L'Ater teramana si ''autopremia e boccia i dipendenti''

La protesta dei sindacati

14 Gennaio 2009   16:39  

E' di nuovo polemica sull' Ater teramano. Nello specifico sono i rapporti sindacali all' interno dell' Ente a fare notizia: secondo il comunicato diffuso dalle segreterie sindacali di Cgil, Cisl e Confsal, il Cda dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale si sarebbe autopremiato, bocciando nel contempo l'operato dei dipendenti, ritenuti dal vertice della struttura come inadempienti ai progetti di produttività loro assegnati. Secondo le forze sindacali un simile atteggiamento rende evidente come i "ritardi e le omissioni della dirigenza" vengano inequivocabilmente scaricati sui lavoratori dell'ente, i quali "pur incolpevoli si trovano a subire un rilevante ed ingente danno economico, tenuto conto che i progetti di produttività sono elemento contrattuale accessorio allo stipendio".

Ma il tasto dolente riguarda soprattutto "l' autopremiazione" operata dal Consiglio d' Amministrazione dell' Ater, che secondo i sindacati avrebbe erogato "la massima aliquota di retribuzione accessoria ai dirigenti", le cui prestazioni sarebbero state ritenute dall' Ente completamente soddisfacenti rispetto a obiettivi "mai individuati", e peraltro deliberati dallo stesso vertice dell'azienda.

Il contenuto della nota diffusa dalle forze sindacali esprime con enfasi l'aria di tensione e amarezza che si respira tra gli impiegati della struttura: "Pare difficile comprendere come, nella stessa Ater i dirigenti siano stati tutti bravi, diligenti ed abbiano raggiunto tutti gli inesistenti obiettivi prefissati ad inizio anno, mentre i restanti lavoratori siano stati tutti fannulloni, brutti, cattivi e non abbiano contribuito a migliorare l’attività dell’ente".

La percezione di Cgil, Cisl e Confsal in merito all'atteggiamento mostrato dall'Ater nei confronti dei suoi dipendenti sembra essere alquanto netta. Secondo i rappresentanti sindacali coinvolti nella mobilitazione il Cda dell'Ente teramano ha voluto "infliggere una grave e pesante punizione ai lavoratori, rei di aver fatto solo il loro dovere, di aver adempiuto a tutte le competenze istituzionali, e di aver garantito un servizio sempre efficiente ed efficace verso gli utenti".

Dopo aver proclamato lo stato di agitazione del personale, i sindacati si sono dunque rivolti all'Azienda al fine di rivedere " l'intransigente e, soprattutto, insensata posizione assunta". Una condizione ritenuta indispensabile per la ripresa della normale prassi lavorativa interna all'Ater. Nel caso tale richiesta non venisse presa in considerazione infatti, le rappresentanze sindacali hanno già reso nota la volontà di attuare "tutte le forme consentite di protesta", e di appellarsi gli "organi deputati al controllo affinché vengano valutate le disparità di trattamento tra lavoratori".

GDC


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