L'Aquila: Itinerario Piazza Duomo, Via Sassa, Borgo Rivera, Fontana 99 cannelle

Visite pre sisma del centro storico cittadino

28 Giugno 2012   13:29  

Piazza Duomo - Piazza San Biagio - Via Sassa Fontesecco - Borgo Rivera - Fontana delle 99 cannelle

Da piazza Duomo prendiamo via Sassa, la seconda a destra della cattedrale. Dopo un po’ ci troviamo in piazza San Biagio, a sinistra della quale sorge la chiesa di San Giuseppe (già San Biagio): all ’interno possiamo ammirare il monumento Camponeschi (1432) opera di Guglielmo Gualtiero d'’Alemagna. È un monumento funebre con statua equestre che poggia su di un basamento di pietra su cui, nel lato addossato alla chiesa, è murata una lastra con formella in cui è scolpita l'’insegna della famiglia Camponeschi, potentissima nell’'Aquila del ‘400; sul basamento poggiano, su leoni stilofori, due colonnine tortili con graziosi capitelli: su di essi e su tre mensole della lastra è posta l'’arca che sulla fronte ha pannelli scolpiti raffiguranti l’'incoronazione di Maria e gli apostoli.
L’'arca è sormontata da un edicola cuspidata con arco ogivale polilobato in cui è posta la figura giacente del conte Lalle e nel fondo, su roccia, è la statua equestre di Ludovico Camponeschi; ai lati dell’'edicola due angeli si appoggiano alle colonne.
Di fronte alla chiesa di San Giuseppe sorge la bella chiesa dedicata a Santa Caterina Martire, fino a qualche tempo fa sede del Museo di Arte Sacra. La chiesa, costruita dopo il terremoto del 1703 sul luogo dove era l’oratorio di San Girolamo, si attribuisce a Ferdinando Fuga. È a pianta ellittica con una bellissima facciata settecentesca.
Proseguendo per via Sassa possiamo ammirare il settecentesco palazzo Mancinelli, già Paganica, attribuito al Fontana, poi il cinquecentesco palazzo Signorini-Corsi con un bel portale rinascimentale sede della casa museo Signorini- Corsi; all’'angolo di via dell’'Annunziata è il palazzo Gaglioffi, ora conservatorio Alfredo Casella, con portale ogivale e bella cornice marcapiano; a sinistra segue il palazzetto Fiore con un tipico cortile rinascimentale ornato da colonne dagli elegantissimi capitelli, loggia e altri particolari decorativi.
Subito dopo, al n. 29, un portale del Rinascimento introduce in un caratteristico cortiletto conventuale, in cui di fronte è il portale ogivale del convento delle Clarisse o della Beata Antonia, sormontato dalle immagini di Santa Chiara e della Beata Antonia, una delle figure più popolari della storia religiosa della città. Caratteristico è il chiostro rinascimentale e a destra la facciata della chiesa della Beata Antonia nel cui portale è una lunetta con un affresco di San Francesco stimmatizzato, della seconda metà del secolo XV.
Sulla destra possiamo ammirare il Palazzo Antonelli del sec. XVIII con un bel portale e delle finestre a timpano. Al termine della discesa è la piazza Fontesecco, dalla quale si prosegue nella via Fontesecco, che passa sotto il viadotto omonimo che congiunge il Viale Duca degli Abruzzi con il centro della città.
Oltrepassata via XX Settembre, si scende per la via Borgo Rivera.
All’'inizio della discesa possiamo ammirare la chiesa di Santa Chiara, circondata di verde, oggi curia provinciale dei Padri Cappuccini, preesistente alla stessa fondazione della città. Fu infatti consacrata nel 1195 da Odorisio, vescovo forconese, dal 1256 tenuta con il monastero da suore Francescane e ricostruita nel ‘700 dopo il terremoto.
La testimonianza più risaliente è la facciata, squadrata e suddivisa da paraste e cornici entro cui stanno il portale ed una finestra. Proseguendo per la strada che attraversa il borgo, in fondo alla discesa è un piazzale e la porta detta appunto della Rivera; a destra possiamo ammirare la chiesetta di San Vito di Tornimparte con portale romanico e facciata a lesene angolari e coronamento orizzontale ad archetti.
A sinistra è la Fontana delle 99 cannelle, il monumento più caratteristico della città. Fu costruita, come vuole la lapide che si conserva sul posto, nel 1272 ad opera di Tancredi da Pentima su commissione del capitano Lucchesino da Firenze, governatore regio. Attualmente ha forma trapezoidale, ma in origine si componeva del lato nord e di quello est, mentre il lato sud fu aggiunto più tardi, come dimostrano i caratteri rinascimentali della composizione.
L'’alto muraglione in marmi bianchi e rosa è simile a Santa Maria di Collemaggio anche se il disegno è molto più semplice. Vi sono 99 getti, di cui 93 fuoriescono dalla bocca dei mascheroni (uomini, donne, satiri, guerrieri, animali) che rovesciano acqua nella doppia vasca perimetrale con parapetto ornato da semipilastrini.
I getti, secondo la leggenda dovrebbero simboleggiare i 99 castelli che parteciparono alla fondazione della città. Nella parete centrale si possono notare delle lastre fra le quali si trova quella che riporta la data di edificazione e quella del restauro eseguito nel 1744, durante il quale fu selciato il piazzale interno in cui è possibile scendere attraverso una gradinata protetta da un’'artistica cancellata in ferro battuto, già sul cornicione della facciata di Santa Maria di Collemaggio


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