Intervista all'ambasciatore italiano in Messico Scauso

09 Dicembre 2007   18:45  
Intervista di Lino Manocchia con l’ambasciatore d´Italia in Messico Felice Scauso (NewsItaliaPress) Ha 65 anni, da poco compiuti, e un curriculum mozzafiato. Di media statura, leggermente brizzolato, occhi ironici e guizzanti, arcuati da selvose sopracciglia, parola fluida e convincente, romano di nascita da madre abruzzese, ha lo stile compunto e distaccato del diplomatico. Affabile, cortese, ha carisma e un tono didattico instillato dall’esperienza. In questa nostra intervista esclusiva l’ambasciatore d´Italia in Messico, Felice Scauso, va diritto al sodo, con la perentorietà di chi non ha dubbi, quando ci illustra a pennello, la Nazione dove svolge la sua importante “opera” diplomatica. “Il Messico è un Paese molto ospitale ed estremamente interessante da ogni punto di vista - ci dice l’ex tenente dell’Arma di Cavalleria - Vi sono molti e talvolta inaspettati elementi di contatto con il nostro Paese, se non altro per la comune matrice latina, in particolare sotto il profilo culturale. Non ho pertanto avuto particolari difficoltà ad ambientarmi da subito positivamente e con certa piacevolezza”. E aggiunge: "25mila studenti messicani frequentano i corsi d’italiano a Città del Messico" per dire quanta italianità vi è nel Paese. Della comunità italiana nel Messico, cosa può dire? La collettività italiana in Messico non è certo paragonabile in termini quantitativi alle ben più cospicue comunità presenti in altri importanti Paesi dell’America latina, che sono stati destinatari per contro di assai più grandi flussi di emigrazione dall’Italia. Sotto il profilo strettamente numerico, si contano quasi 13.600 connazionali iscritti all’anagrafe consolare, anche se valutazioni condivise inducono a stimare una presenza a vario titolo più o meno stanziale su tutto il territorio messicano di almeno 35mila connazionali. Senza contare l’imponente e in costante crescita afflusso di turisti dall’Italia, prevalentemente diretto verso le maggiori e più attrattive destinazioni cuturali e balneari del Paese, in particolare i vari siti archeologici delle vestigia maya, olmeca e post-olmeca e la cosiddetta Riviera Maya nello Stato federato del Quintana Roo, che secondo i più recenti dati disponibili ha superato i 200mila ingressi all’anno. Come sono inseriti gli italiani in Messico? Gli italiani presenti in Messico sono generalmente ben inseriti nei vari ambienti sociali e professionali, nei cui ambiti alcuni tra essi hanno potuto raggiungere posizioni e status di primo livello. A questi si affianca la qualificata presenza degli esponenti del mondo imprenditoriale multinazionale e delle organizzazioni internazionali qui operanti, i quali per evidenti vincoli di mandato hanno naturalmente un periodo di permanenza limitato nel tempo, nonché numerosi esponenti delle tante piccole e medie imprese italiane che nel tempo, e con maggiore evidenza negli ultimi anni, si sono installate con successo nel Paese. Vi sono poi le piccole ma assai significative comunità di discendenti di emigrati italiani, molti dei quali privi della cittadinanza e dimentichi della lingua dei loro avi ma ancora fortemente e talora inaspettatamente legati nei vividi ricordi tramandati in seno alle famiglie al nostro Paese, provenienti in gran parte dalle regioni del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino. Tra esse desidero ricordare nella specie la comunità di Chipilo, nei pressi di Puebla nell’omonimo Stato federato, e di Cordoba e Huatusco nello Stato federato di Veracruz, che ho già più volte visitato, oltre a quella della colonia Diez Gutierrez nello Stato federato di San Luis Potosí. Naturalmente l’Ambasciata da me diretta, con l’ausilio del dipendente Istituto italiano di Cultura di Città del Messico e della rete dei Consolati onorari dipendenti e delle varie Società Dante Alighieri sparsi sul territorio, si prodiga nel cercare di ravvivare e alimentare in ogni occasione, a partire naturalmente dalla celebrazione della Festa nazionale del 2 giugno, i legami di fratellanza e di comune appartenenza fra gli italiani qui residenti. Parliamo dei rapporti Italia-Messico... I rapporti tra i due Paesi sono eccellenti