L'Aquila, Properzi: "Colmare il gap tra quanto detto e quanto fatto"

19 Aprile 2012   12:11  

Ordinario di Tecnica Urbanistica presso l’Università dell’Aquila, Pierluigi Properzi è candidato sindaco di Domani L'Aquila con il sostegno del Pdl. Ha coordinato Gruppi nazionali di Ricerca sull’evoluzione del sistema di pianificazione e dei quadri legislativi Quater e sulla armonizzazione degli strumenti nel quadro europeo Sphera.

E’ Curatore scientifico del Rapporto dal territorio edito dall’Istituto Nazionale di Urbanistica di cui è stato Segretario generale e Vicepresidente ed attualmente Responsabile del settore ricerche e consulenze.

E’ stato membro del consiglio direttivo dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali Aisre (97-2000) e membro del Comitato Scientifico del Centro regionale di studi e ricerche economico sociali Cresa dal 1999.

Dirige il Laboratorio AnTea (Analisi Territoriali e Ambientali) del Dipartimento Architettura e Urbanistica ed è Responsabile scientifico del Laboratorio INU/ANCSA per la Ricostruzione dell’Aquila.

Ha svolto attività di consulenza per enti Nazionali (Min. LLPP – ANAS) e Regionali (Regione Abruzzo – Baslicata - Molise – Friuli V.G. – Umrbia -  Provincia autonoma di Trento) e ha coordinato Gruppi di lavoro per la formazione di Piani Quadro e Leggi regionali, ha inoltre redatto numerosi piani regolatori di città medie e diversi piani Strategici urbani e di piattaforme strategiche interregionali.

Attualmente è coordinatore generale del Piano Paesaggistico della Regione Abruzzo, del Piano strutturale di Matera e del Documento preliminare del Piano Territoriale della Provincia dell’Aquila.

E’ autore di oltre 150 pubblicazioni, interviene nel dibattito disciplinare sulle principali riviste di alcune delle quali è anche membro del Comitato Scientifico (Urbanistica – Urb. Informazioni).

Ha curato il primo Rapporto sullo stato della pianificazione per conto del Ministero dei lavori pubblici /2001.

LA LISTA DOMANI L'AQUILA

IL PROGRAMMA

Economia, Fiscalità e Bilancio

Vantaggi Fiscali per chi crea sviluppo e lavoro. Bilancio Trasparente

Scenario

L’economia urbana è prevalentemente costituita da piccole imprese, artigiani con ruolo locale sofferenti per la contrazione del mercato e la dispersione nel territorio, ridotto il ruolo della grande impresa tecnologica (rimasto il solo polo farmaceutico dopo la svendita di quello elettronico).

Il sistema produttivo locale denota una caratterizzazione di estrema fragilità a causa: -della scarsa competitività e della scarsa innovazione realizzata; 
-della prevalenza di settori tradizionali;
-della ridotta dotazione di risorse finanziarie anche per le specifiche politiche del credito.

Alcuni settori sono ancora poco sviluppati rispetto alle potenzialità offerte dal territorio e dall’Università. Si riscontra una assenza di strategie efficaci per utilizzare le potenzialità turistiche del territorio. Sproporzione fra tributi versati e servizi resi a imprese e cittadini (cura dell’arredo urbano quasi inesistente). Bilancio comunale poco trasparente ed appesantito da una macchina amministrativa poco efficiente e dalla gestione inadeguata delle aziende speciali.

Pur tuttavia nel contesto sono presenti connotazioni favorevoli come: 
-un tessuto imprenditoriale in fase di rinnovo generazionale;
-un ambiente territoriale relativamente favorevole per dotazioni strutturali ed infrastrutturali;
-un consolidato e diversificato sistema di ricerca.

Obiettivi Primari

1 - Sostenere la ripresa economica locale a breve, valorizzando le realtà locali e favorendo cicli e sistemi economici aperti al territorio. 
2 - Creare le condizioni di attrazione e di sviluppo economico duraturo. 
3 - Garantire una fiscalità comunale non penalizzante ed adeguata ai servizi resi. 
4 - Adeguare il bilancio comunale alle nuove esigenze, rendendolo trasparente e comprensibile ai cittadini, anche nelle forme del Bilancio sociale di mandato.

