L'Aquila, lettera studenti a governo Canada per struttura chiusa

26 Gennaio 2011   13:55  

Gli studenti universitari aquilani denunciano il mancato utilizzo del centro polifunzionale realizzato grazie al contributo di 3,5 milioni di euro del governo canadese e rimasto chiuso dal giorno successivo all'inaugurazione, come denunciato nei giorni scorsi da Abruzzo24ore.tv.
In una lettera inoltrata alle autorità canadesi sollecitano l'intervento delle stesse per risolvere il problema, visto che quelle locali non provvedono. La struttura ha una sala conferenze, sale studio, palestra e luoghi ricreativi ed era stata ideata come posto di ritrovo per la popolazione universitaria dopo il sisma del 6 aprile 2009. "Il giorno dopo l'inaugurazione - si legge nella missiva inviata al primo ministro canadese, Stephen Harper, al ministro dell'economia canadese, Denis Label, e all'ambasciatore canadese in Italia, James Fox - è stata chiusa e attualmente è lì a giacere senza nessuna utilità. Vi scrivo semplicemente per informarvi di questo, ovvero del fatto che un regalo partito dal Canada e destinato non al Comune di L'Aquila, alla Regione Abruzzo o all'istituzione universitaria, ma proprio agli studenti, è stato intercettato da non si sa bene chi e noi non ne stiamo usufruendo".

"Mi sembrava - scrive il rappresentante degli studenti, Matteo Saraullo - doveroso informare tutti coloro che nel progetto hanno creduto, lo hanno finanziato e ne hanno seguito l'iter realizzativo. Pertanto ho scritto a lei onorevole Stephen Harper che in qualità di primo ministro assicurò il sostegno alla ricostruzione mantenendo le promesse fatte durante la sua visita alla città". "Non entro in merito alle diatribe aperte - aggiunge - ma mi rendo semplicemente conto del fatto che nel giardino della struttura sono stati piantati 55 aceri, uno per ogni studente deceduto nel sisma. Si può credere o meno alla loro presenza in quel luogo, così da conferirgli quasi un'aura misticheggiante, ma ciò che non si può permettere è la loro strumentalizzazione. Una struttura nata come centro polifunzionale, deve rimanere centro polifunzionale. Non dovrà mai ospitare neanche un ufficio di una qualsivoglia istituzione che non sia gestita in modo diretto dagli studenti stessi. E questo lo dico perché, a mio avviso, c'é un giro d'interessi non indifferente che ha impedito la fruizione dei servizi fino ad ora". "Mi affido a voi - si conclude nella lettera - per ottenere una mediazione con chi di dovere e per far sì che i vostri buoni propositi non siano vanificati dalla burocrazia italiana e vi chiedo di farvi garanti dell'apertura di quella che, attualmente, è ancora una scatola chiusa".


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