L'IMU non è il problema, prima agire su IRAP e reddito, solo così si crea lavoro

Il solito specchietto per le allodole, il problema è l'economia!

30 Aprile 2013   07:43  

La sospensione dell'IMU sulla prima casa e la sua probabile successiva abolizione ha giocato una buona vetrina al Premier Enrico Letta alla sua prima apparizione di fronte alla Camera dei Deputati, ma chiunque ragionando un po' sa che quella non è la soluzione economia migliore, ma solo la più popolare!

Infatti non è importante per le famiglie italiane sapere quali tasse pagare, ma è fondamentale quanto rimane in tasca dopo aver pagato le imposte ed in un'economia che non gira è sicuramente un miglior investimento dare lavoro, dare ricchezza alle famiglie che, con quella e non con i risparmi o prestiti, possano pagare le tasse in attesa che la situazione nel medio periodo si stabilizzi e si possa ridurre la pressione fiscale.

Insomma è chiaro che restituire l'IMU adesso creerà un buco da riempire allo stato ed una redistribuzione di quelle risorse non equa, ma ripartita, logicamente, su chi ha pagato di più; e chi ha pagato di più è chi ha gli immobili più grandi, normalmente i più ricchi!

Ecco che balena immediatamente una soluzione migliore, più sostenibile e nel medio periodo più vantaggiosa per lo Stato e per il contribuente: diminuire le tasse sul reddito, quelle come l'IRAP che disincentivano il lavoro, l'innovazione e l'impresa.

A margine è bene ricordare che l'IMU è una tassa antipatica, che disincentiva gli investimenti immobiliari, ma che in periodo di crisi si genera spesso il problema della stagnazione.

Ciò deriva da troppe persone stanziali in un posto che, proprio perchè hanno acquistato casa di proprietà sono decisamente meno propense a spostarsi e delocalizzare la propria professionalità o attività.

Nei periodi di crisi è fondamentale poter spostare e rilocare il proprio business personale o aziendale e avere casa di proprietà impedisce o disincentiva tale soluzione.

Insomma sarebbe meglio la scelta di aiutare la creazione di lavoro, impiegare lì quelle poche risorse piuttosto che tagliare orizzontalmente una tassa disgustosa, ma dalla quale non si ricaverebbe benessere duraturo.


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