Strategia

Ridisegnare un progetto economico di città proiettata nel 22° secolo. Un master plan di sviluppo economico, sociale e territoriale della città e del territorio, sviluppando anche alcune delle indicazioni OCSE. Attivare un processo di governo più efficiente per un più sollecito uso delle risorse finanziarie rintracciabili a livello centrale e a livello regionale. Garantire servizi ai cittadini misurati secondo il livello di soddisfazione (standard di servizio). Responsabilizzazione sulla gestione delle risorse comunali.

Piano d'Azione - Proposte

Fornire indirizzi per una sollecita e corretta attuazione del de minimis. Favorire economie integrate fra loro e con il territorio. Attrarre nuove iniziative d’impresa e sostenere le realtà economiche locali. Privilegiare poli economici aggregati e proiettati verso economie esterne. Sostegno all’economia indotta dall’Università e nuove strategie per l’offerta turistica. Rivedere il piano delle aree industriali e delle localizzazioni commerciali in una strategia territoriale e provinciale, anche con iniziative finalizzate ad ottenere una maggiore copertura finanziaria per l’infrastrutturazione di base. Fiscalità di vantaggio per le micro imprese e per le nuove iniziative imprenditoriali.

“Ridisegnare” i servizi al cittadino mediante il decentramento e la informatizzazione. Introdurre alti standard di servizio. Misurare la soddisfazione dei cittadini ed ascoltare la loro voce. Rivisitare il bilancio per avere una gestione responsabilizzata; separare la gestione ordinaria dalla gestione legata alla ricostruzione. Efficientare la macchina comunale con la riduzione delle voci passive e di mero spreco. Aprire agli apporti esterni le società speciali, in particolare il centro Turistico del Gran Sasso.

Università, Impresa, Sviluppo e Innovazione

Ridiamo fiducia alle piccole imprese, investiamo su progetti di innovazione.

Scenario

Le piccole imprese hanno bisogno di fiducia e certezze per potersi sviluppare e superare le difficoltà create dalla crisi economica, dal terremoto e da un deficit infrastrutturale e competitivo. Si riscontra un’elevata presenza di PMI attive prevalentemente in settori tradizionali, con presenza di alcune grandi imprese attive in settori a medio-alta tecnologia ed internazionalizzati. Si rilevano inoltre una scarsa capacità di innovazione del sistema, una modesta internazionalizzazione e difficoltà nell’approvvigionamento del credito. L’Università e l’amministrazione comunale non collaborano allo scopo di garantire adeguato collegamento tra ricerca, innovazione ed impresa.

Obiettivi Primari

1 – Migliorare la competitività del sistema economico del territorio per offrire nuove opportunità di occupazione e sviluppo, a partire dal rapporto Università-Città. 
2 – Rafforzare e valorizzare il capitale umano e le competenze necessarie per l'innovazione dei settori produttivi. 
3 – Valorizzare le risorse culturali e naturali

Strategia

Per creare un ambiente attrattivo ed un sistema virtuoso bisogna allargare VERTIGINOSAMENTE lo scenario di riferimento. Ad ogni attore del territorio verrà data l'opportunità di cooperare in ambito geograficamente e scientificamente più vasto per accrescere il proprio livello di competitività. Si procederà alla progettazione ed alla gestione di un sistema che dia spazio alle vocazioni del territorio ed alle molteplicità di attori presenti, con una Visione strategica ed unitaria che coinvolga tutti i settori. La definizione delle scelte sarà sviluppata con gruppi di Lavoro interdisciplinari. Fondamentali inoltre il rilancio dell'Università ed il suo collegamento alle attività economiche della città, in accordo con l’amministrazione comunale; la valorizzazione delle risorse culturali, tecnologiche e naturali.; un forte rilancio del ruolo della città nelle sedi decisionali di programmazione.

