L'Aquila: itnerario Piazza del teatro, Forte spagnolo, San Basilio, Santa Maria Paganica,

Visite pre sisma del centro storico cittadino

28 Giugno 2012   12:39  

 

Risalendo la scalinata di San Bernardino e seguendo il fianco sinistro della Basilica si giunge alla piazza che prende il nome dal teatro, che prospetta su di essa e che fu costruito da Luigi Catalano (1854-72), di assai elegante struttura.

Nelle vicinanze si trova la Porta Castello attraverso la quale ci troviamo nel cinquecentesco forte spagnolo circondato dal parco piantato nel 1933. L'’imponente costruzione sorse per volontà di Carlo V su progetto dell 'architetto spagnolo Pirro Aloisio Scrivia. I lavori iniziati nel 1534 si protrassero per circa venti anni,occupata per lungo tempo (circa tre secoli) dai governatori e dalle autorità militari, fu restaurato poco dopo l’'ultima guerra con imponenti lavori.
Nel forte ha sede il Museo Nazionale d’'Abruzzo, che contiene innumerevoli capolavori, tra cui il calendario amiternino, le Madonne de Ambro di Capitignano e di Saturnino Gatti, la croce astile di Nicola di Guardiagrele.
Nella sezione paleontologica possiamo ammirare un eccezionale reperto di “Archidiskodon Meridionalis Vestinus”, rinvenuto nei pressi della città e ricostruito quasi integralmente: misura circa 5 metri di altezza e circa 7 di lunghezza. La sezione archeologica comprende materiale preistorico dei popoli italici, frammenti epigrafici ed architettonici romani, rilievi e statue: il nucleo principale del Museo è costituito dalla sezione medioevale e moderna, che annovera alcune opere di primaria importanza. Nel Museo vi sono collezioni specializzate non accessibili al pubblico, ma a disposizione degli studiosi: collezioni di pergamene e codici miniati; di monete dall’'epoca romana al XIX secolo; di pietre scolpite alto-medioevali.
Usciti dal castello si volta a destra e, fiancheggiatone il fossato dal lato sud-ovest, si attraversa il parco fino ad arrivare alla piazza Battaglione Alpini, punto terminale nord del Corso Vittorio Emanuele: la grande fontana che vi sorge, con i due nudi bronzei di donna sorreggenti la caratteristica “conca” abruzzese, è opera di Nicola D’'Antino (1934). Più avanti lungo il viale Nizza, è possibile ammirare la settecentesca chiesa di San Basilio, il cui interno, a croce latina con due cappelle laterali e cupola, presenta una bella pala d'’altare raffigurante Gesù, l’'eterno e Santi di Francesco De Mura.
Ritornando a Piazza Battaglione Alpini si entra in Corso Vittorio Emanuele e, dopo la piazza Regina Margherita (sulla sin. monumentale fontana di Nettuno 1881) si giunge ad un quadrivio formato dal corso stesso, da via Leosini e via del Carmine (che porta alla chiesa di Santa Maria del Carmine già Santa Maria di Assergi, che conserva della prima costruzione del sec. XV la metà inferiore della facciata, con il portale di tipo romanico, assai simile a quello di Santa Maria del Guasto). Via Leosini conduce alla piazza Santa Maria Paganica, in cui a destra è il palazzo Franchi Cappelli già Ardinghelli, del ‘700, forse di Francesco Fontana e adiacente il palazzetto Colantoni-Cappelli con quattro bifore del ‘400 e archetti ogivali intrecciati a traforo.
Su questa piazza svetta la grande chiesa romanica di Santa Maria Paganica del secolo XIII, ultimata nel 1308 e più volte devastata dai terremoti. La facciata, preceduta da scalea a doppia rampa presenta un ricchissimo portale nella cui lunetta è una Madonna in trono con Bambino, a tutto rilievo, e nell'’architrave, in bassorilievo, Cristo benedicente e sei apostoli, a mezzo busto e la data 1308. Nella metà superiore si apre un grande occhio e nel fianco destro si trova un altro bel portale romanico. Accanto, la poderosa base del campanile, parzialmente demolito nel ‘500. L’'interno, restaurato nel ‘700, è a croce latina ad una sola navata. Nella quarta cappella a destra una tela attribuita a Rinaldo Fiammingo rappresenta il battesimo di Gesù, nell’'abside vi è una tela di Giovanni Paolo Donti, “l’Assunta ”, del 1576; nella terza cappella a sinistra ci sono delle tele di Vincenzo Damini: “Presepe” e “Sposalizio della Vergine”; nella prima cappella una vasca battesimale romanica e una bella pala d’'altare di Alessandro Maganza rappresentante il Salvatore.

Immettendoci sulla via Accursio possiamo osservare la casa medioevale detta di Buccio di Ranallo, il celebre autore della Cronica, poema dialettale: presenta due bifore e una porta ad arco ogivale. Di fronte è il palazzo Carli, poi Benedetti, con un bel cortile del Rinascimento arricchito da un pozzo e da un porticato dai bei capitelli.
Sulla vicina via Bominaco si può ammirare la casa medioevale di Jacopo di Notar Nanni, con loggetta laterale e bifore sulla facciata. In via Paganica è il palazzo Selli con bel cortile seicentesco.


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