Due uomini rischiano pesanti condanne per possesso di sostanze stupefacenti destinate allo spaccio e resistenza all’autorità. Un inseguimento ad alta tensione finito con il loro arresto.
La Procura ha acceso i riflettori su quanto avvenuto il 3 dicembre scorso, giornata in cui un’operazione di controllo del territorio si è trasformata in una pericolosa corsa per la sicurezza pubblica. I carabinieri, impegnati in un pattugliamento, hanno tentato di fermare un’Opel Corsa sospetta. Invece di arrestare la marcia, il conducente ha premuto sull’acceleratore dirigendosi a tutta velocità lungo la superstrada del Liri in direzione Sora.
Dietro al volante si trovava M.N., un 29enne di origine marocchina senza fissa dimora, mentre il passeggero, M.K., un 41enne domiciliato a Magliano de’ Marsi, era suo complice. Entrambi sono ora sotto accusa, con il sostituto procuratore Luigi Sgambati che ha concluso le indagini preliminari. Gli imputati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Clara Cardamone e Luca e Pasquale Motta.
Durante l’inseguimento, il conducente ha ripetutamente tentato di speronare l’auto dei carabinieri per guadagnare terreno. Nonostante i pericolosi tentativi di fuga, le forze dell’ordine hanno mantenuto il contatto visivo, riuscendo infine a bloccare il veicolo e identificare gli occupanti. La perquisizione immediata ha portato alla scoperta di 11 dosi di cocaina, per un totale di 8,13 grammi.
I due uomini ora devono rispondere delle accuse di detenzione di droga finalizzata allo spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. Il caso, che ha già destato grande attenzione, potrebbe portare a condanne significative considerando la gravità dei reati contestati e il rischio corso dagli agenti e dagli altri utenti della strada.