Piano d'Azione - Proposte

Promuovere la trasformazione della nostra Università nella prima Università Politecnica del Centro Italia, con l’obiettivo di rilanciarne il ruolo nel panorama italiano e internazionale. Sostenere la creazione di Spin-off, Start-up, imprese giovani; aumentare la pluridisciplinarietà e la presenza di giovani nelle fasi di avvio. Favorire l'accesso al credito con il coinvolgimento delle banche nella vita della città. Attivare un sistema integrato di fornitura di beni e servizi per il recupero del patrimonio culturale /artistico. Sostenere Poli e Reti d'impresa, a partire dai settori Scientifico-Tecnologico, Farmaceutico, Costruire Sicuro e Sostenibile. Favorire l’integrazione tra scuola, università ed imprese allo scopo di sviluppare al massimo le potenzialità del capitale umano. Riutilizzare le strutture dell’ex Italtel e dell’ex Selecom, finalizzandole all’attrazione di imprese innovative capaci di rigenerare un polo produttivo di carattere scientifico e tecnologico. Sostenere lo sviluppo del TURISMO con particolare attenzione rivolta a:
- Centralità del ruolo della città quale polo turistico proiettato sul sistema dei parchi ed orientato, in particolare, sulle esigenze dei giovani e delle famiglie; promozione di Grandi Eventi.
- Destagionalizzazione del turismo, sfruttando l’opportunità rappresentata dalla presenza di straordinarie risorse naturalistiche (turismo verde-estivo) e di stazioni sciistiche dalle potenzialità tuttora inespresse (turismo bianco-invernale); creazione del Parco degli Sport di Montagna. 
- Valorizzazione del turismo religioso che, a partire dal grande evento della Perdonanza, coinvolga il ricco patrimonio culturale offerto dal territorio aquilano (a partire dagli edifici religiosi e dai percorsi tematici).

Efficienza Amministrativa

La struttura organizzativa deve essere snella, efficace ed efficiente.

La macchina comunale

Scenario

La macrostruttura comunale recentemente approvata appare eccessivamente segmentata in 19 settori; inoltre è poco funzionale rispetto alle dimensioni dell'Ente ed alle esigenze della popolazione. La struttura organizzativa risulta essere poco agile, con notevoli inefficienze e con modesti risultati. L’attuale struttura è pesantemente sottodotata rispetto alle previsioni della pianta organica (397 su 600).

Obiettivi

1 – Scindere l’ordinaria amministrazione da quella connessa alla ricostruzione. 
2 – Adeguare la pianta organica. 
3 – Aumentare il coordinamento tra i diversi settori con figure professionali specialistiche.
4 – Migliorare la produttività del personale comunale con incentivi. 
5 – Migliorare le conoscenze e le competenze dei dipendenti. 
6 – Istituire un ufficio per la Ricostruzione.

Strategia

La macrostruttura dell'Ente comunale sarà riformulata per garantire un’adeguata attività ordinaria e, soprattutto, per razionalizzare e velocizzare le attività inerenti alla ricostruzione, con una nuova motivazione e preparazione del personale. La macchina comunale sarà resa trasparente. Inoltre saranno riconosciute le competenze e le capacità inespresse del personale.

Piano d'Azione - Proposte

  Costituire un centro unico per la ricostruzione che si interessi sia dei lavori privati che di quelli pubblici. Istituire nuove figure professionali: City manager, Energy manager, Mobility manager. Costituire gruppi di lavoro autonomi alle dirette dipendenze del Sindaco in base alle articolazioni territoriali. Costituire “white list” riguardanti obiettivi, risorse economiche ed umane impegnate, risultati ottenuti. Misurare la produttività del personale e valorizzare chi lavora meglio con nuove forme di incentivazione e riconoscimento. Istituire un programma di formazione permanente e periodica dei dipendenti.

Ricostruzione e nuovo ruolo territoriale

Rimettiamo i pezzi di questa città al loro posto; tutti ma proprio tutti.

