L'Fnsi visita il centro dell'Aquila: "L'informazione continui a tenere gli occhi aperti"

04 Aprile 2011   20:33  

"Gli organi di informazione devono continuare ad avere gli occhi aperti sulla tragedia dell'Aquila, una citta' ancora tutta da ricostruire, "addirittura una messa in scurezza da completare, la stampa deve tenere gli occhi aperti, i fari accesi, per tenere viva una realta' che ha un'anima, di una citta', di una popolazione che vuole tornare qui. Occorre evitare di trasformare le macerie in set cinematografici". E' il monito che la Federazione Italiana della Stampa (Fnsi) ha lanciato alla vigilia del secondo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009, che fece 309 morti, circa duemila feriti, e distrusse l'economia e il patrimonio architettonico dell'Aquila e di altri 53 paesi.

Oggi la Fnsi, guidata dal presidente, Roberto Natale, e dal segretario, Franco Siddi, ha compiuto un tour nella "zona rossa" del centro storico (accompagnato dai giornalisti aquilani) in cui prima del devastante sisma vi abitavano 10 mila famiglie ed erano aperte oltre 1000 attivita' commerciali. "Occorrono piu' energia, piu' soldi, piu' lavoro e impegno - ha detto Siddi - l'informazione deve tornare un po' di piu' qua, guardare i fatti, non affidarsi alla propaganda di chi vuole raccontare il film del terremoto perche' la gente e' stufa della propaganda".

Alla domanda sulle visioni contrapposte che nei due anni si sono avute sulla questione terremoto, Siddi ha risposto: "Su questa domanda devono rispondere i politici. Bisogna giudicarli guardando i fatti, guardando che si e' fatto tutto quanto quello che si poteva fare per l'emergenza ma che l'emergenza e' ancora presente e allora occore ribadire che bisogna cessare con le polemiche e rimboccarsi di piu' le maniche".

Per il presidente Natale "Qui all'Aquila si gioca una partita decisiva anche per noi giornalisti. Siamo qui non solo per portare solidarieta' ai cittadini dell'Aquila ma anche per ricordare ai noi stessi quanto siano grandi i rischi del populismo mediatico che sull'Aquila e contro L'Aquila abbiamo visto all'opera in questi due anni, che rischia di snaturare il senso del nostro lavoro di giornalisti. Bisogna riportare quello che c'e' -ha aggiunto- c'e' chi lo ha fatto con onesta' e chi ha cercato di nascondere la realta', come dimostra il recente documento del Cdr del Tg1. Bisogna evitare che queste macerie siano un set mediatico".

Natale infine ha rivolto un plauso nei riguardi del giornalismo della rete, "mezzo che ha consentito anche di rompere il tentativo di omologazione o di censurare l'informazione".


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