L'Aquila, il punto dopo la vittoria dell' Arechi

Pagliari: "Piedi per terra", ma la tifoseria sogna

08 Ottobre 2013   14:17  

 

Non si arresta il volo dell’ Aquila, balzata col successo dell’ Arechi al secondo posto in compagnia di una delle corazzate del girone, il Frosinone di Stellone. 

E’ la terza impresa esterna centrata da un gruppo sano e concreto, che ha aggiunto ad un inizio incoraggiante altri tre punti pesanti. Niente male per una squadra allestita per disputare un “anno di transizione” e parecchio trasformata rispetto all’ anno scorso, almeno nell’ undici titolare (all’ Arechi dal primo minuto solo tre reduci della passata stagione). 

Dieci i gol segnati e quattro quelli subiti. Tredici punti in sei partite, una media di 2,16 punti a partita. Sono solo numeri, ma potrebbero essere indicativi se si analizzano pensando a due cose. Innanzitutto a un inizio di campionato decisamente in salita per una neopromossa (in sei incontri squadre come Lecce, Pisa, Ascoli e Salernitana) e poi al fatto che l’ anno scorso sia Avellino che Trapani hanno conquistato la B con una media di 2 punti esatti.   

Inoltre, in piacevole rottura col passato, un gioco finalmente piacevole. Con l’ apprezzabile capacità di saper cambiare volto a seconda delle partite. Fioretto in casa e ad Ascoli, sciabola a Lecce e Salerno.  

Il processo di crescita c’ è e si nota. Pagliari, ovviamente, dice che c’ è tanto da lavorare. E ci mancherebbe. Si dovranno affrontare momenti difficili, cali e campi pesanti.    

Ma intanto la tifoseria sogna. “Giusto così” ha chiosato Pagliari, che invece oggi alla ripresa chiederà ancora più cautela ad un gruppo che deve rimanere coi piedi per terra e che domenica dovrà affrontare un’altra nobile decaduta: il Grosseto battuto a domicilio dall’ Ascoli e per questo in cerca di riscatto. “Se perdiamo la nostra umiltà, saremo noi ad andare in difficoltà” è il pensiero del tecnico di Tolentino. Che domenica ai suoi ragazzi chiederà un’ altra dimostrazione.  

Per provare che no, non si tratta di un caso né di una sorpresa. Bensì di una realtà, forse inaspettata, ma ben solida.  

Alessandro Fallocco


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