Ricostruzione

Scenario

Il blocco della ricostruzione è l'esito di una dissennata gestione della L. 77/2009 che per funzionare, dopo l'uscita di scena della Protezione Civile spa, doveva contare su una vera governance. In realtà la governance si è arenata su inutili interpretazioni lessicali intorno ad uno strumento come il Piano di Ricostruzione. Ad oggi la cosiddetta filiera che opera in base ad ordinanze cervellotiche e contraddittorie non è riuscita neanche ad esaminare tutti gli edifici classificati "E" e posti all’esterno al Centro Storico.

La pressione della criminalità organizzata può causare una notevole riduzione della sicurezza sociale e una ricostruzione della città intesa come luogo ove ripulire capitali finanziari

Obiettivi Primari

1 – Ridefinire il sistema dei controlli e di validazione dei progetti all’interno dei ruoli istituzionali ordinari. 
2 – Confermare il ruolo del Centro Storico nel nuovo scenario territoriale. 
3 – Riconoscere e condividere il sistema dei valori identitari del Centro Storico, evitando, in particolare, la omologazione con il modello consumistico delle città d’arte. 
4 – Riconfigurare la forma della città nelle sue diverse parti. 
5 – Coniugare Ricostruzione e città sicura. 
6 – Rendere efficienti ed aggiornare i sottoservizi.

Strategia 

Semplificazione amministrativa. Definizione delle priorità per particolari ambiti del Centro Storico con funzioni terziarie, partendo dalla ricostruzione delle strade e delle piazze principali. Selezione degli attrattori di traffico in relazione alla qualità dei tessuti urbani. Riqualificazione della periferia, con servizi di qualità come alternativa alla pressione sul Centro Storico. Concertazione tra gli enti pubblici preposti alla sicurezza (Prefettura, Forze di Polizia, Amministrazione Comunale.), organizzazioni di categoria, presidenti dei consorzi.

Piano d'Azione - Proposte

Realizzare prioritariamente i “cunicoli intelligenti” e la diffusione capillare della “banda larga”. Ricostruire prioritariamente le abitazioni principali. Sostituire la "filiera" con Protocolli e Nuclei Esperti. Istituire l’Ufficio Speciale per il Centro Storico. Confermare le sedi istituzionali storiche, evitando duplicazioni e trasformazioni. Definire le aree per la sostituzione edilizia. Trasferire nelle periferie l’incremento dei diritti di volumetria conseguito nel Centro Storico. Definire gli edifici incongrui da demolire (con trasferimento e premialità) e definire le aree che li potranno accogliere. Incrementare sempre la sicurezza degli edifici del Centro Storico, anche con incentivi volumetrici da trasferire in altre aree. Finanziare le seconde case con fitti calmierati per studenti, anziani, giovani coppie. Promuovere una convenzione con la Cassa Depositi e Prestiti e l’ABI, finalizzata al finanziamento di tutti gli edifici del Centro Storico. Istituire un centro unico di controllo antimafia e di raccolta della documentazione contabile, utilizzando elaborati standard. Individuare gli ambiti urbani dove intervenire con progetti di sostituzione di alto valore architettonico e urbano, anche attraverso concorsi internazionali. Istituire percorsi culturali e luoghi della narrazione storica della città (vedi esperienza bolognese “Genus Bononiae”). Istituire criteri di “scorrimento annuale” per il finanziamento di tutti gli edifici del Centro Storico senza distinzione di proprietà, usi e funzioni, con crono-programma degli interventi edilizi. Intervenire sulle parti della città caratterizzate da maggiori danni e dalla presenza di edifici incoerenti con piani stralcio intesi come Piani di Recupero di Iniziativa Pubblica.

Nuovo ruolo territoriale

Scenario

Le “Linee di indirizzo per la Ripianificazione” descrivono nuove microaree strategiche senza massa critica e senza una Vision, escludendo di fatto il comune dell’Aquila, per il quale manca una strategia. Il Comune dell’Aquila, di contro, ha affidato ad un futuro Piano Strategico la definizione di questo ruolo, ignorando i Comuni vicini e i portatori di interesse pubblici e privati. L’Aquila è sempre più isolata nel contesto territoriale ed è ancora lontana dai modelli di sviluppo sostenibile legati all’innovazione e alla “Smart City”. L’Aquila non partecipa alle strategie economiche derivanti dai grandi corridoi infrastrutturali italiani e euro-mediterranei. Le 35 frazioni e i nuovi quadranti urbani orientali e occidentali sono inaccessibili alla popolazione, che gravita, per i suoi spostamenti, solo sulla s.s. 17 bis.

