Il 9 febbraio il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ha firmato un’ordinanza con la quale è fatto obbligo, “ai proprietari, agli amministratori o ai locatari di stabili, a qualunque scopo destinati, che insistono sulla pubblica via, di provvedere, per tutta la lunghezza degli stessi, allo sgombero della neve, alla rottura del ghiaccio, allo spargimento di materiale antisdrucciolevole nonché a evitare il versamento di acqua poiché passibile di congelamento".
Ma il primo a non rispettare tale prescrizione è lo stesso Comune. Come documenta la foto inviata ad Abruzzo24ore.tv da un lettore, parte del piazzale del Comune a Villa Gioia è stata persino transennata per il pericolo di caduta dei candelotti di ghiaccio formatisi lungo il cornicione.
"I proprietari, gli amministratori e i conduttori di stabili devono inoltre provvedere a che siano tempestivamente rimossi i ghiaccioli formatisi sulle grondaie, sui balconi o terrazzi, nonché tutti i blocchi di neve o ghiaccio che rischiano di cadere sui marciapiedi pubblici o su cortili privati, onde evitare pregiudizi alla sicurezza di persone e cose" recita poi l'ordinanza.
Ma che buon esempio dà l'amministrazione?
"Ricordo che proprietari, inquilini e amministratori di immobili - diceva allora il sindaco - sono, per legge, responsabili, anche penalmente, di eventuali danni provocati a persone o cose dalla caduta di neve o ghiaccio dai tetti o dai balconi". Gli utenti del Comune, insomma, sappiano che possono chiedere risarcimenti all'ente, nel caso in cui la caduta di un ghiacciolo dovesse provocargli danni.