L'Aquila, asfalto sul campo dell' Oratorio salesiano.

Sdegno e delusione in città

13 Maggio 2014   15:03  

Più che un semplice campo era un' istituzione. Un simbolo. Se vogliamo pure una fucina di talenti, perchè da quel campo polveroso uscì, giusto per citare il più famoso, un certo Giancarlo Centi. Mediano che dall' Oratoriana finì all' Inter, prima di diventare una bandiera del Como.

Ma, più che altro, in anni difficili quel campo fu un' autentica camera di decompressione per chi i problemi del dopoguerra fu messo a sbollirli dai Salesiani dietro a un pallone, piuttosto che per strada. Non era un gran campo, diciamoci la verità. Era stretto, polveroso, ai primi caldi bisognava innaffiarlo per non rimanere senza fiato. Ma in quanti vorrebbero tornare a sbucciarsi le ginocchia su quello che, più che un campo, era un ritrovo, una seconda casa per tantissimi ragazzi aquilani dal 1946 al 2009. 

E invece, come raccontano le immagini girate dal nostro operatore Alessandro Di Giacomantonio, di quel campo questa mattina restava solo la metà. L'altra è stata completamente asfaltata su decisione dell' Opera Salesiana. Al momento non se ne conoscono le effettive ragioni, ma per precisazioni e delucidazioni chiariamo fin da ora che resta a totale disposizione la redazione di abruzzo24ore.  

L' allarme, lanciato ieri sera via Facebook, viene oggi confermato e rafforzato da Giancarlo Vitaliani, dell' Oratoriana giocatore per una vita, poi allenatore per dieci anni e attualmente dirigente. "Bello, veramente bello - si sfoga - Quell’ asfalto è una grandissima delusione. Per noi che ci stiamo dentro ancor di più. Ma non credo che questa delusione possa essere circoscritta al mondo dell' Oratoriana. Piuttosto credo sia uno schiaffo ad un affetto aquilano. Chi più, chi meno, tutti sono passati per quel campo. La cosa più grave è che lo spirito di don Bosco credo sia stato soppiantato da questioni economiche”. 

"Abbiamo avuto sentore che su quella superficie verranno realizzati dei campi da calcio a 5 - racconta l' attuale presidente della Polisportiva Oratoriana, Camillo Moscone - Probabilmente sarà un investimento in prospettiva, viste la vicinanza con l' università e la realizzanda mensa universitaria. Sinceramente credo che i salesiani non abbiano mai avuto intenzione di rifare il campo e di curare la parte sportiva. Lì c’ è sempre stato il campo, vederlo sparire sotto l'asfalto sembra un' assurdità per chi c’è nato e cresciuto, per chi vi ha trovato amicizie di vita e grazie al quale ha conosciuto il rispetto per gli altri. Il campo e l’ oratorio facevano parte della cultura e della socialità aquilana. Hanno buttato nel cestino 70 anni di tradizione sportiva della città".

"Vedere quella lingua di asfalto su un campo storico è un cazzotto allo stomaco - dice Luigi Ippoliti, presidente dell' Oratoriana dal 1983 al 2013. Finisce un’ istituzione sportiva, un simbolo. Generazioni e generazioni di ragazzi aquilani sono passati per quel campo. Significa che non torneremo mai più lì e che il nostro nome, che deriva proprio dal vicino oratorio, non potrà essere più abbinato alla nostra casa”.

“Hanno voluto cambiare la vocazione di quel terreno facendo cose diverse su quel campo - conclude Giacomo Ostili, da trent' anni storico dirigente dell' Oratoriana - Probabilmente l’ Opera Salesiana avrà guardato ai propri interessi senza guardarsi indietro. Il nostro sogno era tornare lì per continuare a fare settore giovanile e ricominciare con la prima squadra".

Alessandro Fallocco 

 

 


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