Obiettivi Primari

1 – Costituire una nuova alleanza tra le eccellenze istituzionali pubbliche e private (coesione territoriale e governance multilivello). 
2 – Rendere vivibile la città grazie alle sue acque (fiumi, sorgenti, laghi), al suo territorio rurale e alle sue montagne. 
3 – Connettere in modo efficiente e rapido una città lunga come Milano (14 km) 
4 – Migliorare la città finora costruita, completare le parti che mancano, integrare tra di loro le parti esistenti. 
5 – Riconfigurare il ruolo dei 35 “centri storici” all’interno della nuova città.  

Strategia

Condivisione delle politiche di sviluppo tramite una rinforzata coesione territoriale. Riformulare la storia della città: “Gridaro tucti insieme: «La cità fecciamo bella, Che nulla nello regame non se apparechie a ella!»" (da Buccio da Ranallo, Cronache dalla fondazione dell'Aquila). La città e il suo territorio che si ritrovano in un nuovo Comitatus, che deve costruire alleanze e relazioni sia nella dimensione delle reti corte che di quelle lunghe. Costruzione del nuovo ruolo territoriale come cerniera sia della Piattaforma Euromediterranea (Est-Ovest) che dell’Asse centrale della Regione Mediana (Nord-Sud). 

Piano d'Azione - Proposte

Proporre la Legge Regionale sulla ricostruzione. Predisporre il Piano Territoriale del Cratere,come Piano Stralcio del Piano Provinciale. Redigere il Nuovo Piano Regolatore della città, con nuovi modelli di partecipazione. Istituire un fondo immobiliare L’Aquila Futura che raccoglie e gestisce tutti gli alloggi pubblici e privati. Realizzare nuove centralità nei quadranti urbani occidentali ed orientali. Partecipare alla definizione dei nuovi Piani Paesaggistici. Stop al consumo del suolo non urbanizzato. Realizzare un’asta ambientale ed infrastrutturale di fondovalle (fiumi, viabilità su gomma, viabilità su ferro e aeroporto).

Ricostruzione Sociale e Culturale

Riconnettiamo il tessuto sociale di questa città.

La ricostruzione del tessuto sociale e culturale

Scenario

La popolazione del comune, di oltre 72.000 unità, è attualmente smembrata per oltre il 25% al di fuori della propria residenza originaria, con oltre 15.000 unità distribuite nei villaggi (MAP e CASE) ed oltre 8.000 in abitazioni ed alloggi sostitutivi. In essa è notevole il peso della popolazione anziana, con punte che sfiorano il 30% nella realtà periferiche e marginali come le frazioni minori e gli stessi villaggi del progetto CASE - MAP. Permangono livelli di disoccupazione giovanile che superano il 30%; l’occupazione giovanile presenta, inoltre, un forte e diffuso carattere di precarietà e marginalità, sia come modalità che come tipologia. La distribuzione territoriale della popolazione genera, per gli spostamenti residenza-lavoro o residenza-servizi, costi sociali di mobilità elevatissimi, ai limiti del sopportabile. Si registra una diffusa carenza sul territorio di strutture di servizio per talune categorie di popolazione come gli anziani, non solo relativamente ai servizi pubblici, ma anche per i servizi relativi ai fabbisogni essenziali (si pensi a servizi sanitari, ai servizi postali, ai negozi). Si registra una crescente disgregazione sociale dovuta alla perdita dei punti di riferimento preesistenti al sisma (luoghi e comunità). Questo processo fa registrare indirettamente una crescente diffusione di episodi di piccola e media criminalità, con un conseguente, diffuso clima di insicurezza presso i cittadini. Si rileva inoltre l’assenza di una strategia sul riutilizzo del patrimonio edilizio dell’emergenza (CASE e MAP) in una prospettiva di medio-lungo termine.

