Insulti razzisti al parroco di Assergi, D'Ercole: "Tolleranza zero e don José non è abbandonato"

30 Ottobre 2013   12:19  

"Tolleranza zero per qualsivoglia episodio di razzismo non solo dei confronti dei sacerdoti aquilani ma di qualsiasi cittadino straniero".

E’ questa la posizione espressa dal Vescovo Ausiliare mons. Giovanni D’Ercole in relazione agli insulti razzisti contro il parroco di Assergi don Josè Obama oggi riportati da alcuni mezzi di informazione.

"Josè Obama Abuy – il parroco della Guinea equatoriale è stato insultato e discriminato in piazza ad Assergi, davanti a testimoni, per il colore della pelle, con un vergognoso riferimento alle vittime di Lampedusa per cui papa Francesco, a nome di tutta la Chiesa aveva fatto risuonare con vigore il suo grido: “Vergogna”.

Don José dalle pagine di un quotidiano oggi però si è detto solo, abbandonato dalla sua Chiesa. "Non sono venuti, i vescovi, a difendermi di fronte al popolo che mi hanno affidato. Non sono saliti con me sull’altare per dire a tutti: altro che sporco negro, lui è il vostro pastore, è un ministro di Dio. Avrei voluto una Chiesa che mi rendesse giustizia ma non la vedo".

"Mons. D’Ercole- scrive la Curia- chiarisce che non oggi che l’episodio è noto a tutti, ma subito dopo la lite si è recato ad Assergi esprimendo netta condanna per gli insulti rivolti a don Obama e si è prodigato per calmare gli animi di tutti i coinvolti. Dunque il caso Assergi, come tutte le questioni riguardanti i sacerdoti e le comunità parrocchiali, è tenuto in gran considerazione dall’arcivescovo Giuseppe Petrocchi che ha delegato il Vicario generale dell’arcidiocesi per affrontare i vari problemi legati alla gestione della suddetta parrocchia".

 

"Proprio nella mattinata di lunedì- prosegue la Curia- infatti, monsignor D’Ercole aveva accompagnato personalmente don Obama presso una banca cittadina e aveva provveduto, nonostante le note difficoltà di bilancio della Curia, a saldare una bolletta Enel di 3880 euro sollevando don Obama e la parrocchia di Assergi da un gravoso debito. Inoltre -prosegue la nota- al termine della mattinata il sacerdote è stato invitato a condividere il pranzo con l’arcivescovo e l’ausiliare per discutere la modalità per risolvere alcune questioni ancora aperte prima della partenza di don Obama per l’Africa. Trasferimento richiesto dal sacerdote stesso e non dall’arcivescovo come invece è stato riportato. Dunque, don Josè Obama -spiega la Curia- non è stato affatto abbandonato ed è stato aiutato anche oltre le possibilità che attualmente l’arcidiocesi dispone. E l’arcivescovo continuerà a essere vicino alla parrocchia di Assergi come alle altre comunità parrocchiali che non vivono giorni felici a causa dei danni del terremoto e che stanno tentando di trovare risorse al proprio interno per andare avanti nonostante le difficoltà"

 


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