L'Aquila: mancano uomini e mezzi, Vigili del Fuoco in agitazione

20 Dicembre 2010   12:56  

Carenza di personale e mezzi. Incertezze sul futuro. Ritardi di mesi nei pagamenti degli straordinari relativi ai servizi prestati durante l'emergenza terremoto.
Così, Vigili del Fuoco dell'Aquila in stato di agitazione dopo l'infuocata assemblea di ieri del personale del Comando provinciale.
E quella che si prefigura è una emergenza nell'emergenza.
Ai disagi causati dalle vicissitudini nazionali, si aggiungono quelli di carattere locale. Una ordinanza fissa al 31 dicembre la fine della fase di emergenza post-sisma.
Il che significa dal primo gennaio 126 vigili in meno a L'Aquila: sono quelli distaccati dai vari Comandi provinciali delle regioni limitrofe per far fronte a tutte le attività, le più svariate, relative al terremoto. Vedi puntellamenti, rimozione delle macerie, demolizioni degli edifici pericolanti.
Il rientro del personale nelle sedi di appartenenza comporterà l'interruzione di tutte le operazione emergenziali, dal momento che i circa cento vigili del Comando dell'Aquila divisi in 4 turni, sono impegnati esclusivamente nel garantire servizio tecnico urgente.
L'assemblea del personale del Comando del capoluogo, riunita ieri, ha prodotto un documento unitario inviato, fra gli altri, al Capo dipartimento prefetto Francesco Paolo Tronca, al capo del corpo nazionale Alfio Pini, e al comandante provinciale dell’Aquila Eros Mannino, non esente da critiche, per la mancanza di concertazione con le organizzazioni sindacali delle scelte riguardanti la riorganizzazione interna al Comando.
Preoccupazione desta anche il paventato taglio, a partire dal 2011, del 50% dei richiami dei vigili discontinui. La presenza del personale specializzato di cui il Corpo si avvale periodicamente potrebbe essere dimezzato.

Marco Signori


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