Obiettivi Primari

1 – Creare le condizioni affinché i giovani possano tornare protagonisti nella costruzione del futuro della città.
2 – Accelerare i processi di ricostituzione del tessuto insediativo come premessa alla ricostituzione del tessuto sociale, sviluppando politiche di rigenerazione dei servizi sul territorio e realizzando piccole strutture di supporto corrispondenti ai bisogni, specie nelle frazioni e nelle cosiddette “New Town”. 
3 – Sostenere tutte le fasce di popolazione più deboli all’interno di un percorso organico e coordinato, con priorità per le specifiche esigenze di anziani, diversamente abili, malati, meno abbienti.

Strategia

Fornire tutti i servizi necessari ad innalzare la qualità della vita della città sia a medio che a lungo termine. Perseguire un processo di recupero del tessuto sociale e di integrazione delle nuove componenti che, in quantità non trascurabili, si sono riversate sul territorio dopo il sisma.

Piano d'Azione - Proposte

Definire un modello di welfare locale (fisco e servizi) a misura di famiglia, applicando aliquote e tariffe che tengano conto delle condizioni economiche e delle caratteristiche dei nuclei familiari (quoziente familiare), con priorità per nuovi nati residenti, disabili, famiglie numerose. Destinare una riserva degli affidamenti di appalti di servizi e forniture a cooperative sociali iscritte ad apposito albo. Sostenere lo sport come punto di aggregazione con interventi finalizzati a: - potenziare, in termini di qualità e fruibilità, le strutture esistenti; - creare nuovi impianti; - supportare fattivamente le associazioni sportive, sia professionistiche (che hanno ricoperto un ruolo centrale nella storia della città, anche nelle fasi più difficili seguite al sisma) che dilettantistiche (che aggregano in maniera capillare le nuove fasce giovanili). Sostenere il fertile e ricco panorama culturale aquilano secondo due linee di intervento: o costituzione e gestione di un sistema informativo completo e capillare relativo all’intera offerta di iniziative culturali; o promozione e supporto, sia organizzativo che finanziario, per le attività sperimentali e di iniziativa giovanile. Potenziamento dei servizi Sanitari tramite: - rilancio del ruolo dell’ospedale San Salvatore; - sostegno e potenziamento delle strutture sanitarie di servizio alla popolazione; - istituzione di un sistema di assistenza domiciliare per le categorie più bisognose. Creare una rete di asili nido adeguata alle esigenze della città per numero e localizzazione. Realizzare spazi d’incontro per l’erogazione di servizi e per lo sviluppo di processi di socializzazione. Assicurare un adeguato e capillare controllo del Territorio.

Ambiente e Paesaggio Urbano

Valorizziamo il territorio e rendiamo la città vivibile.

Scenario

La città è improntata ad un "modello radiocentrico", con un centro storico attualmente non fruibile, intorno a cui si articola un arcipelago di isole (fatto di frazioni, periferia urbana, quartieri CASE, MAP, casette fai-da-te , ecc.) disordinatamente immerse in un paesaggio eterogeneo e privo di identità e qualità spaziale. Si registrano un forte consumo di suolo, il degrado del territorio agricolo, spazi urbani informi e socialmente inospitali; si rileva inoltre una scarsa attenzione alle problematiche dello sviluppo sostenibile e ai sistemi energetici innovativi. Dopo il sisma la città si configura come un'immensa periferia degradata, la cui perdita di identità e di centralità si ripercuote fortemente sul tessuto sociale.

Obiettivi Primari

1 – Rilanciare l'identità cittadina, da realizzare su una visione policentrica e reticolare, con poli di attrazione interconnessi e facilmente accessibili da tutte le fasce sociali. 
2 – Costruire una immagine di città che intende conservare e rilanciare il suo ruolo di capoluogo regionale e di città della cultura. 
3 – Valorizzare il settore agricolo, oggi completamente abbandonato a se stesso, con beneficio indotto anche in termini di presidio del territorio. 
4 – Realizzare nuove forme infrastrutturali e gestionali per rispondere alle esigenze di sostenibilità dello sviluppo.

