Dopo la sconfitta con il Carpi L'Aquila calcio riparte da un rigenerato Francesco Potenza:
"Non è stato un periodo facile, è vero. Ci tenevo a ribattere con i fatti a tante voci che sono circolate sul mio conto. Mi ha dato fastidio sentir dire che non sudavo la maglia.
"La corsa dopo il gol, domenica scorsa era per i miei genitori, sono venuti dalla Calabria. Mio padre non sta tanto bene, il gol è dedicato a lui."
"L’arbitro. Non deve essere un alibi, ma gli episodi dei gol li ho visti bene. Sul primo c’era un fallo di mano, sul secondo mano e fuorigioco. Lo hanno ammesso anche loro."
"Nessuna lite con il presidente. Solo una discussione nel dopo Prato. Lui era arrabbiato per la sconfitta, ma non solo con me; in campo andiamo in undici."
Nel calcio a volte bisogna essere elementari. Io penso a scendere in campo per dare il massimo. Punto». Adesso tutto chiarito? «Sì, e non è vero che non volevo rimanere all’Aquila.