L'Aquila. Pià sciupa dal dischetto, pari col Perugia. L'Aquila - Perugia 0-0

Reti inviolate al Fattori, rossoblù quinti.

16 Marzo 2014   19:07  

Se ai tanti del Fattori alla vigilia avessero proposto una firma per il pari con il Perugia, in tanti avrebbero siglato l’ accordo. Ma, a rivedere il film della partita, stavolta in bocca resta l’amaro dell’ occasione sprecata.

Un po’ come a Grosseto, quando era stato De Sousa a divorare il vantaggio, per i rossoblù di nuovo fatale l’ errore dal dischetto. Questa volta di Inacio Pià, a una ventina di minuti dal termine e con il Perugia in dieci. Insomma, a fronte di una prestazione all’ altezza di una candidata alla promozione diretta, è mancato di nuovo il gol. E forse in questo si racchiude tutta la differenza tra le buone e le grandi squadre.    

Fino alla parità numerica, in effetti, L’Aquila aveva risposto colpo su colpo alla corazzata di Camplone. Di certo concedendo qualcosa, ma disputando una partita accorta e di sacrificio. Nel primo tempo, quando gli umbri sembravano farsi preferire, Pedrelli ha letteralmente oscurato l’ estro di Fabinho, effettivamente pericoloso solo in una occasione, mentre la coppia Zaffagnini – Ingrosso ha controllato a dovere bomber Eusepi.

Nella ripresa ha letteralmente fatto tutto L’Aquila, nonostante le assenze di elementi importanti come Corapi e De Sousa: sugli unici due errori (Pedrelli e Maltese) il Grifo ha costruito le proprie occasioni con Sanseverino e Fabinho. Poi l’ episodio chiave, con Pià autentica croce e delizia. Prima dimostra a tutti cosa sa ancora fare eludendo alla perfezione il fuorigioco sul taglio di Ciciretti e scartando magistralmente il portiere. Poi, dal dischetto, torna ad involvere calciando debole e poco angolato.     

Peccato pure non aver sfruttato a dovere i cambi con il Perugia alle corde, tra sostituzioni obbligate (contrattura per De Sousa, ritorno di pubalgia per Corapi) e scelte opinabili.

Resta comunque la sensazione di crescita e maturità che ora andrebbe confermata su un campo ostico come il Santa Colomba di Benevento, in vista di un arduo finale di campionato che si preannuncia ricco antipasto dei play off. 

Nota di merito per il pubblico. Settore ospiti finalmente pieno e colorato (650 i perugini), pubblico di casa numeroso e caloroso. Il dato ufficiale a fine partita sarà di 2861 paganti, ad occhio ce n’ era giusto qualcuno in più. Battuto, comunque, il record di presenze col Lecce. “Un mattoncino in più” come disse Di Nicola tempo fa,  per tornare a fidelizzare pian piano parte del grande pubblico aquilano. Si spera.

La cronaca. Contrariamente alle attese Maltese viene confermato in mediana con Agnello e Gallozzi in panca. Pià si accomoda al centro dell’ attacco, mentre in continuità con la partita di Pagani, Frediani va a destra del tridente, De Sousa a sinistra.

Nel Grifo Sanseverino vince il ballottaggio con Moscati, Sprocati è l’ esterno di destra del trio d’ attacco.

Primo quarto d’ ora di studio autentico tra le due squadre, poi al 14’ Frediani rompe il ghiaccio e dal limite scocca il sinistro: la traiettoria a scendere si spegne poco sopra al sette. Tanta densità e accortezza in mezzo al campo, allora il Perugia spesso se ne va a sinistra. Al 22’ Nicco in sovrapposizione mette basso in mezzo, Eusepi controlla per Fabinho che di sinistro spara alto un rigore in movimento. Risponde L’Aquila al 31’, Dallamano mette in mezzo per De Sousa che di testa colpisce troppo sotto.

Al rientro dagli spogliatoi nell’ Aquila non c’ è De Sousa ma Ciciretti. All’ 8’ Pedrelli commette il primo errore della partita, ne nasce un torello in area: Nicco appoggia per Eusepi che apre a Sanseverino, Testa si allunga e devia in angolo. Ma L’Aquila, che in fase di non possesso si rifugia nella propria metà campo e nelle ripartenze, non si abbatte e, anzi, sale in cattedra. Al 15’ Del Pinto suggerisce per Frediani che dal vertice sinistro prova il tiro a giro, Koprivec fa buona guardia. Al 22’ ancora Grifo sull’ errore altrui, Fabinho sfrutta il disimpegno errato di Maltese e prova il gran sinistro, Testa vola e si rifugia in angolo. Quattro minuti più tardi Ciciretti azzecca il taglio per Pià che entra in area e viene atterrato da Koprivec: rigore ed espulsione per l’ estremo difensore umbro. Dal dischetto Pià si fa ipnotizzare da Stillo che si distende, manda in angolo e festeggia nel migliore dei modi il proprio compleanno. L’Aquila non demorde e prova il forcing. Al 30’ Del Pinto ancora in verticale per Pià, che è bravo ad incunearsi in area ma sciupa davanti a Stillo appoggiando troppo corto per Frediani. Fa buona guardia il Grifo, che in pieno recupero per poco non ne approfitta: al 48’ Dallamano si addormenta sulla sfera, Moscati da buona posizione spara a lato. Pari e patta, applausi per i rossoblù, qualche fischio dal settore ospiti.  

L’AQUILA – PERUGIA 0-0

L’AQUILA (4-3-3) Testa 6,5; Pedrelli 6,5, Zaffagnini 6,5, Ingrosso 6,5, Dallamano 6; Corapi 6 (dal 17’ s.t. Gallozzi 5,5), Maltese 5,5, Del Pinto 6; Frediani 6,5 (dal 38’ s.t. Angelilli s.v.), Pià 5, De Sousa 5,5 (dal 1’ s.t. Ciciretti 5,5). (Addario, Scrugli, Agnello, Libertazzi). All. G. Pagliari 5,5.

PERUGIA (4-3-3) Koprivec 5; Comotto 5,5, Massoni 6, Scognamiglio 6,5, Sini 6 (dal 27’ s.t. Stillo 7); Sanseverino 6, Filipe 6, Nicco 6; Sprocati 5,5 (dal 19’ s.t. Mazzeo 5,5), Eusepi 5,5, Fabinho 5,5 (dal 33’ s.t. Moscati s.v.). (Conti, Carcione, Vitofrancesco, Henty). All. Camplone 5,5. 

ARBITRO Baroni di Firenze 6.

NOTE spettatori 3000 circa, abbonamenti non validi, incasso non comunicato. Espulso Koprivec al 26’ s.t., ammoniti Massoni, Sini, Pedrelli, Scognamiglio. Angoli 2-4. 

Alessandro Fallocco

 


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