L'Aquila Rugby: parla Maurizio Zaffiri

Il rugbysta aquilano parla della crisi della squadra

04 Agosto 2010   18:21  

Tanto si è detto e tanto si sta ancora dicendo intorno alla crisi dell'Aquila Rugby. Ma soprattutto tanta confusione è stata fatta intorno a quello che è, senza dubbio, uno dei momenti più bui nella storia della società neroverde.

Abbiamo cercato di fare il punto della situazione parlando con Maurizio Zaffiri, che ci ha elencato in ordine cronologico i punti salienti della crisi.

La lenta agonia di una squadra allo sbaraglio è iniziata circa cinque mesi fa. Era il Marzo 2010. I soldi cominciavano a scarseggiare e gli stipendi erano sempre più difficili da pagare. Tre mensilità intere mancano all'appello: Marzo, Aprile e Maggio.

"In questa situazione di netta difficoltà, la squadra ha fatto gruppo compatto e ha continuato ad allenarsi senza lamentarsi, e siamo scesi in campo fino al termine del campionato". Così ricorda quei momenti Maurizio Zaffiri. Per i neroverdi il torneo è finito l'8 Maggio.

"All'indomani della conclusione delle gare, il presidente aveva garantito l'intero pagamento degli arretrati, dilazionandolo in quattro rate a partire dal 15 Luglio fino al 15 di Ottobre e noi avevamo acconsentito a queste modalità di retribuzione".

Già al primo appuntamento gli accordi non vennero rispettati. Il 15 Luglio non ci fu nessun pagamento.

A questo punto il presidente Pasqua è uscito allo scoperto, facendo l'appassionato appello al comune e all'intera cittadinanza, chiedendo di non essere lasciato da solo. Hanno risposto il sindaco e l'onorevole Lolli, subito partiti alla ricerca di fondi. Hanno soprattutto risposto gli aquilani, che seppure aveva già abbondantemente contribuito gremendo gli spalti del Tommaso Fattori nella passata stagione, hanno stretto in un abbraccio la squadra neroverde. Molte donazioni sono arrivate al conto corrente dell'Aquila Rugby.

Successivamente, il presidente Pasqua ha formulato una nuova offerta ai giocatori, che consisteva nella richiesta di riduzione del 50% del debito. I rugbysti avrebbero visto dimezzato il proprio stipendio per i tre mesi incriminati.

"Noi giocatori ci siamo riuniti per parlare di questa offerta e abbiamo deciso di rifiutarla di comune accordo". Questa è la laconica sentenza di Zaffiri. "Siamo anche giunti alla decisione secondo la quale noi giocatori aquilani siamo ancora disponibili a trattare, ma solo con nuovi interlocutori!". In questa frase risuona tutta l'amarezza per una situazione molto pesante come quella attuale.

Un'altra importante tappa è stata scritta nella giornata odierna. È infatti di oggi la notizia che vorrebbe Cialente e Lolli almeno in parte vittoriosi nella loro ricerca di fondi. Da voci di corridoio sembra abbiano trovato una discreta quantità di denaro.

"Non si sa ancora bene né dove né come siano stati trovati questi fondi, né se siano sufficienti. L'unica certezza riguarda la non provenienza di questo denaro dalla legge Mancia". Ipotesi paventata alcuni giorni fa dall'onorevole Lolli.

"In questo momento non ci stiamo più allenando, solo alcuni di noi continuano gli allenamenti individualmente".

La fotografia che ne viene fuori è quella di una squadra alla deriva, senza tutti quegli elementi necessari a creare un gruppo in grado di affrontare un campionato di super 10.

"Non so neanche dire quali e quanti giocatori rimarranno a L'Aquila a queste condizioni". Lo stesso Zaffiri ha ricevuto più di una richiesta da altre compagini che militano nel super 10 e da squadre di punta della serie A. "Io ovviamente non ho ancora dato disponibilità a nessuna. Staremo a vedere come andrà a finire".

E tutta la città starà a vedere come andrà a finire, con la consapevolezza che in qualsiasi modo si concluderà la vicenda, il prossimo campionato certamente non sarà quello che molti si aspettavano al termine della stagione passata, ma sarà pieno di difficoltà e ostacoli da superare.

Matteo De Santis


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