L'Aquila, è buio pesto: il Prato sbanca il "Fattori" (0-2)

Pagliuca e Tafi puniscono i rossoblù

16 Gennaio 2011   20:40  

Il 2011 inizia nel peggiore dei modi per L’Aquila. Dopo due vittorie di fila, si pensava che fosse stata finalmente trovata quella continuità imprescindibile per qualsiasi squadra di vertice. Ed invece ecco l’ennesimo scivolone, il secondo casalingo della stagione, contro un avversario che si è limitato a giocare con ordine e ad approfittare delle imperdonabili disattenzioni difensive della truppa di Bitetto. La concomitante sconfitta del Chieti permette ai rossoblù di rimanere aggrappati alla zona play-off, ma è una magra consolazione. Le lacune emerse nel corso della gara sono infatti molteplici e suscitano più di una preoccupazione nell’intero ambiente. La difesa, errori decisivi a parte, sembra non garantire più quella solidità ammirata nelle ultime uscite. Il centrocampo, e questa non è una novità, continua a non girare a dovere ed è costantemente sopraffatto da quello avversario. Galli e Leccese sono invece apparsi abulici ed evanescenti in attacco, settore del campo su cui la società dovrà intervenire maggiormente in questa finestra di mercato. Da evidenziare infine la prestazione sottotono di Potenza (nella foto): tanta corsa, ma pochissima sostanza per l’esterno aquilano, spesso protagonista di giocate inconcludenti ed irritanti. Insomma, risulta davvero difficile trovare un migliore in campo in una giornata in cui tutta la squadra, primi quindici minuti a parte, ha vissuto un interminabile black-out, palesando ancora una volta evidenti problemi psicologici oitre che di impostazione di gioco.

La cronaca. L’Aquila scende in campo con un classico 4-4-2. Garaffoni guida la difesa;  Giraldi, preferito ad Onesti, agisce in mediana al fianco del recuperato Ruscitti; schierato come esterno di centrocampo, Perfetti sostituisce l’acciaccato Pietrella; il compito di finalizzare è affidato alla coppia Galli-Leccese.

Le assenze di Sacenti e Varutti inducono il tecnico del Prato a mettere da parte il 4-4-1-1 in favore di un inedito e più spregiudicato 4-3-1-2. Dopo la lunga squalifica, si rivede in difesa capitan Lamma;  sulla trequarti, Pagliuca opera alle spalle di Max Vieri e del brasiliano Silva Reis, giustiziere dei rossoblù all’andata con una doppietta.

Nei primi minuti, il pallino del gioco sembra essere nelle mani dei padroni di casa, che all’11’ vanno anche vicinissimi al vantaggio grazie ad un calcio piazzato di Ruscitti: il suo perfetto traversone dalla destra trova la testa di Potenza. La risposta di Pazzagli è però da applausi. Qualche giro di lancette e il Prato inizia ad acquistare fiducia nei propri mezzi: al 15’ i toscani si affacciano infatti dalle parti di Testa dapprima con Pagliuca (tiro alto) e poi con l’intraprendente Taugodurdeau (conclusione troppo debole). Nel giro di tre minuti, dal 25’ al 28’,  il Prato perde due pezzi da novanta per infortunio: rimpiazzati da Morosini e Visibelli, gettano infatti la spugna Silva Reis e Lamma. Questi episodi non sembrano però scalfire la compattezza dell’undici laniero che, anzi, trova il vantaggio al 37’. Un’azione ormai svanita per gli ospiti viene inopinatamente rialimentata da un campanile di Prete, la palla finisce a Taugodurdeau, che serve in area Pagliuca: a quel punto, per l’attaccante biancazzurro è un gioco da ragazzi infilare l’incolpevole Testa. Ma per i padroni di casa la vera doccia fredda giunge al 42’. Il solito Taugodurdeau semina lo scompiglio sulla sinistra ed effettua un cross che Garaffoni per poco non corregge nella propria porta: traversa ed autogol sfiorato; l’azione prosegue però sulla fascia destra con il giovanissimo Tafi (terzino classe ’91) che non ci pensa due volte, trovando il gol della domenica con un siluro imparabile: 0-2!

La ripresa si apre subito con un’occasione per L’Aquila: Potenza salta l’uomo e dalla destra mette un invitante pallone sui piedi di Leccese, che però ritarda troppo nel tiro e si lascia cadere a terra: l’arbitro lo ammonisce per simulazione. Il sogno di una clamorosa rimonta va in frantumi al 7’ quando Galli perde la testa, commettendo una scorrettezza ai danni di Ferri a centrocampo: il signor Fiore di Barletta, dopo una breve consultazione con il guardalinee, decide di mandare anzitempo negli spogliatoi il possente attaccante. Per ovviare all’inferiorità numerica, mister Bitetto richiama Ruscitti in panchina e getta nella mischia Pietrella. A questo punto, L’Aquila prova qualche sortita offensiva, ma la loro efficacia si rivela effimera: il Prato ringrazia e difende il doppio vantaggio con estrema autorevolezza. Al 20’ tiro dalla distanza assolutamente velleitario da parte di Giraldi, nessun problema per Pazzagli. Bitetto le prova tutte ed inserisce un centrocampista al posto di un terzino: Onesti prende dunque il posto di Prete, ma anche questo cambio non dà gli esiti sperati. Solo nel finale di gara, i rossoblù si rendono relativamente pericolosi con Pietrella (tiro al volo bloccato dal portiere al 40’) e il neo entrato Piccioni (punizione che lambisce l’incrocio dei pali al 43’). Davvero troppo poco.  

L’AQUILA (4-4-2): Testa, Cutrupi, Prete (26’ st Onesti), Ruscitti (10’ st Pietrella), Garaffoni, Ruggiero, Potenza (35’ st Piccioni), Giraldi, Galli, Leccese, Perfetti. A disp.: Modesti, Di Francia, Cavasinni, Blaiotta. All. Bitetto

PRATO (4-3-1-2):  Pazzagli, Tafi, De Agostini, Corvesi, Lamma (28’ pt Visibelli), Ferri, Fogaroli, Taugodurdeau, Vieri (37’st Zagaglioni), Pagliuca, Silva Reis (25’ pt Morosini). A disp: D’oria, Guarisa, Regoli, Piantoni.  All. Bellini

Arbitro: Fiore di Barletta.

Reti:37’ pt Pagliuca, 42’ pt Tafi

NOTE. Ammoniti: 35’ pt Taugodurdeau, 6’ st Leccese, 29’ st Vieri. Espulsi: 7’ st Galli. Angoli: 5-4. Spettatori 1000 per un incasso di 7mila euro circa. Nessun tifoso ospite presente (trasferta vietata a tutti i residenti in Toscana).

Danilo Rosone


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