sotto ogni profilo. A parte la pressoché assoluta intesa nel dialogo politico, mi piace qui ricordare segnatamente l’eccezionale collaborazione nel campo culturale e in quello economico-commerciale. Sotto il profilo culturale, l’analoga matrice latina fa del Messico un Paese con cui l’Italia condivide un’importante comunanza di valori culturali, sociali e religiosi. La particolare contiguità fra la cultura italiana e quella messicana si manifesta non solo nei livelli alti delle espressioni culturali, ma anche nell’interesse reciproco ampiamente diffuso nelle due società, testimoniato, tra l’altro, dall’imponente flusso turistico nelle due direzioni e dalla notevole attrazione reciproca per la produzione artigianale, per la gastronomia, per la musica e per la danza popolari e in generale per tutte le forme di espressione folkloristica. La diffusione della lingua italiana in Messico, con oltre 25mila studenti che frequentano i corsi dell’Istituto italiano di Cultura di Città del Messico, delle varie Società Dante Alighieri operanti nei diversi Stati federati e dei centri di lingua del sistema scolastico e universitario messicano, è un sintomo del grande interesse per la cultura italiana e costituisce un forte impulso per stimolare avvicinamenti turistici, culturali, sociali ed economici. E i rapporti economici e commerciali con l’Italia? Per quanto attiene all’ambito dei rapporti economici e commerciali, l’Italia si colloca quale 10mo partner commerciale del Messico e il terzo in Europa, dopo Germania e Spagna, e secondo fornitore europeo del Messico, dopo Germania e davanti a Spagna, Francia e Gran Bretagna, con un volume di esportazioni che nel 2006 è stato pari a 4,11 miliardi di dollari (+17,5% rispetto al 2005) e a 2,8 miliardi nei primi sei mesi del 2007, e un saldo attivo per l’Italia pari a ben 3,83 miliardi di dollari, con una crescita del 16,45% rispetto al 2005. Il saldo attivo nel primo semestre del 2007 è stato pari a 2,6 miliardi di dollari. Quasi l㥝% delle esportazioni italiane è costituito da beni intermedi e strumentali, e per la restante parte da beni di consumo. Le maggiori opportunità offerte dal mercato messicano al ´made in Italy´ concernono la meccanica strumentale e comparti quali il meccanico-tessile, l’industria conciaria e delle costruzioni, il packaging, le macchine utensili. C’è cooperazione tra le imprese messicane e quelle italiane? La cooperazione fra le imprese messicane e italiane negli ultimi anni è andata costantemente crescendo e si è caratterizzata per un crescente flusso d’investimenti verso il Messico, in prevalenza da parte di Pmi italiane che anche più recentemente hanno aperto propri stabilimenti in Messico. Tra le imprese principali che hanno realizzato investimenti produttivi in Messico si annoverano: gruppo Techint-Tenaris, Zoppas, Barilla, La Perla, Magneti Marelli ed Ermenegildo Zegna. L’Ambasciata d’Italia, l’Ufficio Ice di Città del Messico e la Camera di commercio Italiana in Messico agiscono in stretto coordinamento con le istituzioni economiche messicane pubbliche e private per individuare le aree di mutuo interesse e realizzare congiuntamente le iniziative economiche e commerciali. Quali sono le relazioni delle scuole private e autonome “Dante Alighieri” con l’Ambasciata? L’Ambasciata d’Italia segue con grande attenzione l’attività delle scuole della “Dante Alighieri” presenti in questo Paese, le cui principali filiali ricevono un finanziamento su base annua erogato dal Ministero degli Affari Esteri, e ne sostiene nei modi opportuni le iniziative d’interesse. Esistono finanziamenti da parte del Governo italiano per promuovere la lingua italiana in Messico? Come si utilizzano e chi, normalmente, riceve questi finanziamenti? Pur alla luce delle note ristrettezze di bilancio, il Ministero degli Affari Esteri per il tramite dell’Ambasciata da me diretta ha usualmente finanziato alcune iniziative editoriali in lingua italiana di interesse della collettività qui residente, in particolare le riviste “Punto d’Incontro” a cura della Alighieri di Città del Messico e “Notibreve” della Casa d’Italia di Guadalajara, e da ultimo ha erogato un fondo in gestione al locale Comites per sviluppare un progetto