L´Abruzzo al "Sol" di Verona con più di 20 aziende , tra oli

31 Marzo 2007   18:42  
Più di 20 aziende olivinocole abruzzesi sono presenti al "Sol" di Verona, il salone internazionale dell´olio d´oliva extravergine di qualità, che si sta svolgendo in questi giorni a Verona insieme al Vinitaly. Un importante momento di incontro e confronto per le aziende abruzzesi, considerando che l’olio d’ oliva rappresenta, da sempre, una ricchezza per l’Abruzzo, al quinto posto in Italia in termini di produzione di questo prezioso “nettare”: 200 quintali ogni anno, prodotti da quasi 500 frantoi e per il 90% di qualità extravergine. Una ricchezza che si traduce in garanzia di successo, che vede operare oltre 61mila aziende e che conta circa nove milioni di piante, per gran parte coltivate con metodi biologici. Scopo della certificazione Dop, quindi, è quello di assicurare una garanzia per il consumatore, ponendo limiti e caratteristiche che le aziende produttrici sono tenute a rispettare, per poter esporre sull’etichetta la "Denominazione di origine protetta". Per molti consumatori, infatti, tra gli elementi basilari di scelta di un prodotto si colloca proprio la ricerca della sua tipicità, ossia di quel complesso di valori legato all’origine geografica, alla composizione e ai metodi di raccolta e lavorazione, per questo nel 1992 è nata la particolare denominazione, che offre garanzie su diversi livelli del processo produttivo: origine, provenienza delle materie prime, localizzazione e tradizionalità. L’Abruzzo, forte della sua tradizione e consapevole della necessità di tutela della sua originalità, è stata tra le regioni italiane più impegnate a favorire il riconoscimento europeo in campo vinicolo, certificando uno dei primi Dop italiani (l’Aprutino-pescarese, nel 1996) e contando oggi su tre oli extravergine di oliva. Nonostante questo, però, non tutti gli ovicoltori si mostrano favorevoli ad accettare quella che viene vista da alcuni come una restrizione, perché fissa delle percentuali che oggi è difficile raggiungere, e una penalizzazione ai danni dell’olio biologico. A parere di molti, inoltre, la Dop dovrebbe essere sì seguita a monte, dall’ente certificatore (la Camera di Commercio), che ha il compito di controllare il rispetto dei criteri dal campo al prodotto finale, ma anche alla base da chi lo produce, per essere davvero certi di agire in difesa del consumatore e non delle singole aziende. Valentina Tenaglia

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore