L'Aquila, stop al Conservatorio di Shigeru Ban

Il nuovo conservatorio costa il triplo

11 Dicembre 2009   11:58  

Tre megacapannoni - realizzati con moduli edilizi allestiti per usi scolastici provvisori - al posto di una struttura progettata da uno dei più grandi architetti contemporanei, il giapponese Shigeru Ban. La qualità architettonica sacrificata e, quel che è peggio, una grossa perdita economica visto che il nuovo progetto costa circa sei milioni di euro, una cifra quasi tre volte superiore alla previsione di spesa del piano di Ban.

Ed a farne le spese è il conservatorio "Alfredo Casella" dell'Aquila, danneggiato, come tanti altri edifici, dal sisma. In attesa del suo restauro, si erano subito mobilitati il governo giapponese e Shigeru Ban, specializzato in progettazioni in zone colpite da terremoti o tsunami.

Ban - collaboratore, tra l'altro, di un altro grande architetto, Arata Isozaki - aveva disegnato gratis il nuovo conservatorio e l'auditorium capace di ospitare 600 persone. Il progetto era stato persino presentato dal premier giapponese Taro Aso a Silvio Berlusconi al G8 del luglio scorso all'Aquila. Costava 1,5 milioni di euro, 500 mila dei quali già messi a disposizione dal governo giapponese. Al resto ci avrebbe pensato lo stesso Shigeru Ban con la sua ong, la "Voluntary architets network". "Niente da fare, il nuovo conservatorio è stato realizzato in una struttura provvisoria con gara d'appalto gestita dalla Protezione civile, con una spesa quasi tripla rispetto al progetto di Ban, sei milioni di euro", lamenta l'architetto Aldo Benedetti, docente alla facoltà di ingegneria dell'Aquila, delegato a dirigere il progetto di Ban.

Lo "schiaffo" all'architetto giapponese è stato riportato dal principale quotidiano nipponico, Yomiuri Shinbun (oltre 12 milioni di copie) con un articolo al vetriolo fin dal titolo, "All'Aquila, assistenza giapponese sospesa unilateralmente". In Italia, ne parla ora diffusamente il mensile Il Giornale dell'Architettura, che nell'ultimo numero racconta il "gran rifiuto" aquilano - ma questa volta Celestino V non c'entra - con un ampio reportage intitolato "L'Aquila snobba Shigeru Ban". Benedetti rivela pure che Guido Bertolaso, come responsabile della Protezione Civile, "l'11 novembre scorso è stato convocato dall'ambasciatore giapponese a Roma per chiarimenti" e che il sottosegretario abbia assicurato che a Ban sarebbe stato assegnato un altro incarico. "Ma non credo proprio che a questo punto il maestro accetterà", taglia corto Benedetti.

di ORAZIO LA ROCCA   fonte: www.Repubblica.it


L’AQUILA; STOP A SALA CONCERTI GIAPPONESE, STAMPA

TOKYO, 4 NOV - Il progetto di costruzione di una sala concerti all’Aquila, che doveva essere finanziata per metà dal Giappone nell’ambito degli aiuti internazionali di ricostruzione post terremoto, è stato sospeso per mancanza di fondi e rischia di creare frizioni tra Roma e Tokyo. Lo riferisce lo Yomiuri Shimbun, il più diffuso quotidiano del Sol Levante con più di 12 milioni di copie nella sola edizione del mattino, nella corrispondenza da Roma di Kazuki Mazuhara (”assistenza giapponese sospesa unilateralmente”).

Il progetto, illustrato lo scorso luglio dall’ex premier nipponico Taro Aso al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in occasione del summit del G8, prevedeva la realizzazione in due mesi di una sala concerti innovativa, soprattutto per l’uso di cartone compresso, dell’architetto giapponese, Shigeru Ban.

Il costo, in particolare, era ipotizzato in un milione di euro, di cui la metà a carico del governo nipponico e l’altra coperta con la raccolta di fondi. Stime italiane, invece, ipotizzano, considerando le infrastrutture accessorie (parcheggi e viabilità), costi per circa 3,6 milioni di euro. “Manca il budget”, è il commento dei responsabili per la ricostruzione post terremoto, riferisce il quotidiano nipponico.

“La sospensione è fuori dal senso comune della diplomazia perché si tratta di una cosa decisa tra i capi di governo dei due Paesi”, è il commento dell’ambasciatore giapponese a Roma, Hiroyasu Ando. (ANSA)

PROT. CIVILE, DONAZIONE TOKIO POCO PER AUDITORIUM - BERTOLASO VEDRA’ AMBASCIATORE GIAPPONESE PER SCELTA ALTRA OPERA

L’Auditorium dell’Aquila non si farà, o almeno non è possibile in questo momento e si dovrà trovare un accordo per far confluire su un’altra opera la donazione del governo giapponese. Lo confermano fonti della protezione civile nazionale, interpellate dall’ANSA a proposito della notizia pubblicata da un giornale giapponese, Yomiuri Shimbun, che lamentava lo stop all’opera al quale il governo di Tokio intendeva partecipare con una donazione di 500 mila euro e un progetto firmato dall’architetto Shigeru Ban.

“L’Auditorium - spiegano le fonti della Protezione civile - costerebbe chiavi in mano 4 milioni di euro. Il problema è che per attuare tutte le opere nel territorio stiamo procedendo attraverso gare di appalto. E questo ovviamente non sarebbe possibile farlo per un’opera già progettata.

Dovremmo procedere attraverso assegnazione diretta, ma questo noi stiamo cercando sempre di evitarlo. Non potendo procedere ad assegnazione tramite gara, servirebbero ulteriori finanziamenti.

I 500mila euro offerti dal governo nipponico sono insufficienti”. Quindi l’opera non si farà? “No, al momento non è possibile. Bertolaso - annunciano le stesse fonti - ha già preso appuntamento per la prossima settimana con l’ambasciatore giapponese per trovare una soluzione alternativa che consenta con la donazione nipponica di realizzare un’opera completa”. (ANSA)

 

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