L'Aquila - Arzanese, le interviste. Di Nicola tuona: "Direzione e designazione vergognose"

Ianni: "Stiamo dando fastidio a qualche potere forte"

30 Gennaio 2012   09:20  

L’AQUILA – Dopo le scaramucce del campo e la zuffa nel tunnel degli spogliatoi durante l’ intervallo, nervi tesi anche in sala stampa. Al triplice fischio il tecnico ospite Francesco Fabiano, insieme ad un paio di dirigenti, cerca di imboccare la via degli spogliatoi attraverso la sala stampa, dopo aver assistito al secondo tempo dalla tribuna. Gli steward spiegano che da lì non possono far scendere nessuno, Fabiano non la prende bene e dà in escandescenze. Volano parole grosse, si intromette qualche tifoso, attimi di tensione. Alla fine tra qualche spintone di troppo e l’ intervento di un paio di poliziotti il cancello si apre e Fabiano si rifugia negli spogliatoi.

In mezzo a tanta agitazione Ercole Di Nicola sfoga davanti a telecamere e taccuini la propria irritazione. «Dopo venti minuti sembrava tutto così semplice che non poteva essere vero. Siamo caduti in pieno nel tranello dell’ Arzanese, ci siamo innervositi e abbiamo buttato via due punti. Anche a causa di una terna il cui operato avete visto tutti. Dico solo una cosa: una giornata storta può capitare a tutti. Ai giocatori come agli arbitri e ai guardialinee, ma una designazione arbitrale come quella di oggi è semplicemente vergognosa – tuona Di Nicola - Un assistente di Perugia ed uno di Aprilia. Facessero quello che vogliono, mi squalificassero, ma io devo dire che sono disgustato da quello che ho visto in campo. Se Perugia e Catanzaro pensano di vincere il campionato a tavolino, sappiano che troveranno Ercole Di Nicola e L’Aquila a sbarrargli la strada, perché i campionati si devono vincere sul campo. Mercato? Sono troppo arrabbiato per parlare di mercato. Posso solo dire che la risposta che ci attendevamo dal pubblico non c’ è stata.»

Sulla stessa lunghezza d’ onda Maurizio Ianni (nella foto Cerasoli). «Ho visto cose che non avrei voluto vedere, che non mi sono piaciute. C’ è qualcosa dietro a una designazione e ad una conduzione di gara del genere – sbotta il tecnico aquilano – Probabilmente cominciamo a dar fastidio a qualche potere forte, non riesco a darmi altre spiegazioni. Il nostro atteggiamento nella ripresa? Loro in dieci si sarebbero dovuti scoprire per cercare il pareggio e noi avremmo potuto colpire in contropiede. Poi avete visto che è successo. La terna non ha condizionato la partita, l’ ha fatta – sentenzia Ianni - A partire dagli errori pacchiani di un assistente di Perugia, fino alla punizione del 2 a 1, nata quando tutti stavano chiedendo di interrompere il gioco perché Capparella aveva un problema. E poi quello che per me è l’ episodio chiave della partita, ovvero l’ assurda espulsione di Ruggiero, guarda caso il marcatore di Incoronato. Non lo accetto, perché quando uno ci mette l’ anima nel proprio lavoro dispiace vedere queste cose.»     

Di tutt’ altro tenore, ovviamente, le dichiarazioni in casa campana. Detto di mister Fabiano, rifugiatosi negli spogliatoi a fine gara, in sala stampa sale solo il presidente dei campani. “L’ arbitro ha sbagliato da ambo le parti. Alla fine gli errori si equivalgono ed il pareggio mi sembra giusto. – commenta Umberto Serrao – Obiettivi? La salvezza, ma accetteremo di buon grado tutto ciò che verrà in più.”


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