L'Aquila. Blaiotta infortunato, è emergenza. Ora si aspetta il mercato

Società, tramonta l'ipotesi campana.

25 Novembre 2011   21:41  

L’AQUILA – Si aspetta una risonanza di controllo per decidere se dovrà essere operato al ginocchio il terzino Stefano Blaiotta. Ma stando al consulto del professor Mariani, l’ ipotesi di un intervento chirurgico si fa sempre più concreta. Nel qual caso dovrà considerarsi conclusa la stagione del giovane calabrese. Ercole Di Nicola sta valutando se correre ai ripari tesserando Alessandro Romeo (classe ’91), terzino sinistro che coi rossoblù si allenava fino ad un paio di settimane fa. Romeo, prodotto della Primavera del Livorno, titolare in Eccellenza a Pistoia due anni fa e la scorsa stagione nella rosa del Savona (insieme a Piccioni) in Seconda Divisione, è attualmente svincolato. Assistito dal procuratore D’Amico (lo stesso di Potenza), Romeo coi rossoblù firmerebbe di corsa. Ma la sensazione è che Di Nicola preferisca aspettare fino alla riapertura ufficiale del mercato, magari aspettando qualche esubero di categoria superiore. Varie squadre in Prima Divisione erano partite con ben altri obiettivi e con l’ intenzione di valorizzare giovani che per vari motivi ora si trovano invece chiusi. Dunque non dovrebbe essere così arduo trovare a gennaio un paio di fuoriquota all’ altezza che consentano a Ianni di avere qualche alternativa in più. Volendo, si tratterebbe di fare di necessità virtù per tre o quattro partite, considerando la lunga sosta natalizia. Ma nel frattempo la situazione resterà comunque di emergenza totale: innanzitutto perché Simoncini è diffidato, poi perché al posto di Blaiotta dovrebbe essere adattato Leone (che in verità a Gavorrano non è andato per niente male) o Piccioni. E nel secondo caso i due giovani (Campinoti e Agnello) andrebbero schierati entrambi nel reparto nevralgico del campo.

Nel frattempo si continuano ad allenare coi rossoblù sia Vittorio Prete che Federico Del Grosso. Il primo lo conosciamo tutti, il secondo sta recuperando la forma fisica ed in allenamento sta dimostrando tutte le sue qualità e la sua duttilità. Ma per entrambi la situazione è sempre la stessa. Se le finanze lo permettessero verrebbero tesserati all’ istante (le richieste economiche per giunta sono di gran lunga ragionevoli), ma al momento L’Aquila ha un budget ben preciso ed in questo momento non può permettersi di rinunciare ai contributi del minutaggio e di conseguenza a schierare i fuoriquota nei loro ruoli. Perciò calciatori tanto talentuosi quanto utili risulterebbero praticamente (e tristemente) solo un costo aggiunto.

Intanto, sul fronte societario sembra ormai raffreddarsi la pista circa il ventilato ingresso in rossoblù di un gruppo di imprenditori campani. La trattativa, a tappe più o meno ravvicinate, va avanti da mesi. All’ ultimo incontro aquilano di una ventina di giorni fa, in settimana ne è seguito un altro, brevissimo, nella capitale. Ma il protrarsi di colloqui che alla fine sono risultati solo e sempre interlocutori ha portato a smorzare gli entusiasmi per una trattativa che i vertici societari rossoblù speravano decollasse definitivamente. Ufficialmente le parti non si sono ancora congedate, ma tutto porta a pensare che alle parole non seguiranno i fatti. Di nuovo, invece, c’ è da registrare l’ interesse di un gruppo di imprenditori toscani a rilevare e gestire in autonomia il settore giovanile aquilano, varando un progetto di potenziamento e rilancio del vivaio rossoblù. A giorni è previsto un incontro in cui approfondire e valutare i termini dell’ accordo. Sempre per la prossima settimana il presidente Gizzi dovrebbe tornare ad incontrare anche alcuni giovani imprenditori aquilani. L’idea sarebbe quella di rafforzare il sodalizio con una cordata locale, ma sulla trattativa pesa, ancora una volta, la situazione di incertezza creatasi attorno alla posizione dei soci Taffo e Nurzia che al momento sembra paralizzare qualsiasi ridefinizione del consiglio d’ amministrazione rossoblù.  (a.f.)


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