L'invito del sindaco Massimo Cialente, da diversi giorni, è quello, per chi avesse l'abitazione agibile, di farsi coraggio e rientrare poco a poco in casa, "magari per cucinarsi qualcosa" usava ripetere il primo cittadino.
Poi il costante richiamo, sui quotidiani locali, delle zone nelle quali è possibile riallacciare il gas. Ma basta recarsi negli uffici comunali di San Francesco per leggere, prima ancora di mettersi in coda allo sportello per conoscere l'esito della catalogazione della propria abitazione, che il Comune non rilascia alcun certificato di agibilità. Come una cane che si morde la coda. Perchè per poter richiedere l'allaccio del gas metano, il gestore pretende il certificato che attesti l'agibilità dell'edificio, ammesso che l'abitazione sia stata inserita nell'elenco pubblicato dal Comune. Ormai un miraggio, con centinaia di cittadini che - vinta la paura e stanchi di restare nelle tendopoli - consultano di continuo il sito del Comune dell'Aquila incrociando le dita sperando di leggere l'indirizzo di casa propria nell'elenco delle agibilità.
Cosa tuttavia fine a se stessa ai fini dell'ottenimento dei servizi di base, come acqua e gas. Finchè infatti all'inserimento in quell'elenco non seguirà il rilascio del relativo certificato da parte del Comune, ben pochi saranno quelli che potranno entrare a "cucinarsi qualcosa".
Nel solo comune dell’Aquila sono oltre tremila le
abitazioni catalogate come lettera A, cioè subito agibili, e circa 400 catalogate come B, nelle quali bastano alcuni interventi non strutturali per farle tornare agibili. Negli elenchi pubblicati dal Comune ci sono iscritte appena qualche centinaia di abitazioni.