L'Aquila e i doppi incarichi: un fatto di etica più che di legge. E nessuno si muove...

10 Luglio 2013   11:18  

E' un tema complesso ma chiaro quello delle incompatibilità degli incarichi elettivi, ed è stato sollevato più volte da Ettore Di Cesare, consigliere comunale di appello per L'Aquila, e riproposto di recente sul proprio profilo facebook dal sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. Sul tema si crociano leggi e interpretazioni. Si parla di questione morale più che di questione legale.

Tiro incrociato a L'Aquila fino a poco tempo fa su Stefania Pezzopane oggi senatrice e fino a poco tempo fa consigliera provinciale e assessora comunale. Ad oggi di Pezzopane si può parlare solo come di sanatrice, anche se c'è chi è certo che agisca ancora nell'ombra come assessora alla cultura, delega per ora nella mani del Sindaco.

Sul suo capo la polemica del ritorno alla funzione medica, oggi infatti Cialente, con uno stipendio lordo di 6600 euro (netto 3300) è dirigente Asl per il “Riassetto del risk management”. Lo stipendio da sindaco assicurò “scende da 2290 euro netti, a 1145”. Qui quello che conta è è l'eventuale incompatibilità tra il carico di impegni, più che di soldi, per la Asl lavora 38 ore settimanali. A sua disposizione restano 24 ore al mese di permessi per l’attività di primo cittadino. Di incompatibilità tra doppi incarichi si è a lungo occupato Ettore Di Cesare.

In Giunta provinciale, con in carico anche di consiglieri comunali, ci sono Guido Quintino Liris e Luigi D’Eramo. Nell'alveo dei doppi incarichi anche il vicepresidente del consiglio regionale e consigliere comunale Giorgio De Matteis. Nella mischia è entrato di recente anche Roberto Tinari, assessore alla provincia e consigliere comunale. Che però manda a dire al sindaco Le recenti norme sull’anticorruzione del decreto patroni griffi fanno nascere più di un dubbio sulla sua contestuale figura di dirigente medico in servizio e di amministratore pubblico”.

Il tema sollevato mesi e mesi fa da Di Cesare, merita il commento che lui stesso fece “i doppi incarichi non sono illegittimi e incompatibili per legge, ma è una questione di etica politica per rispondere alle richieste di cambiamento fatte dai cittadini”.


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