L´assessore Mimmo Srour sull´emergenza idrica in Abruzzo

10 Marzo 2007   12:06  
"La crisi idrica potrebbe interessare anche l´Abruzzo, ma al momento non c´è bisogno di ricorrere allo Stato. Non siamo nè la Puglia, nè la Sicilia, nè la Sardegna. Considerato il nostro tradizionale ruolo di regione donatrice d´acqua, dovremo essere gli ultimi, se mai ce ne fosse bisogno, a chiedere lo stato d´emergenza". Lo ha affermato stamane, nel corso di una conferenza stampa, l´assessore regionale ai Lavori pubblici, Mimmo Srour, che in modo chiaro e deciso, ha fatto capire che il problema idrico riguarda l´Abruzzo solo in maniera più che marginale. Srour ha presentato numeri e cifre che da sole basterebbero a chiarire il quadro della "situazione acqua" nella nostra regione, dalle quali si evince chiaramente che la situazione non è affatto critica e che, dunque, mettono la parola fine ai falsi allarmismi che si sono ingenerati negli ultimi mesi. "Siamo tranquilli, dunque, per il momento - ha affermato Srour - ma questo non significa non preoccuparci. Anzi. La riforma del sistema idrico rimane uno degli impegni prioritari di questa Giunta. Basti pensare che la ricchezza delle nostre fonti ci consente di immettere in rete quasi il triplo di quanto ci dovrebbe servire. E allora, quali le cause di tali sprechi? E quali i possibili rimedi?". Per Srour c´è una sola risposta possibile. Investire di più e presto nel potenziamento infrastrutturale, adeguando la rete ed attivando i quattro potabilizzatori già realizzati ma non ancora in funzione (Vomano, Pescara, Gizio e Trigno), puntare sulla sensibilizzazione dei cittadini-utenti, rivedere le competenze gestionali. I fondi ci sono, anche se quelli relativi al Docup sono stati in serio pericolo. Dall´ultima emergenza idrica di sei anni fa, investimenti ne sono stati fatti pochi. Degli oltre 30 milioni di euro destinati agli Ato ne sono stati spesi poco più di tre milioni e 600 mila euro (appena il 12,3 per cento). "Bisogna - ha quindi concluso Srour - programmare seriamente e razionalmente i lavori da fare affinchè un´ipotetica emergenza estiva non ci trovi impreparati". Attualmente c´è un gap con la portata media stagionale degli anni precedenti di -1.076 litri al secondo (14,2 per cento). Nei mesi più caldi si potrebbe aggirare intorno al 25 per cento. Per l´assessore, pertanto, "meglio soluzioni ragionate con effetti a lungo termine che temporanee soluzioni tampone dalla discutibile efficacia". Srour si è infine espreso sugli Ato che - ha detto - è pronta, accettata e partirà a breve. Patrizia Santangelo

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