L'economista Bruno Amoroso spiega la crisi dell'euro, e i crimini delle banche e dell'alta finanza

23 Marzo 2012   09:49  

Al Museo Vittoria Colonna Pescara martedì 27 marzo Ore 17,30, terrà una conferenza l'economista Bruno Amoroso e presenterà il suo nuovo libro ''Euro in bilico -  lo spettro del fallimento e gli inganni della finanza globale (Castelvecchi). L'iniziativa è a cura del cura del gruppo consiliare Rifondazione Comunista al comune di Pescara. 

Euro in bilico: la recensione de L'Espresso

L’economista italo-danese Bruno Amoroso, allievo prediletto di Federico Caffè, non ha dubbi: l’euro così com’è non regge e va riformato. Ma è inutile sperare in un’unione monetaria e fiscale ancora più stretta. «Le economie di Grecia e Italia sono molto diverse da quelle di Germania e Olanda e hanno bisogno di regole diverse. Per il bene di tutti». 

La sua soluzione è lo sdoppiamento dell’euro in uno di serie A e uno di serie B, i cui parametri si adattino meglio alle necessità dei rispettivi Stati membri. «Tutti i sistemi monetari dopo dieci anni si sfasciano; non c’è niente di definitivo: perché l’euro dovrebbe durare per sempre»? 

Per Amoroso, che ha scritto “Euro in bilico”, le radici della crisi dell’eurozona affondano oltre oceano, nelle sedi delle cinque grandi banche d’affari, GoldmanSachs in testa, e delle tre agenzie di rating americane, che hanno lanciato una vera e propria offensiva «per riprendere il controllo del sistema economico e politico mondiale perso dagli Usa» nell’ultima decade.

«La politica economica europea è oggi nelle mani dei grandi gruppi finanziari», sostiene, «che vogliono imporre i loro principi neoliberisti ai governi europei». Un esempio lampante è la richiesta d’inserimento del vincolo del pareggio di bilancio nella Costituzione. «Un’economia deve avere la libertà di non avere il bilancio pubblico in pareggio. Ciò che conta è l’equilibrio contabile nazionale».
 
Chi è Amoroso

Docente di Economia Internazionale presso l’Università Roskilde in Danimarca, coordina programmi di ricerca e cooperazione con i Paesi dell’Asia e del Mediterraneo. Presiede il Centro Studi Federico Caffè. Tra le ultime pubblicazioni: La stanza rossa, riflessioni scandinave di Federico Caffè (2004), Per il bene comune, dallo stato del benessere alla società del benessere (2009), La società dei beni comuni (2011)Bruno Amoroso si è laureato in economia all'Università La Sapienza di Roma, sotto la guida di Federico Caffè.

Negli anni dal 1970 al 1972 è stato ricercatore e docente all'Università di Copenhagen. Dal 1972 al 2007 ha insegnato all'Università di Roskilde, in Danimarca, dove ha ricoperto la cattedra Jean Monnet, presso la quale è professore emerito.

Amoroso è docente all'International University di Hanoi, nel Vietnam. È stato visiting professor in vari atenei, tra cui l'Università della Calabria, la Sapienza di Roma, l'Atılım Üniversitesi di Ankara, l'Università di Bari.

È presidente del Centro studi Federico Caffè dell'Università di Roskilde ed è condirettore della rivista italo-canadese Interculture. È membro del consiglio di amministrazione del FEMISE-Forum Euroméditerranéen des Instituts de Sciences Économiques, e coordinatore del comitato scientifico dell'italiana Fondazione per l'internazionalizzazione dell'impresa sociale (Italy).

Fa parte, inoltre, del comitato scientifico FLARE Network (Freedom, Legality and Rights in Europe), la rete internazionale per la lotta alla criminalità e alla corruzione; è membro ed esperto di DIESIS (Bruxelles) organizzazione non profit dedicata allo sviluppo dell'economia sociale, nelle forme cooperative, di impresa sociale, e di impresa autogestita dai lavoratori, attraverso attività di supporto, consulenza e valutazione dei progetti.È decano della Facoltà di Mondiality, all'Università del Bene comune (Bruxelles-Roskilde-Roma), fondata da Riccardo Petrella; è membro del comitato scientifico del progetto WISE dell'Unione europea, ed è stato direttore del Progetto Mediterraneo promosso dal CNEL (1991–2001).


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