Strategia

Città-Territorio "LUNGATERNO" a Struttura Policentrica: una città che non si esaurisce all'interno di una spazialità dominata dall'ingordigia dei "pieni edilizi", ma che si dischiude a valorizzare il patrimonio paesaggistico, introduce nel contesto urbano la "fascia fluviale" e ne fa il suo nuovo decumano massimo, promuovendo un felice connubio tra rete storico-culturale ed ambito paesaggistico. Sfruttamento dei punti di forza del territorio, a partire dalle fonti di energia rinnovabile, allo scopo di sostenere lo sviluppo sostenibile.

Piano d'Azione - Proposte

Si articola in una successione di schede-progetto:

SCHEDA-PROGETTO A - COSTITUZIONE DEL PARCO FLUVIALE DELL'ATERNO Comprende aree di elevato valore naturalistico da sottoporre a tutela, aree ricreative, culturali e per il tempo libero, percorsi ciclo-pedonali, recupero di strutture della cultura materiale pre-industriale da adibire ad attrezzature per il tempo libero.

SCHEDA-PROGETTO B - COSTITUZIONE DELLA RETE DI INFRASTRUTTURE VERDI MULTIFUNZIONALI L'insieme degli spazi aperti costituiti dai parchi urbani, aree di risulta, aree boscate e agricole periurbane, che caratterizzano l'intera compagine urbana a pelle di leopardo. Essa va strutturata secondo il modello reticolare e attestata lungo il Parco fluviale dell'Aterno. Il progetto della rete infrastrutturale verde può prendere lo spunto dalla ridefinizione di alcuni tasselli di riqualificazione verde, quali il recupero e la rigenerazione urbana di aree residuali, di spazi abbandonati, elementi base di un complesso sistema verde.

SCHEDA-PROGETTO C - RIGENERAZIONE DELLE PERIFERIE URBANE IN UN'OTTICA POLICENTRICA Il progetto di un "sistema di centralità" per la rigenerazione-rifondazione della città, un'iniziativa che, ispirata all'inclusività sociale, rappresenta un'opportunità irrinunciabile che consente di ridisegnare l'intera compagine del territorio comunale in fase di disfacimento. Un "sistema di luoghi complessi", il cui impianto è fondato sul concetto di spazio pubblico, dato da una pluralità di funzioni di alto livello, caratterizzate dalla presenza di variegate attività culturali, ricreative e rappresentative.

SCHEDA-PROGETTO D - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL CONTESTO AMBIENTALE DELLA COLLINA FUORI LE MURA Un progetto-pilota che interessa il contesto ambientale "Fuori porta Roiana", una fascia cuscinetto tra il centro storico ed il paesaggio fluviale, attestata su via XX Settembre, lungo il margine occidentale delle mura. Quest'ambito interessa il tratto in cui la città murata fronteggia la collina di Roio, in un singolare mosaico ambientale che connette la fascia fluviale col tessuto urbano (ieri col quartiere degli orti) e alle attigue emergenze orografiche e storico-culturali.

SCHEDA-PROGETTO E – SETTORE AGRICOLO - Promozione di una razionalizzazione nella gestione delle aree agricole, al fine di ottimizzarne la produttività; - Concentrazione degli sforzi amministrativi e tecnici nella direzione di un deciso incremento della capacità di attrazione e di acquisizione dei finanziamenti destinati al settore, a partire da quelli europei. - Promozione di un marchio legato al territorio ed alle sue eccellenze, nell’intento di generare un indotto virtuoso dalle enormi potenzialità, oggi del tutto assente.

SCHEDA-PROGETTO F – SVILUPPO SOSTENIBILE o - Realizzare il monitoraggio e la gestione efficiente dei consumi energetici negli edifici. - Abilitare notevoli economie sia sul fronte del risparmio energetico che sulla riduzione dei costi di gestione. o - Incentivare lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile disponibili localmente (a partire da fotovoltaico, biomasse, eolico, solare). o - Realizzare sistemi integrati di raccolta e gestione ecosostenibile dei rifiuti.


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