L´Udu contro la chiusura delle Adsu, e per il diritto allo studi

12 Novembre 2007   14:54  
La copertura delle borse di studio per l’anno accademico 2007/2008 si aggira intorno al 30%. Anche quest’anno sono circa un migliaio gli studenti dell’ateneo dell’Aquila risultati idonei non beneficiari. Anche negli altri Atenei abruzzesi si presenta la stessa situazione facendo salire il dato degli idonei non beneficiari. Nei due anni accademici trascorsi a L’Aquila si è raggiunta e si raggiungerà (per l’a.a. 2006/2007) la copertura totale delle borse di studio, anche se molto in ritardo, grazie ad un aumento del 40% del capitolo di bilancio relativo al diritto allo studio, passato da 5.400.000 a 7.400.000 di euro. L’aumento del capitolo è stato una chiara inversione di rotta della Regione Abruzzo rispetto alle amministrazioni di centro-destra, ridando centralità al tema del diritto allo studio. Ma l’investimento sul Diritto allo Studio, non può fermarsi e meno che mai tornare indietro. Per questo l’Unione degli Universitari chiede con forza alla Regione Abruzzo perlomeno di confermare in sede di bilancio di previsione la cifra di 7.400.000 euro, in modo da permettere il raggiungimento della copertura totale delle borse di studio per l’a.a. 2007/2008. Chiediamo alla Regione Abruzzo di continuare a dare attenzione al tema del Diritto allo Studio. Ma questa attenzione non può non riguardare il riordino dell’enti per il Diritto allo Studio. L’Unione degli Universitari ritiene che le linee guida approvate dalla Giunta Regionale sul riordino degli Enti strumentali, non vada applicata alle Adsu. Consideriamo profondamente penalizzante la proposta di azzeramento dei CDA delle Adsu che di fatto cancellerebbe la rappresentanza studentesca. Una scelta scellerata che cancella in un attimo anni di lotte per avere peso nelle scelte che riguardo il diritto allo studio. una scelta che tagli fuori in maniera brutale gli studenti che pagano la tassa regionale e che sono i fruitori delle borse e dei servizi offerti dalle Adsu. Una scelta che sostituisce la partecipazione con un dirigente che risponde direttamente all’assessore di turno. O addirittura si discute se cancellare direttamente le 3 Adsu creando un´unica Azienda con un unico dirigente, ancor più lontana da territorio e studenti; un modello che non saprebbe rispondere alle esigenze differenti di cittadinanza e che creerebbe nuove disfunzioni, nuove rigidità, assenza di controllo. Ma se di riassetto si deve parlare, è indubbio che questo debba essere funzionale per una migliore gestione delle aziende, e non per un semplice slogan politico che nasconde scelte verticistiche e burocratiche. L’udu l’Aquila ritiene che il sistema delle Adsu in Abruzzo vada tutelato e migliorato, e per questo crediamo che il percorso avviato dalla Regione sulla riorganizzazione debba essere abbandonato. Tutto questo proprio perché gli enti dsu sono uno strumento che consenta di legare meglio il territorio (con le sue differenze e caratteristiche), all’università e ai bisogni degli studenti, Noi crediamo che la riduzione dei costi della politica non possa passare per la “distruzione” di un sistema che fino ad oggi ha garantito la possibilità agli studenti universitari di accedere agli studi, nonostante la carenza di fondi statali e regionali, e che ha garantito il peso dovuto alla rappresentanza studentesca nel Consiglio di Amministrazione. Un contrappeso “consultivo” non sarebbe accettabile. Le istanze e i bisogni degli studenti hanno cittadinanza davvero se le rappresentanze studentesche esercitano direttamente il “potere del voto” sul piano degli interventi e sul bilancio dell’Ente, inoltre la pluralità della voce studentesca permette una piena e completa rappresentanza e una piena e completa responsabilizzazione: le panacee senza poteri reali le rigettiamo. Inoltre, è bene dirlo per non prendersi in giro, questo fantomatico costo dei Consigli di Amministrazione degli Enti per il Diritto agli Studi è bassissimo, già meritoriamente dimezzato dalla Giunta e dalla maggioranza di Centrosinistra. Riproporlo oggi per nascondere lo “spostamento del potere di indirizzo” dal territorio e dagli studenti è fumo negli occhi della popolazione abruzzese, un semplice slogan demagogico, dietro cui nascondere magari i veri sprechi della Regione. Le Adsu non sono certo perfette, vanno aiutate e migliorate nel loro rapporto con gli EE.LL., in particolare i Comuni, per la costruzione di un sistema di cittadinanza studentesca prevedendo strette forme di collaborazione, ma per far questo ci vogliono percorsi di riforma e obiettivi radicalmente differenti da quelli in campo, addirittura divergenti nell’allocazione del “potere diffuso”. Per questo l’Udu chiede lo stralcio delle ADSU dall’elenco degli enti soggetti alle linee guida approvati dalla Giunta Regionale sul riordino e chiede che si apra una discussione forte in tal senso che coinvolga tutti gli attori, studenti in primis, che sono coinvolti attualmente sulle scelte sul diritto allo studio. L’Unione degli Universitari ritiene che le scelte fatte sul diritto allo studio e su tutte quelle tematiche riguardanti gli studenti, dall’introduzione dell’abbonamento mensile solare all’aumento della mensa, devono essere frutto di una concertazione forte con tutto il mondo studentesco. Con l’incontro e non necessariamente solo con lo scontro si deve procedere per una migliore politica studentesca e per un diritto allo studio più attento alle dinamiche studentesche. Noi siamo disponibili fin d’ora ad un confronto costruttivo, che parta da questioni reali e non solo mediatiche, ma, tanto per essere chiari, se la Regione non riaprirà seriamente e serenamente la questione, noi siamo disponibili ad andare fino in fondo nella lotta per affermare un punto decisivo: sul diritto agli studi universitari non accetteremo soluzioni che mettano gli studenti “fuori gioco” La portavoce dell´Unione degli Universitari Cristina Palombizio

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore