L'Aquila: umiltà, altro che soddisfazioni

Il punto dopo la 'scoppola' di Villacidro

04 Ottobre 2010   12:23  

L'AQUILA - Altro che togliersi belle soddisfazioni, qua c' è da salvarsi. L' attuale classifica parla chiaro: sei punti in altrettante giornate, media da retrocessione diretta o quasi.

Passi il motivetto iniziale del cantiere in costruzione, passi la battuta d' arresto giunta quasi con rassegnazione con la corazzata Carrarese, passi la sconfitta di misura in casa della capolista Carpi, ma il 3 a 0 con l' ultima in classifica proprio no. Delle solite, tolleranti dichiarazioni del lunedì oggi ne faremo volentieri a meno, perché a parlare dovranno essere dati e numeri. Il tutto per una riflessione serena e senza polemica, con la consapevolezza che il torneo è lungo, la rotta raddrizzabile ed il campionato alla portata.  

Quarta sconfitta. Alle due iniziali, giunte tra tante giustificazioni ed accolte con ragionevolezza da tutta la tifoseria, si sono aggiunte le ultime due. Di cosa siano figlie non è facile capirlo, ma forse qualcuno si è montato la testa dopo i roboanti 3 a 1 vittoriosi. Lo avevamo detto e scritto, il doppio turno esterno andava affrontato con umiltà e piedi per terra, soprattutto dopo due vittorie giunte in modo rocambolesco a San Giovanni Valdarno e contro un Giulianova con tante assenze ed altrettanti ragazzini al 'Fattori'. Forse si pensava di cogliere i tre punti contro l' ultima in classifica con la stessa facilità con cui in Sardegna ci si è giunti, ovvero in aereo e da Preturo.  

Incapaci di pareggiare. Alla partenza forse nessuno avrebbe sperato in un pareggio a Villacidro, ma oggi un punto al posto di un 3 a 0 avrebbe fatto senz' altro meno male. Senza contare che se al posto di quattro sconfitte fossero giunti risicati pareggi, L'Aquila oggi sarebbe a pieno titolo in zona play off. Non ci piace parlare dell' ovvio né con il senno del poi, ma questa si sta dimostrando una squadra che se non vince è incapace anche di strappare un punto. Praticamente, di sofferenza neanche a parlarne.

Quali soddisfazioni? Aldilà delle dichiarazioni di facciata è probabile che qualcuno ancora non comprenda appieno quanto possa essere importante il calcio in questa città ed in questo momento. Con la lunga prospettiva di passare grigie domeniche nei centri commerciali della zona, in questo momento uscire con un sorriso dal 'Fattori' non avrebbe prezzo. Parliamo di sorrisi e soddisfazioni, non di voler vincere a tutti i costi. Tasso tecnico, episodi, arbitraggi, tutto in secondo piano.  In campo gli aquilani vogliono vedere solo impegno, sudore e gli stessi sacrifici con cui oggi combattono quotidianamente. Solo così questa squadra potrà calarsi nella realtà cittadina ed alimentare quell' entusiasmo che il ritorno in Seconda Divisione ha ricreato.

Atteggiamento e modulo. La storiella del girone abbordabile deve aver fatto accomodare più di qualcuno. L' impatto con la categoria insegna che questo potrà pure essere un raggruppamento privo di piazze ambiziose e giocatori importanti, ma resta un girone tecnico: dovunque vai potresti incontrare una banda di ragazzini che gioca a pallone e ti fa tre gol. La constatazione fa il paio su una prima impressione sul modulo utilizzato. La presunzione tutta italiana di volersi sostituire al tecnico ogni domenica non fa parte del nostro credo giornalistico, ma qualche perplessità la desta il fatto che la superiorità spesso concessa a centrocampo all' avversario non viene surrogata da un attacco in grado di segnare sempre un gol in più dell' avversario. O a gennaio si ingaggia un centrocampista di livello in grado di affiancare Ruscitti, o la mediana crediamo sia destinata a soffrire.

Motivazioni. Se mantieni l' ossatura, la puntelli con giocatori presentati come in grado di fare bene e prendi un allenatore che la vecchia C2 l' ha vinta e che in Prima Divisione sarebbe di casa, logico aspettarsi qualcosa di più. Fatto salvo il credo tattico di Bitetto, c' è qualcosa che non va o a livello tecnico o a livello motivazionale. A chi è stato artefice del ritorno tra i professionisti il compito di capirlo, nel frattempo ci si aspetta una strigliata anche dalla società. Tutti bocciati, nessuno escluso. Promossi solo i venti 'innamorati di rossoblu' presenti a Villacidro; tempo, denaro e passione, forse anche senza di loro non esisterebbe il calcio a L'Aquila.   

Capitolo portiere. La croce addosso ad un singolo non si getta mai, ma come abbiamo ascritto i meriti della vittoria di San Giovanni a Modesti, così dobbiamo far presente che l' apertura delle marcature a Villacidro arriva su una grossa incertezza del numero uno rossoblu. Il valore del ragazzo tra i pali non si discute, sulle uscite qualche problema c' è stato in più di un' occasione. Curiosità: a sventare l' unica occasione capitata sui piedi di Leccese nella scialba ripresa di Villacidro è stato proprio un portiere ad un passo dai rossoblu in estate. Si tratta di Valerio Frasca, estremo 1991 di proprietà della Roma, di recente convocato nella Nazionale Under 20 (non in quella di categoria) e la cui trattativa, praticamente conclusa grazie ai ben avviati canali romani, saltò per non meglio precisate motivazioni tecniche.

Alessandro Fallocco


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