Juan Fernando Quintero: eroe del Superclasico lanciato dal Pescara

13 Dicembre 2018   11:31  

Juan Fernando Quintero centrocampista colombiano del River Plate, classe 1993, è diventato in pochi giorni uno dei calciatori più noti del panorama mondiale, grazie alla sua splendida prestazione del match di Copa Libertadores. Ma non tutti sanno che, quello che oggi viene osannato come il re del calcio sudamericano, in realtà è stato scoperto dal Pescara.

L’hombre del partido della finale di Copa Libertadores andata in scena al Bernabeu di Madrid, quel giovane trequartista 25enne che ha scritto la storia del calcio con la maglia del River Plate contro il Boca Juniors, nell’estate del 2012 fu acquistato dal Pescara dell’allora direttore sportivo Daniele Delli Carri. In un calcio sempre più globale dove si può scommettere su ogni evento, anche sui passaggi del calciomercato, fu proprio l’audace Delli Carri a puntare sulle limpide qualità di quel ragazzo destinato a far saltare il banco. 

I suoi erano colpi di classe di un giovane 19enne ai quali, purtroppo, si univano la scarsa voglia di correre e difendere. Non fu semplice per lui giocare in Italia, abituato al gioco colombiano, ma con quel piede riuscì ad illuminare la scena al Dall'Ara segnando su punizione dopo poche settimane. Quella splendida rete può essere definita come un semplice antipasto rispetto ai piatti eccezionali che avrebbe poi servito con la maglia dei Millonarios.

 

Pescara, quindi, è stata una tappa decisiva per la carriera della giovane stella nascente del calcio.
Ed a parlare di lui è proprio Daniele Delli Carri direttore sportivo del Pescara al momento dell’arrivo di Quintero: “Fu il procuratore Calleri, quell’estate, a segnalarmelo. In piena notte mi arrivò un sms: questa notte debutta un ’93 molto interessante nel campionato colombiano. Guardatelo…. Il giorno dopo su Wyscout guardai mezzora di partita dell’Atletico e rimasi impressionato. Si capiva subito che sarebbe diventato un giocatore importante. L’avevo voluto per farlo giocare da regista al posto di Verratti. E sono ancora convinto che avrebbe potuto farlo. Peccato che allora come oggi non sia eccelso come professionista, dal punto di vista mentale. Se capisse questo, sarebbe già da un pezzo al Real Madrid. Per me ha ancora margini di crescita enormi. Oltre al gol, ha avuto un impatto tecnico importantissimo sulla sua squadra.”.

E’ sempre Delli Carri a raccontare la trattativa che ha portato Quintero in Italia: “Convinsi il presidente Sebastiani ad investire per il cartellino: dopo un tira e molla dai 2,2 milioni richiesti, chiudemmo a 1,7 milioni, di questi il dieci per cento andava all’Envigado, il club dov’era cresciuto Quintero. L’anno successivo, il giocatore fu rivenduto al Porto per 8 milioni di euro”.
Ed il Porto è ancora il proprietario del cartellino del trequartista che è arrivato al River solo in prestito.

L’ex dirigente della squadra abruzzese racconta anche di aver ricevuto l’ultima telefonata dal colombiano nel 2014 quand’era al Porto. “Mi chiamò per ringraziarmi, fui io ad avviare la trattativa con il figlio del presidente dei portoghesi, Pinto Da Costa. Quell’esperienza a Pescara gli ha cambiato la vita e la carriera”.

Il giocatore, poi, è legato all’Abruzzo non solo per il passato calcistico, ma anche per un particolare evento della sua vita. Infatti, il giocatore arrivò a Pescara allora 19enne insieme alla sua fidanzata in dolce attesa e diventa papà il 14 novembre 2012: la piccola Maria Josè è nata all’ospedale di Atri, provincia di Teramo.


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