Isolatori sismici, sospetti sull'efficacia
Sembrano incomplete le prove di laboratorio per la verifica di affidabilità degli isolatori antisismici installati a l'Aquila nelle abitazioni post terremoto. E' quanto sostengono esperti internazionali dei cosiddetti "isolatori a pendolo" nel corso del programma "Tempi Dispari" di Rainews 24 condotto dal direttore Corradino Mineo e trasmessa domani alle 21.30. L'inchiesta condotta da Ezio Cerasi e Claudio Borelli prende in esame l'utilizzo per la prima volta in Italia degli "isolatori a pendolo" per proteggere le abitazioni dalle scosse sismiche. Stando all'inchiesta della testata, questo sistema - ideato e brevettato negli Stati Uniti - necessita ancora di prove di laboratorio specifiche e secondo il professor Gianmario Benzoni, italiano, del laboratorio dell'Universita' della California e tra i massimi esperti di questo tipo di isolatore, le verifiche di laboratorio effettuate in Italia sarebbero insufficienti per certificare il corretto funzionamento dei sistemi installati a L'Aquila. Nell'inchiesta giornalistica si rileva che la Protezione Civile ritiene che gli isolatori finora utilizzati siano affidabili anche se non esclude - e' detto nel programma televisivo - la possibilita' di effettuare in un secondo momento ulteriori prove sul modello americano.
Pronta la replica della Protezione civile.
"Gli isolatori del progetto CASE sono forniti da due produttori italiani, la cui tecnologia d'avanguardia e' apprezzata in tutto il mondo" E' quanto afferma "in riferimento alle notizie emerse dalle agenzie di stampa relative agli isolatori sismici utilizzati in Abruzzo per gli edifici del progetto CASE", il Professor Mauro Dolce, Direttore del Servizio Sismico del Dipartimento della Protezione Civile nazionale. "In particolare - precisa Dolce - essi hanno gia' realizzato isolatori a pendolo per strutture in Italia e in Canada. Le prove di qualificazione dei dispositivi sono condotte nel rispetto sia della recente normativa italiana, sia della proposta di normativa europea, non ancora obbligatoria e piu' severa delle norme italiane, superandole con risultati positivi in entrambi i casi. Inoltre le prove di accettazione vengono eseguite sul 20% del totale dei dispositivi, cosi' come previsto dalle norme italiane, anche in condizioni ancora piu' gravose".
