L'Aquila: i consiglieri Ianni, Di Nicola e Nardantonio chiedono una Consulta della Sanità

28 Dicembre 2012   13:26  

"Abbiamo richiesto al Sindaco l’istituzione di una “Consulta della Sanità” composta da uno o più Consiglieri delegati.
Le nuove norme relative al governo della Sanità, previste sia dal riordino regionale che dal nuovo decreto del Ministro Balduzzi, pongono diverse problematiche nella organizzazione sanitaria ospedaliera, universitaria e territoriale."

A dichiararlo sono i consiglieri comunali Sergio Ianni (PD), Giuliano Di Nicola (IdV)  e Antonio Nardantonio (PSI)

"Alcune criticità - proseguono - che si sono manifestate negli ultimi giorni a livello cittadino, fanno sì che l’Amministrazione si occupi accuratamente del riassetto sanitario. A distanza di quasi quattro anni dal terremoto non è più tollerabile che non ci sia piena agibilità del Polo Ospedaliero San Salvatore, è necessario che tutte le strutture murarie siano restituite alla piena fruibilità, è necessario sapere qual è il destino dell’ospedale del G8 e quale fine faranno le diverse costruzioni di legno che ancora occupano gli spazi dei parcheggi.
Per il centro diurno diventa indifferibile trovare una soluzione stabile in grado di evitare la ghettizzazione dei pazienti, possibilmente va tenuta in zona centrale la dislocazione, per favorire la socializzazione ed il reinserimento ; se questo sino ad ora non è stato fatto è necessario che si individuino le responsabilità di quei Dirigenti che non hanno saputo trovare le giuste soluzioni tempestivamente, senza aspettare che il problema si acuisse e senza la necessità di intervento della Commissione Parlamentare. E’ qui anche il caso di stigmatizzare il sequestro della struttura, che sotto le festività natalizie ha concesso solo 7 giorni per una soluzione-tampone."


"Altro problema -continuano i consiglieri- che presto diventerà urgente è la diminuzione delle Unità Operative Complesse del P.O. Questo provvedimento potrebbe mettere a rischio le Scuole di Specializzazione della nostra Università, se non addirittura la sopravvivenza stessa della Facoltà di Medicina. Ovvio che una tale prospettiva non può non solo essere accettata, ma neanche minimamente ventilata. E’necessario essere vigili ed adottare sin da ora ogni utile iniziativa atta a scongiurare una tale sciagurata ipotesi. Altro argomento di notevole interesse è  la medicina territoriale con le problematiche relative ai medici di medicina generale e Distretti Sanitari di Base."
         


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