L'Italia, un paese malato di corruzione

Corte dei Conti: +229% di denunce

17 Febbraio 2010   15:19  

 La corruzione è una "patologia" che "resta tuttora grave" e che, anzi, nel 2009 ha fatto registrare un aumento di denunce alla Guardia di Finanza del 229% rispetto all'anno precedente, cui si aggiunge un incremento del 153% per fatti di concussione. Rispetto a queste condotte illecite individuali, le pubbliche amministrazioni "troppo spesso" non attivano i necessari "anticorpi interni". E' la denuncia del procuratore generale e del presidente della Corte dei Conti, Mario Ristuccia e Tullio Lazzaro, in occasione della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario.

''La corruzione - rileva il pg Ristuccia nella sua relazione - dilaga nella pubblica amministrazione: il Ministero dell'Interno, i Comandi dei Carabinieri e della Gdf, nel solo periodo gennaio-novembre 2009 hanno denunciato 221 reati di corruzione, 219 di concussione e 1714 reati di abuso di ufficio, con un vertiginoso incremento rispetto all'anno precedente.''

''E' poi assai "grave" - aggiunge il presidente Lazzaro - la mancanza di "anticorpi" nella Pubblica amministrazione contro le condotte illecite individuali che causano "offuscamento dell'immagine dello Stato" e "flessione della fiducia che la collettività ripone nelle amministrazioni e nelle stesse istituzioni del Paese". "Se le pervicaci resistenze che questa patologia sembra opporre a qualsiasi intervento volto ad assicurare la trasparenza e l'integrità nelle amministrazioni possono dirsi essere una sorta di 'ombra' o di 'nebbia' che sovrasta e avvolge il tessuto più vitale operoso del Paese, non si può fare a meno di notare - sottolinea il presidente - che l'oscuramento resta tuttora grave, non accenna neppure a dissolversi o a flettere nella sua intensità ispessita".

"Se le pervicaci resistenze che questa patologia sembra opporre a qualsiasi intervento volto ad assicurare la trasparenza e l'integrità nelle amministrazioni possono dirsi essere una sorta di 'ombra' o di 'nebbia' che sovrasta e avvolge il tessuto più vitale operoso del Paese, non si può fare a meno di notare - sottolinea il presidente - che l'oscuramento resta tuttora grave, non accenna neppure a dissolversi o a flettere nella sua intensità ispessita".

Dalla relazione del pg, inoltre, emerge che è la Toscana - dove in sede penale la procura di Firenze sta indagando sugli appalti del G8 - in testa alla classifica delle regioni in cui la Corte dei Conti ha emesso il maggior numero di citazioni in giudizio per danno erariale: sono 21 (su un totale nazionale di 92), mentre a seguire ci sono Lombardia (18), Puglia (11) Sicilia (10), Umbria (7), Piemonte (7), Trento (5), Calabria (4), Lazio (3) Abruzzo (2) Emilia Romagna (2) Friuli Venezia Giulia (1), Liguria (1).

Seppure i dati sul dilagare della corruzione siano disomogenei perché provenienti da fonti diverse e dunque difficilmente confrontabili, non c'è dubbio - fa notare Ristuccia - che un incremento ci sia stato. I maggiori illeciti contro la Pubblica amministrazione rilevati da Servizio anticorruzione e trasparenza del dicastero del ministro Brunetta indicano come territori più a rischio quelli in cui "maggiori sono le opportunità criminali in considerazione del Pil pubblico più elevato, delle transazioni a rischio quantitativamente più numerose e del maggior numero di dipendenti pubblici", come ad esempio Lombardia, Sicilia, Lazio e Puglia. Nel 2009, su 1.077 sentenze di condanna in primo grado della Corte dei Conti (per un totale di circa 246milioni di euro di importo), 126 (vale a dire l'11,7%) hanno riguardato casi di corruzione, surclassati solo da danni nella gestione del personale (155 condanne, 14,4%), danni al patrimonio mobiliare e immobiliare (152, 14,2%) illeciti nelle entrate (150, 13,9%).

Uno dei capitoli che maggiormente pesa nell'attività della Corte dei Conti è quello delle "opere incompiute", vale a dire "progettate e non appaltate ovvero non completate o inutilizzabili per scorretta esecuzione", continua Ristuccia, sottolineando che questo fenomeno "determina un ingente spreco di risorse pubbliche".

La questione delle consulenze che vengono conferite all'esterno della pubblica amministrazione o che vengono affidate agli stessi dipendenti in cambio di maggiorazioni salariali riguarda "non tanto episodici accadimenti di mala gestione quanto piuttosto fenomeni vasti che non possono non allarmare per l'impatto negativo che nel loro complesso, anno dopo anno, producono sugli squilibri di bilancio". Tullio Lazzaro ricordando le norme finanziarie, in tema di collaborazioni e consulenze, che "responsabilmente mirano alla razionalizzazione e al contenimento della spesa pubblica nazionale e locale". Nella tabella allegata alla Relazione del procuratore generale Mario Ristuccia risulta che su 1.077 sentenze di primo grado della Corte dei Conti emesse nel 2009, 62 (il 5,7%) hanno riguardato consulenze e incarichi.

Non solo "spese inutili" ma anche "fenomeni particolari di mala gestione" interessano il settore della sanità secondo. Ristuccia cita come esempi di cattiva gestione nella sanità "inefficienti e costosi programmi di screening anti-tumorale", come accaduto in Calabria, "l'assistenza odontoiatrica inesistente (caso delle cosiddette dentiere gratuite) nel Lazio", "eccessive prescrizioni di farmaci ovvero falsità delle stesse o di loro sostanziale inutilita" fino a "sconcertanti interventi chirurgici non necessari".

La giustizia contabile "non può certo dirsi affetta dalla sistematica lentezza che colpisce altri giurisdizioni". Per questo motivo - denuncia il procuratore generale della magistratura contabile - l'aver previsto nel ddl sul processo breve una norma che fa valere retroattivamente la prescrizione processuale se i tempi del giudizio sono troppo lunghi, è illogico. In questo modo infatti - sostiene Ristuccia - si "porrebbe irragionevolmente nel nulla proprio quei giudizi non definiti in tempi stabiliti a causa della complessità delle questioni affrontate, o della connessa necessità di particolari accertamenti istruttori".

Nonostante ci sia una maggiore attenzione per la prevenzione, resta forte l'azione della Corte dei Conti sul fronte dei disastri ambientali. "In materia di danno ambientale si sono registrate nel corso del 2009 diverse iniziative delle procure regionali che hanno riguardato - ha detto Ristuccia - inquinamento di siti e di fiumi, disastri provocati da abusi edilizi, presenza di amianto ed eternit vicino a luoghi abitati o edifici pubblici, discariche abusive di rifiuti speciali, scarichi fognari abusivi, irregolarità nello smaltimento dei rifiuti".

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore