L'arcivescovo Molinari: "La bugia regna sovrana tra di noi e nella politica"

La parabola di Pinocchio

25 Agosto 2011   17:07  

L’arcivescovo Molinari sul quindicinale diocesano ‘Vola’ in uscita in questi giorni, prende spunto da un articolo di giornale che parla della favola di Pinocchio, per ricordare a tutti i cristiani di amare la verità.

“Purtroppo, guardando la vita dei singoli e delle Istituzioni sembra che realmente la bugia regni sovrana. Ognuno di noi sa (e se ne vergogna!) le tante volte che mentiamo a noi stessi e anche alle persone più care”.

Poi l’arcivescovo parla dei politici:

“Ed è purtroppo, sotto gli occhi di tutti lo squallido spettacolo delle incredibili bugie che Amministratori e Politici (di ogni colore) continuano a rifilarci ogni giorno”. Nel rapporto delle Caritas di Abruzzo e Molise, infatti, esce un quadro preoccupante visto che aumenta la povertà nelle due regioni in cui è stato fatto il monitoraggio dalle varie Caritas diocesane. “In questi giorni – continua l’arcivescovo - è uscito un rapporto della Caritas sull’Abruzzo e Molise. Una delle conclusioni più tristi è la constatazione che i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

Anche a L’Aquila. Anzi, soprattutto a L’Aquila. E questa è una verità dolorosissima!”.

Molinari allora si chiede che senso abbia celebrare una grande festa come quella della Perdonanza:

“Il terremoto, purtroppo, ci ha disgregato ancora di più, ha aumentato le divisioni tra ricchi e poveri, tra chi è nel benessere e chi vive nella precarietà più totale. E allora per noi aquilani che significa, in questo contesto, celebrare anche quest’anno la Perdonanza?”.

L’arcivescovo conclude la sua riflessione sul giornale diocesano Vola ricordando il vero senso della Perdonanza che è anzitutto conversione del cuore e fare ognuno la propria parte per la rinascita della città: “Perdonanza è ricercare la riconciliazione e il perdono. Perdonanza è impegnarsi perché si realizzi anche nella nostra città, una vera giustizia sociale.

Perdonanza è fare ognuno la propria parte perché finalmente la ricostruzione cominci realmente. Perché se la ricostruzione non inizia è solo perché sta prevalendo anche oggi, nella nostra città, la logica della divisione, la logica della spartizione, la logica dell’egoismo.

E certamente la colpa non è del povero cittadino che aspetta permessi e soldi (solennemente promessi!) per ricostruire la sua modesta casa. Le responsabilità sono altrove. Sono nella politica (e nessuno è indenne dal questa responsabilità).

E’ nelle varie Amministrazioni, che affogano nella burocrazia e nelle ordinanze contraddittorie. E’, forse, nello Stato che non sa essere presente con la dovuta autorevolezza e credibilità.”


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