finalizzato a costituire un archivio degli artisti italiani presenti in Messico. Esistono poi le attività realizzate dall’Istituto Italiano di Cultura, che organizza corsi di lingua italiana presso le pertinenti strutture per oltre duemila studenti all’anno, oltre a molte altre iniziative di promozione delle lingua e della cultura italiana. Parliamo delle borse di studio... Il Governo italiano offre su base annua un congruo numero di borse di studio a cittadini messicani per curriculum formativi da svolgersi presso università e altre istituzioni scolastiche e formative in Italia. Uno dei problemi più sentiti dagli italiani in tutto il mondo è quello dell´assistenza... Il regime pensionistico italiano non prevede la possibilità per i cittadini italiani residenti all’estero che non abbiano maturato i requisiti per una pensione sociale di beneficiare di tale opportunità. Per i nostri connazionali in Messico che si trovano in situazione precaria, esiste un appoggio di assistenza sanitaria. L’Ambasciata da me diretta dispone di appositi fondi da destinare a interventi di sostegno, in forma di sussidi straordinari per i connazionali residenti in questo Paese e per quelli di passaggio che versino in condizioni di indigenza o di particolare precarietà ed urgenza finanziaria. L’Ambasciata sta peraltro negoziando proprio in questi giorni con un’importante compagnia di assicurazioni operante nel Paese una polizza sanitaria a copertura delle principali patologie da destinare prossimamente ai connazionali residenti in Messico e di prima emigrazione che versino in condizioni di particolare indigenza. In quanto tempo riuscite evadere le richieste di passaporto per i nostri connazionali? Mediamente i tempi di attesa, in ragione del gravoso volume di richieste di rilascio di tale tipologia di documento presentate soprattutto a partire dall’ottobre del 2006, con l’avvio dell’emissione dei cosiddetti passaporti elettronici, e del limitato organico di personale adibito alle relative funzioni, possono prevedersi mediamente nell’ordine di circa 30 giorni. Cosa dell’infanzia nel suo Paese in Abruzzo ricorda più volentieri? In effetti il mio legame con l’Abruzzo discende da mia Madre, originaria di quella Regione, nella quale io non ho mai vissuto, anche se l’ho visitata come turista, in particolare le città di L’Aquila e Pescara. Che c`è in Lei di abruzzese? Mi piace più pensare all’italianità di cui sono portatore, che si alimenta di tante ispirazioni le quali, forse, nel mio caso sarebbe limitativo ricondurre ad un’unica regione italiana, per quanto bella qual è l’Abruzzo, cui naturalmente - ripeto - sono molto legato per l’origine di mia Madre. Il successo diplomatico si ottiene più col talento o con la volontà? Non parlerei di successo diplomatico, il mio mestiere è piuttosto da considerarsi un servizio prestato nell’interesse del nostro Paese e dei nostri connazionali, con molta passione, senso dello Stato e, naturalmente, qualche sacrificio. Il più incorreggibile vizio degli italiani? La loro più bella virtù? Il nostro è stato talvolta raffigurato quale popolo di vizi e di virtù. Ricordo ad esempio un pensiero formulato da Alberto Moravia nel riferirsi al tema in parola come illustrato nei "Promessi sposi" di Alessandro Manzoni, allorquando sosteneva che “i vizi che vi sono condannati e le virtù che vi sono additate (nell’opera manzoniana) sono gli stessi vizi da cui siamo afflitti, le stesse virtù che si crede di doverci consigliare. Io preferisco guardare oltre questa divisione un po´ manichea e indulgere piuttosto sulla magnifica e così ricca unicità della nostra comune identità di italiani. Potendo, rifarebbe tutto da capo con la sua vita? Credo che il tema non si ponga, dal momento che la vita, bellissima, è irripetibile. Sono comunque soddisfatto del corso che ha avuto la mia esistenza sino a oggi, senza nutrire particolari rimpianti. Crede ai miracoli? Sono ottimista per natura. La fortuna è sempre cieca? Sono convinto che la fortuna coincida, in buona misura, con i risultati positivi del nostro lavoro. Come vorrebbe essere ricordato? Mi auguro davvero di avere ancora molte cose da fare prima di pormi tale quesito.

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