sostituto procuratore Laura Colica) ha infatti notificato a Di Pietro un avviso di garanzia: le ipotesi di accusa sono epidemia colposa e disastro ambientale.

Al momento, dunque, al centro dell'inchiesta, originata dalla moria di pesci del giorno di Ferragosto, c'è sempre il depuratore che serve Alba Adriatica e Villa Rosa e eventuali malfunzionamenti che poi hanno determinato lo sversamento nel Vibrata di liquami.

Non è da escludere, però, che nell'inchiesta possano essere coinvolte altre persone, anche alla luce degli scarichi abusivi scoperti dalla polizia provinciale, che ha percorso verso monte il corso d'acqua, e segnalati alla procura.

L'istituto zooprofilattico ha reso noto l'esito delle analisi effettuate sui campioni di pesci morti affiorati alla foce del Vibrata il 15 di agosto. I pesci sono morti per asfissia e non per la presenza di sostanze chimiche o batteriche. Valutazione, questa, confermata, anche dalle analisi dei campioni di terriccio prelevati lo stesso giorno.


Nel tratto di mare Bandiera blu di Roseto inquinato dal fiume Vibrata, intanto i turisti sono ancora costretti a guardare le onde dal loro ombrellone. Il divieto di balneazione non è stato ancora revocato.

 


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