A Moscufo tensione dopo la scritta antifascista sotto il Duce: giornalista minacciata, reazioni politiche e una manifestazione annunciata per sabato pomeriggio.
Un acceso dibattito ha travolto in questi giorni il comune di Moscufo, nell’entroterra pescarese, dove da oltre 80 anni campeggia sul muro di un edificio la storica effigie di Benito Mussolini, accompagnata dal motto fascista “Noi tireremo diritto”, restaurata circa dieci anni fa. L’immagine, già in passato oggetto di polemiche, è stata nuovamente al centro dell’attenzione quando un docente di Storia e Filosofia, Andrea D’Emilio, ha impresso con vernice rossa la scritta “Moscufo è antifascista”, rivendicandone il gesto come atto simbolico.
L’iniziativa è stata duramente criticata dal presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri (Forza Italia, ex AN e PDL), che ha definito l’episodio un vero e proprio atto vandalico, denunciandolo pubblicamente sui suoi profili social. Tuttavia, la presa di posizione ha scatenato altre polemiche: l’Anpi di Pescara, per voce del coordinatore Nicola Palombaro, ha contestato Sospiri non tanto per la condanna, quanto per la mancata presa di distanza dai commenti apparsi sotto al post, alcuni dei quali arrivavano a invocare l’uso dell’olio di ricino contro l’autore della scritta.
La situazione si è ulteriormente infiammata quando, nella mattinata di mercoledì, durante un’intervista realizzata da Rete8 con il professore, la giornalista Antonella Micolitti è stata minacciata da un residente che le ha intimato di interrompere le riprese e spegnere la telecamera. L’aggressione verbale ha costretto la troupe a sospendere temporaneamente il servizio. «Non riprendere e spegni la telecamera» ha urlato l’uomo, rivolgendosi con toni accesi sia alla cronista che al docente. Nonostante l’episodio, l’intervista è stata portata a termine ed è andata in onda regolarmente nei telegiornali dell’emittente, per garantire il diritto-dovere di cronaca.
Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Moscufo, Pietro Di Pietro, che ha voluto ribadire: «Moscufo non è un paese fascista», annunciando che la scritta rossa sarà rimossa e la facciata ripristinata, in quanto sottoposta a vincoli della Soprintendenza.
L’episodio ha suscitato una catena di reazioni di solidarietà. Il Comitato di redazione di Rete8 e il Sindacato giornalisti hanno espresso vicinanza alla collega Antonella Micolitti, condannando con fermezza ogni tentativo di intimidire chi esercita il diritto all’informazione. «La libertà di stampa è un pilastro della democrazia e non può essere ostacolata da comportamenti aggressivi o minacciosi», hanno dichiarato in una nota, chiedendo alle istituzioni locali e regionali di vigilare e garantire il pieno rispetto della libertà di informare.
Anche la nostra redazione di Abruzzo24ore.tv si unisce con convinzione a questo messaggio, esprimendo solidarietà ad Antonella Micolitti, che ha subito minacce durante il suo lavoro, ribadendo che i giornalisti devono poter svolgere la propria attività senza pressioni o intimidazioni.
Dal canto suo, il professore Andrea D’Emilio, al centro della vicenda, ha annunciato per sabato 23 agosto, alle ore 16, una manifestazione pacifica a Moscufo. In quell’occasione consegnerà al sindaco una targa in pietra bianca con inciso “Moscufo è antifascista. I cittadini, 2025”, dichiarandosi disponibile a rimuovere a proprie spese la scritta realizzata nei giorni scorsi. «Ho protocollato la mia richiesta – ha spiegato – perché resti agli atti l’aggressione subita e la mia volontà di trasformare quell’azione in un gesto simbolico condiviso».
Note di condanna dell’accaduto sono giunte anche dall’Anpi, che ha definito “inaccettabili” le minacce subite dalla giornalista e dal docente.