L'Europa per l'ogm, limiti ai pesticidi e rifiuti organici

Bionews

23 Gennaio 2009   14:19  

La Commissione Europea continua inopinatamente nella sua marcia contro i cittadini europei che si rifiutano di mangiare cibo OGM, e contro la maggioranza dei produttori europei (la totalità in Italia), che non vogliono seminare OGM né vedere contaminati i propri campi e le proprie sementi. Per la prima volta dopo 10 anni, infatti, la Commissione Europea ha proposto di autorizzare nell'Ue due mais biotech per la coltivazione: il Bt11 della multinazionale Syngenta e il Bt1507 della Pioneer. Sui dossier, l'Agenzia Ue per la sicurezza alimentare (Efsa) ha espresso due pareri favorevoli anche alla luce di 11 ulteriori studi forniti da Bruxelles. L'Agenzia Europea per la sicurezza alimentare conferma la sua vocazione a fare gli interessi delle multinazionali biotech più che dei cittadini europei. Le Istituzioni Europee oggi giorno di più si delegittimano, con questi comportamenti. Non ci possiamo meravigliare se lo scetticismo nei confronti di questa Europa cresce sempre di più.
Adesso la parola passa ai 27 stati membri che dovranno esprimersi tra circa sei settimane, quando la proposta arriverà sul tavolo del Comitato di autorizzazione degli Ogm. Chiediamo al Ministro per le Politiche agricole, Zaia, di pronunciarsi in modo chiaro ed immediato contro il il rilascio di queste nuove sementi di Mais OGM e di costruire in seno al Consiglio europeo una maggioranza netta che riporti gli interessi di tutti i cittadini europei al centro delle politiche dell'Unione europea, al posto degli interessi delle multinazionali biotech.

 

Dal Parlamento Europeo, nuovi limiti per pesticidi


Il Parlamento europeo ha adottato, con lo scopo di migliorare la tutela della salute e dell'ambiente, due testi legislativi sull’autorizzazione e la vendita dei pesticidi nonché sul loro uso sostenibile e la promozione della difesa integrata. Ampliando la possibilità di scelta negli Stati membri, sono state però bandite anche alcune sostanze altamente tossiche come è stato vietato l'uso di pesticidi nei giardini pubblici e nei parchi gioco. Sono inoltre state fissate severe condizioni per l'irrorazione aerea e la tutela delle acque. Una modifica quindi alla preesistente direttiva 91/414 sui prodotti chimici in agricoltura che si basa ora su una classifica zione delle sostanze a priori. Ovvero, anziché sul rischio, sulla pericolosità intrinseca dei principi attivi. A larghissima maggioranza il Parlamento ha adottato un testo legislativo che ha lo scopo di attualizzare la direttiva europea del 1991 relativa all’autorizzazione, all’immissione sul mercato, all’impiego e al controllo dei prodotti fitosanitari. Le procedure di autorizzazione applicate ai nuovi prodotti sono riviste al fine di rafforzare la protezione dell'ambiente e della salute umana e animale, stimolando allo stesso tempo la concorrenza tra i produttori. E' anche precisato che agli Stati membri "non si impedisce di applicare il principio di precauzione quando sul piano scientifico vi siano incertezze quanto ai rischi che i prodotti fitosanitari che devono essere autorizzati nel loro territorio comportano per la salute umana e animale o l'ambiente". I pesticidi più pericolosi saranno quindi "eliminati progressivamente su un periodo di dieci anni, con talune derogh e". In forza al regolamento sarà stilato un elenco positivo delle sostanze attive autorizzate a livello comunitario, sulla base dei criteri e della procedura stabiliti dal provvedimento stesso, che assegna un ruolo fondamentale all'Autorità europea per la sicurezza alimentare. 

 

Nuovi limiti ai pesticidi, la reazione di Agrofarma, Legambiente e Cia


Immediata la reazione ai nuovi limiti ai pesticidi di Agrofarma, l’Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica, secondo cui la nuova normativa “è inutilmente penalizzante perché impedisce l’utilizzo di prodotti fitosanitari che sono appena stati completamente analizzati e definiti sicuri dai massimi esperti europei, usati da sempre e in sicurezza in agricoltura”. Secondo gli industriali della chimica inoltre, il mancato impiego dei prodotti reputati pericolosi per l’ambiente in seguito alla nuova normativa Ue, causerà sostanziose perdite di raccolti. “Nomi sma nel suo XI Rapporto sull’Agricoltura stima perdite per gli agricoltori da un minimo del 25 per cento fino in qualche caso addirittura del 100 per cento”. Secondo Daniela Sciarra, dell’ufficio Agricoltura di Legambiente, invece: “La nuova normativa che ha modificato la direttiva 91/414 rappresenta un vero e proprio passo in avanti nella tutela dei consumatori e dei produttori agricoli che si trovano quotidianamente a contatto con queste sostanze dannose”. Dal punto di vista commerciale invece, “è chiaro che Agrofarma difende i propri interessi – prosegue Sciarra – ma in realtà non cambia nulla perché i prodotti in questione sono già sostituiti con altri composti di nuova generazione e che presentano le medesime funzioni”. "Per l’agricoltura europea si preannuncia un futuro con un uso sempre più razionale della chimica. Un orientamento che i produttori i italiani da tempo stanno sviluppando, guardando con maggiore attenzione alla qualità e alla sicurezza alimentare". Così la Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta la notizia. La Cia, nel ribadire che, però, bisogna evitare qualsiasi tipo di contraccolpo sulla produzione e sulle attività economiche delle imprese.(Velino)  

 

Entro il 2010, nuove regole per i rifiuti organici e biodegradabili


Dovrebbe essere adottat a entro il 2010 la nuova normativa comunitaria per la gestione dei rifiuti organici biodegradabili (scarti di cucina, resti alimentari e rifiuti dei giardini). La scadenza è indicata nel Libro Verde della Commissione Europea che disegna una strategia volta, tra l'altro, a incrementare il riciclaggio e il recupero energetico dei rifiuti organici. Tra le priorità c'è l'abbattimento delle emissioni di metano in atmosfera, il gas che ha un effetto serra 23 volte più potente dell'anidride carbonica. Mentre la gestione dei rifiuti nella Ue è disciplinata da un ampio corpus normativo, nel settore dei rifiuti organici ci sono ampi margini di miglioramento, tanto più che questi rifiuti offrono la possibilità di essere riciclati e utilizzati come fonte di energia rinnovabile. Il Libro verde esplora opzioni e opportunità e intende contribuire a fare il punto sulla necessità di interventi legislativi. Nell'Ue si stima che ogni anno vengono prodotti tra 75 e 100 milioni di tonnellate di rifiuti di alimenti e di giardini. L'energia recuperata dai rifiuti organici sotto forma di biogas o di energia termica può contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, mentre il compost di qualità potrebbe dare un notevole apporto alla biodiversità e alla difesa del suolo. La Commissione pensa a misure aggiuntive, tra cui i criteri per stabilire quando un rifiuto cessa di essere tale, in relazione al compost e orientamenti per i rifiuti organici biodegradabili. Il passo successivo consisterà nella valutazione dell'impatto di una eventuale proposta legislativa prevista per il 2009, che, se giustificata dalla valutazione dell'impatto, potrebbe essere adottata nel 2010.(ecodallecitta.it)

 

 

Come illustrazione un bel quadro di  Gianni Serra, "Contadino".


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