L'Aquila Rugby: i contrasti tra la 1936 e la Polisportiva

Marinelli "ripicche personali"

09 Maggio 2012   10:02  

Lunedì 7 maggio, mentre gli scrutini avanzavano a fatica, era rimbalzata ed emersa tra i dati elettorali la grana del contrasto acceso tra le due società che gestiscono L'Aquila Rugby: la 1936 e la Polisportiva.

Riepilogo storico: la prima squadra dell'Aquila Rugby, gestita dalla 1936, si allena nei campi di Centi Colella, gestiti dalla Polisportiva, che garantisce l'esistenza stessa della squadra essendosi accollata l'amministrazione delle under aquilane. Bene, lunedì, da voci vicine alla 1936, la Polisportiva avrebbe vietato ai giocatori neroverdi di allenarsi.

"Stiamo vedendo come possiamo risolvere la questione" commenta Romano Marinelli, presidente neroverde. "Non so bene per quale motivo sia accaduto, credo per questioni e ripicche personali". Lo diciamo da tempo. Potrebbe bastare un litigio personale, un'antipatia di lunga data o anche solo una cattiva digestione per causare la scintilla, quindi la rottura dei rapporti in ultimo la fine dell'Aquila Rugby. Ecco perchè le squadre si gestiscono con una sola società. 

"Non è stato uno screzio ma solo un malinteso in una giornata piuttosto particolare" minimizza Vincenzo De Masi dalla Polisportiva. "La stagione regolare è finita e noi abbiamo necessità di manutenzione. Se a questo aggiungiamo il fatto che lunedì era giorno di scrutinio, si può immaginare la particolarità della situazione. Praticamente non c'era quasi nessuno. La custodia dei campi era sguarnita".

E L'Aquila Rugby è venuta ad allenarsi?

"Sono venuti quattro giocatori dell'Aquila Rugby e hanno trovato solo il segretario di amministrazione che non sapeva bene cosa fare. Circa venti minuti dopo è arrivata la telefonata di Angelo Cora (presidente della Polisportiva nonchè candidato alle elezioni ndr.) che ha sbloccato la situazione permettendo ai giocatori di allenarsi".

Come si possono evitare tali situazioni?

"Il problema è che non conosciamo il programma di allenamento dei giocatori nero verdi. Il preparatore ha ovviamente fatto una tabella diversa per i diversi atleti. Quindi c'è chi viene quattro giorni a settimana, chi tre, chi due e tutti ad orari diversi. Noi chiediamo solo un programma dettagliato per evitare che si ripetano determinate situazioni. Quello su cui, forse, bisognerebbe concentrarsi di più è il fatto che L'Aquila Rugby non ha un campo e una palestra proprie dove allenarsi".

Aldilà del modo di interpretare quanto avvenuto, di come Marinelli lo esalta e come De Masi lo minimizza, rimane assurdo che L'Aquila Rugby debba sopravvivere tra i contrasti interni alla 1936 (in fase di vendita) e quelli tra 1936 e Polisportiva. Ecco spiegato perchè sono anni che lottiamo per non retrocedere.

Matteo De Santis


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