L'Aquila Rugby: esiste un socio che non vuole pagare?

Intanto si dimette anche De Masi

04 Maggio 2011   11:36  

Si è dimesso Vincenzo De Masi.

Cosa cambia?

Forse nulla. La situazione è paradossale da diverse settimane a L’Aquila. Va bene, ora non c’è più un consiglio di amministrazione, ma questo certo non inficia la possibilità di approvare gli ultimi 2 bilanci. Si convocherà velocemente un terzo membro del CDA e si compieranno le dovute mosse. Non è un’operazione impossibile, basta la volontà.

Delle dimissioni di Vincenzo De Masi se ne parlava già quando erano arrivate quelle di Marco Molina e Antonio Cialente. L’impressione è che il terzo consigliere si sarebbe dovuto dimettere insieme ai due colleghi.

Questo ennesimo colpo di scena è solo un altro piccolo tassello in un enorme puzzle incredibilmente confuso.

Quello che davvero è importante adesso, non è chi approverà i bilanci o quando verranno approvati. L’importante è rendersi conto che stiamo assistendo a una delle trattative più strane della storia.

La questione dei lodi è anomala, per più di una ragione. C’è da chiedersi per quale motivo un gruppo come i Navarra, realmente intenzionato a rilevare la società, non abbia deciso di accollarsi immediatamente i 200.000 € necessari all’iscrizione, per poi diluire i restanti debiti societari, che in realtà non vanno a minacciare l’immediata esistenza nero verde.

Sembrerebbe questo un modo per portare pressione sulla società attuale e farla uscire allo scoperto. Sicuramente c’è un punto focale sul quale si sta discutendo e sul quale non convergono le priorità della passata e forse futura gestione societaria.

Il famoso socio non intenzionato a rispettare il pagamento della propria parte di debito, in realtà, potrebbe avanzare un proprio contenzioso personale che rende difficile l’accettazione del pagamento. Fondamentalmente appare assurdo che per presa di posizione abbia deciso di non pagare. Il motivo c’è e potrebbe anche essere più o meno valido.

Da ciò deriva che anche qualora la trattativa andasse a compimento, cosa che da più fronti viene data per certa, rimane comunque il nodo da sciogliere del perché sta accadendo ciò a cui stiamo assistendo giornalmente.

Anche la questione dell’imminenza del pagamento, seppure valida, non sembrerebbe così estrema. Insomma non dovrebbe essere veramente questione di ore, ma forse si potrebbe avere a disposizione un po’ più di tempo. Quest’ultimo punto avvalora la tesi secondo la quale si sta cercando di spingere sulla dirigenza aquilana, che, come si suol dire, rischia di uscire con le ossa rotte da questo passaggio.

Le velate accuse alla gestione passata sono cominciate già nella conferenza stampa di presentazione, quando si denigrò la politica societaria, puntando il dito principalmente contro la gestione del marketing. Francamente, nella passata stagione, la via che si era imboccata rappresentava un andamento virtuoso, in netta contrapposizione alle spese avventate degli anni passati.

La storia del passato leggermente più lontano è nota a tutti. Si comprarono diversi giocatori a prezzi esagerati per entrare in coppa, ma l’Europa poi non arrivò e chi ci rimise furono le casse societarie. Da questo potrebbe derivare la volontà, reale o figurata che sia, di non cedere al pagamento da parte di uno dei soci, che forse non si ritiene il diretto responsabile di quelle spese azzardate.

La realtà, però, vuole che quelle spese sono state effettuate, e qualcuno dovrà pagarne i debiti prima dell’iscrizione al prossimo torneo. In città c’è anche chi pensa che quelle somme, alla fine, verranno ugualmente regolate dagli stessi Navarra.

Per adesso si continuano a sommare le voci che vorrebbero la trattativa ferma al palo per le intrasigenze di uno dei soci non disposto a pagare, ma nessuno parla del motivo di questa fantomatica possibilità. Motivo che da fonti valide, viene indicato in quello che abbiamo appena esposto.

Ma queste sono cose che forse non usciranno mai allo scoperto. Per adesso possiamo solo aspettare che questa calda e lunga estate aquilana si concluda e poi, magari, riusciremo ad avere un quadro più chiaro di quello che sta accadendo in questi giorni.

Matteo De Santis


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