Istat, nel 2013 solo +0,7% verde urbano pubblico, 32 mq a cittadino

22 Luglio 2014   15:44  

Nel 2013 il verde urbano pubblico rappresenta in media il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 577 milioni di metri quadrati). Rispetto al 2012 la superficie complessiva del verde urbano cresce dello 0,7%.

Quasi il 16% della superficie di questi comuni e', inoltre, inclusa tra le aree naturali protette (dato sostanzialmente invariato rispetto all'anno precedente), complessivamente le aree verdi coprono oltre 3,7 miliardi di metri quadrati (pari al 18,2% del territorio dei capoluoghi).

Nel 2013 la dotazione di verde urbano pubblico mediamente disponibile per ogni cittadino e' di 32,2 metri quadrati, in circa due terzi dei comuni e' piu' contenuta (inferiore al valore medio) e in 19 citta' non raggiunge i 9 m2 pro capite.

Lo dice l'Istat nel rapporto sull'ambiente urbano.

Emerge che considerando la distribuzione territoriale dei due indicatori di densita', un elevato "profilo verde" (entrambi gli indicatori segnano valori pari o superiori a quello medio) caratterizza 16 citta' (il 13,8% dei capoluoghi), con una forte concentrazione territoriale in Lombardia (Como, Monza, Brescia, Pavia, Lodi, Cremona, Mantova) cui si aggiungono Prato, Terni e Matera e sei grandi comuni (Trieste, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Palermo e Cagliari).

Tra gli altri capoluoghi spiccano per un'elevata densita' del verde urbano numerose citta' del nord, in particolare Sondrio e Trento (dove queste superfici coprono poco meno di un terzo del territorio comunale), Pordenone (18,8%), Potenza (14,2%), Pescara (13,4%) e Gorizia (11,3%) e altri due grandi comuni (Torino e Milano, rispettivamente con incidenze superiori al 16 e al 12% del territorio).

Un'elevata densita' delle aree protette caratterizza Venezia e Messina (tra le citta' di maggiore dimensione demografica), Biella, Lodi, Massa, Pisa, L'Aquila, Andria, Villacidro e Iglesias (tra le medio-piccole), tutte con valori piu' che doppi rispetto alla media dei capoluoghi.

Prendendo in considerazione la somma delle superfici a verde urbano e naturali protette Messina, Venezia e Cagliari hanno, inoltre, una densita' complessiva di aree verdi pari o superiore a due terzi del territorio.

Si tratta di realta' molto diverse tra loro dove alla componente urbana si sommano, nel caso del capoluogo siciliano, le aree della rete Natura 2000 (piu' del 70% del territorio e' sottoposto a vincoli di tutela), a Venezia pesa l'incidenza del peculiare contesto lagunare (piu' del 60% del territorio comunale), e nel capoluogo sardo l'area comunale urbana e produttiva risulta caratterizzata dall'inclusione dei siti naturali dello stagno di Cagliari, delle saline di Macchiareddu, della laguna di Santa Gilla e delle saline del Molentargius.

Sono invece 28 i capoluoghi con territorio quasi o del tutto privo di aree naturali protette (tra questi Milano e Padova), mentre valori particolarmente contenuti di verde urbano (inferiori all'1% della superficie comunale) caratterizzano 41 citta', in piu' della meta' dei casi capoluoghi del Mezzogiorno. A completamento della caratterizzazione del verde delle citta' occorre considerare anche la consistente componente destinata all'utilizzo agricolo.

L'incidenza della superficie agricola utilizzata (Sau) nei comuni capoluogo, secondo i risultati dell'ultimo censimento (2010), e' pari in media al 45,5% del territorio, ma in un quinto delle citta', soprattutto del Mezzogiorno, supera il 60%. In 10 comuni (tra cui i grandi centri metropolitani di Torino, Genova, Milano, Roma e Napoli) i parchi agricoli sono inclusi all'interno delle aree protette.

La complessiva disponibilita' di aree verdi, indipendentemente dalla loro effettiva fruibilita', contribuisce a garantire servizi ecosistemici a vantaggio della qualita' dell'ambiente e della vita dei cittadini.

Sulla base dell'estensione e della numerosita' di tali aree le amministrazioni possono procedere all'individuazione di una rete ecologica, cioe' una rete fisica di aree naturali frammentate di rilevante interesse ambientale-paesistico collegate da corridoi ecologici per facilitare la mobilita' delle specie e a tutela del mantenimento della biodiversita' anche in ambito urbano.

Nel 2013 sono 43 i capoluoghi con territorio interessato da una rete ecologica: solo 4 tra le citta' del Mezzogiorno, circa il 36% dei capoluoghi del Centro e due citta' su tre al Nord.

Nelle regioni del Nord piu' del 40% dei capoluoghi offre agli abitanti una buona disponibilita' di verde (superiore alla media nazionale) con valori particolarmente consistenti a Verbania, Sondrio, Trento, Pordenone e Gorizia (tutte citta' dove si superano i 100 m2 per abitante), mentre sono particolarmente contenute le disponibilita' delle citta' liguri (La Spezia 11,5 m2 per abitante, e Savona, Genova e Imperia, tutte inferiori ai 9 metri quadrati pro capite).

La quota di citta' con buona dotazione scende sotto il 28% al Centro e nel Mezzogiorno, dove solo alcune contribuiscono ad elevare i valori medi ripartizionali (rispettivamente 23,3 e 34,8 metri quadrati per abitante).

Matera, con 992,3 metri quadrati abitante pro capite e' la citta' a piu' alta disponibilita' in virtu' della presenza del parco archeologico delle chiesi rupestri; Potenza, ne ha 371,6, grazie all'area forestale comunale della Pallareta. Terni e Iglesias (circa 150 per abitante) e Reggio di Calabria (poco piu' di 100 metri quadrati pro capite) sono caratterizzate, invece, da un'alta incidenza di aree boschive e incolte.

Tra i grandi comuni, oltre alla citata Reggio Calabria, anche Venezia, Padova, Trieste e Cagliari mostrano una disponibilita' del verde urbano superiore alla media, mentre profilo opposto (meno di 9 metri quadrati per abitante) caratterizza oltre a Genova, anche Bari e Taranto. Da segnalare che due tipologie di verde hanno crescente diffusione nelle citta': le aree destinate alla forestazione urbana e agli orti urbani.

La prima, ad elevato valore ecologico grazie ai benefici che ne derivano in termini di regolazione del microclima e della complessiva qualita' dell'ecosistema urbano, nel 2013 incide per l'1,9% sulla superficie del verde urbano dei capoluoghi (in media circa 90mila metri quadrati).

Gli orti urbani sono invece piccoli appezzamenti di terra di proprieta' comunale utilizzati per la coltivazione ad uso domestico, l'impianto di orti o il giardinaggio ricreativo, assegnati in comodato ai cittadini richiedenti.

Oltre al valore ambientale, sociale e didattico, la loro promozione contribuisce a preservare dall'abbandono e dal degrado le aree verdi interstiziali intercluse tra le aree edificate; pesano mediamente per lo 0,6% sul verde urbano.


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