Io alle 3,32 non ridevo. Manifestazione nella zona rossa

14 Febbraio 2010   14:23  

Circa 300 aquilani si sono ritrovati in piazza Duomo, per manifestare il proprio sdegno davanti alle risate degli imprenditori la notte del 6 aprile, con cartelli e magliette con scritto "Io alle 3,32 non ridevo'".

 

Sono stati appesi cartelli con su scritto ''Gli aquilani sono disgustati dalle parole di quei due animali che si definiscono imprenditori. Chiedo scusa agli animali". O più immediati e non political correct ''Ridi stò par di palle''.

 

Poi la decisione, improvvisa, e non pianificata, di violare la zona rossa, dai quattro cantoni a piazza Palazzo, al grido di ''Riprendiamoci la città''.

 

Significativo questo dialogo: un militare dice ad una signora in corteo che sta per irromere nella zona rossa: ''Lei sta commettendo un reato''. E la signora risponde: ''Siamo in ginocchio dal 6 aprile...Cosa vuoi fare ? Spararmi?''

 

La polizia così prima ha cercato di contenere i manifestanti, ma poi li ha assecondati limitandosi a un controllo del corteo che ha marciato verso piazza Palazzo, sotto la sede del Comune.

I cittadini sono saliti sulle montagne di macerie che ancora ingombrano la piazza e hanno ribadito che dopo 10 mesi non si è mosso nulla per ricostruire la città. Indossano magliette ed espongono cartelloni con la scritta: "6 aprile, 3.32, io non ridevo".

 

"Non possono portarci via 700 anni di storia - ha commentato la docente universitaria Giusi Pitari, tra i manifestanti - è ora di riprenderci la nostra città, siamo indignati - ha proseguito - anche di fronte all'assenza dei nostri rappresentanti istituzionali".

 

Eppure a piazza Palazzo, un mese fa era stato celebrato un consiglio comunale tra cumuli di macerie, proprio per sollevare il problema di un'emergenza ancora irrisolta, e nio n sentita come prioritaria dalla Protezione Civile. Il giornalista di Canale5 Guido Del Turco, figlio di Ottaviano, in un servizio tg da cineteca, raccontò però altro ai telespettatori italiani. '' Le macerie - affermò infatti senza temere il ridicolo -  sono state tolte anche se non ovunque''.

 

Ogni cittadino oggi ha portato via dalla piazza una pietra, un pezzo di tegola, un pezzo di detrito. Un modo simbolico per dire: "La città dalle macerie la liberiamo noi".
Il presidio dei cittadini va avanti, ed anche la rimozione delle macerie che ha subito finalmente una piccola accelerata. Presente nche il comitato 3e32 che per il i8 febbraio ha indetto una manifestazione a Roma.

 

 

 

 

IL 18 FEBBRAIO MOBILITAZIONE DI SINDACATI, PARTITI, VOLONTARI E MOVIMENTI CONTRO LA PROTEZIONE CIVILE S.P.A

Ore 10 Presidio a Montecitorio indetto dai i Vigili del Fuoco aderenti all'RdB

Ore 15,30 Università La Sapienza di Roma
Assemblea “Contro la Protezione civile Spa” indetta dalla rete Osservatorio civile

Parteciperanno rappresentanti  dei sindacati (RdB e Cgil)
dei partiti politici (hanno aderito all'iniziativa 60 parlamentari del Pd, esponenti di Idv, Verdi, Pdci e Prc)
comitati territoriali e movimenti (Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano, la rete aquilana 3e32, i No Ponte e i No tav)
intellettuali ed esponenti del mondo del volontariato di Protezione civile.

La Protezione civile, sostiene la rete Osservatorio civile, da una risorsa per il Paese sta diventando un pericolo per la democrazia.
Dal 2001, quando Bertolaso è diventato capo della Protezione civile, sono state varate quasi 700 ordinanze in deroga al codice degli appalti pubblici, ai piani regolatori, alle norme su salute e sicurezza del lavoro, alle leggi ambientali.
La protezione civile ha abbandonato previsione e prevenzione delle calamità naturali per diventare un grande ente appaltatore delle opere pubbliche legate ai grandi eventi, libero dal controllo della Corte dei Conti.
Con risultati, com’è possibile vedere alla Maddalena, tutt’altro che efficienti.
La Protezione civile ha militarizzato interi pezzi del territorio: le discariche campane e l’inceneritore di Acerra sono state definite siti d’interesse strategico nazionale, per nascondere i gravi rischi per la salute causati dalla violazione delle norme in materia di salute dei cittadini.
Nei campi dell’Aquila è stato impossibile anche solo fare assemblee o volantinare ed è stato imposto, senza neppure consultare cittadini, il Piano case, che produrrà gravi danni sul tessuto urbanistico della città
Ancora oggi, in Abruzzo, circa 8mila cittadini vivono negli alberghi sulla coste, e non sono partiti i lavori di ricostruzione, neppure per le case con danni lievi.
« La Protezione civile che ci serve deve fare tutt’altro.
Prevenire le calamità naturali, partecipare all’unica grande opera utile al Paese: la messa in sicurezza del territorio», è scritto nell’appello.
Di questi temi, insieme a lavoratori, associazioni, volontari, partiti, si parlerà nell’assemblea pubblica del 18 febbraio.
Nella mattina della stessa giornata i Vigili del fuoco dell’Rdb Cub hanno indetto, contro la Protezione civile Spa, un presidio di protesta davanti al Parlamento.


PER PARTECIPARE:
DALL'AQUILA PARTENZA ORE 8,00
RITORNO AL TERMINE DELL'ASSEMBLEA

Per informazioni e prenotazioni:
0862 204406

 

(foto dal gruppo facebook "Quelli che alle 3 e 32 non ridevano" video repubblica.it)


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