L'Assessore Febbo contrario alla proposta del PD sui Consorzi di Bonifica

13 Agosto 2012   18:16  

"Per quanto attiene al progetto di legge di riforma dei Consorzi di bonifica che il Pd si accinge a presentare in Consiglio regionale, non disponendo ancora del testo scritto, sento l'obbligo di dover fare alcune considerazioni, tenuto conto che si tratta di una proposta non percorribile". Lo afferma l'assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo. "D'Alessandro - prosegue Febbo - ha snocciolato una serie di intenzioni di riforma dei Consorzi di Bonifica adducendo, in primis, la proposta propagandistica di accorpamento dei cinque enti presenti nella Regione Abruzzo in un unico ente di dimensione regionale, da articolare in cinque sub-ambiti coincidenti con quelli attuali, e qualificando come 'rilevante' il risparmio che ne conseguirebbe. L'accorpamento, cosi' come proposto, appare fittizio, soprattutto in termini di risparmio. Il salto di qualita' rispetto alla situazione attuale risiederebbe solo nella riduzione del numero di presidenti, di amministratori e di direttori generali. Occorre precisare pero', in primo luogo, che gli emolumenti di competenza dei soggetti citati non gravano sui bilanci degli enti pubblici propriamente intesi e quindi non hanno alcuna ricaduta sulla fiscalita' generale; in secondo luogo, tali somme hanno un'incidenza irrisoria sui bilanci dei consorzi e quindi sulle spalle dei consorziati.A livello nazionale con il Protocollo d'intesa Stato-Regioni e' stata delineata una disciplina dei Consorzi di Bonifica cui deve necessariamente adeguarsi la legislazione regionale. Tra i criteri per il riordino indicati nel Protocollo d'Intesa vi e' quello del 'Comprensorio di bonifica' la cui delimitazione deve consentire azioni organiche sui territori definiti sulla base di unita' idrografiche ed idrauliche omogenee sia per la difesa del suolo che per la gestione delle acque, ed ancora nella delimitazione occorre tener conto dell'esigenza che il comprensorio di bonifica abbia una estensione idonea a consentire una valida dimensione gestionale, ad assicurare la funzionalita' operativa, l'economicita' di gestione e un'adeguata partecipazione da parte dei consorziati al Consorzio. La previsione contenuta nella proposta di legge del Pd si pone in rotta di collisione con il criterio di delimitazione del 'Comprensorio di bonifica' come caratterizzato nel Protocollo d'intesa.


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