Juve, buona la prima di Allegri ma nessun botto finale dal mercato: basterà Coman?

Sul tecnico di Livorno aleggia ancora il fantasma di Conte

02 Settembre 2014   10:00  

Lo stadio è il "Bentegodi" di Verona, sono circa le 20 di sabato 30 agosto: la Juventus campione d'Italia ha iniziato il nuovo campionato esattamente come aveva concluso il precedente, ossia vincendo.

Stavolta la vittima è il Chievo, sconfitto per 1-0 per effetto di un autogol di Biraghi nei minuti iniziali, ma il risultato può certamente dirsi bugiardo, considerando le due traverse ed il palo colpiti dai bianconeri nella prima frazione, oltre ad almeno altre due nitide palle gol.

In ogni caso, è decisamente iniziata in maniera positiva, sia per il risultato che per il gioco, l'avventura sulla panchina juventina di Massimiliano Allegri, chiamato nel non semplice compito di non far rimpiangere, né in campo né nel cuore dei tifosi della Vecchia Signora, il suo predecessore Antonio Conte, (inaspettatamente?) dimessosi lo scorso luglio per poi accasarsi, appena due settimane fa, alla guida di una Nazionale da ricostruire dalle fondamenta. Un compito tutt'altro che semplice, soprattutto per via della legge dei grandi numeri e degli stimoli che, dopo tre stagioni condite da successi, potrebbero essere venuti meno.

Da valutare, infatti, come la rosa bianconera reagirà al dopo Conte, così come da valutare saranno i nuovi arrivi: ancora impossibile giudicare Alvaro Morata (infortunato), Patrice Evra, Roberto Pereyra e Romulo, per ora giudizi (più che positivi) si possono esprimere solo sul 18enne ex Psg Kingsley Coman, autore di una prova da incorniciare contro il Chievo, dove è andato anche vicino al gol. Qualcuno già azzarda paragoni con Pogba, tante sono le similitudini, a cominciare dalla nazionalità per finire con il suo arrivo in bianconero a parametro zero: solo il tempo dirà se Beppe Marotta ci ha visto lungo un'altra volta, benché le premesse ci siano.

Tuttavia, considerando da una parte anche il mercato della concorrenza in Italia (Roma su tutte), e dall'altra l'obbligo di riscatto in Europa, sarà sufficiente? Proprio con l'obiettivo di poter fare la voce grossa in Champions, il dg bianconero ha tentato, senza riuscirci, di regalare ad Allegri un colpo da novanta in attacco dal mercato internazionale.

La prima scelta, forse più che altro un sogno, era il bomber colombiano Radamel Falcao, desideroso di lasciare il Monaco: dai rumors che sono filtrati negli ultimi tempi, il giocatore avrebbe gradito la Serie A, ma su di lui si è posato l'interesse (e soprattutto la maggiore disponibilità economica) del Manchester Utd, che con un blitz last minute ha portato "El Tigre" in Premier League.

Stesso esito con gli altri super corteggiati, il "Chicharito" Hernandez ai margini del Manchester Utd e finito al Real Madrid e l'ex napoletano Ezequiel Lavezzi, rimasto al Psg. Fortuna, almeno, che è rimasto Vidal, a lungo corteggiato dai Red Devils di Van Gaal, ma sorge spontanea una riflessione: assodata la sua bravura negli affari (apparentemente) di baso profilo, non sarà che Marotta accusa difficoltà nel gestire o intavolare trattative di più elevato tenore economico e mediatico?

E, soprattutto, basterà per rivincere il quarto scudetto di fila ed arrivare almeno ai quarti di Champions League, obiettivo dichiarato dalla proprietà bianconera nel corso dell'estate?

Anche in questo caso, sarà il campo a dare i responsi.

Lorenzo Ciccarelli


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore