L'emigrazione del fratino dalla torre del Cerrano alla puglia

11 Ottobre 2012   17:11  

E’ tempo di migrar … lo diceva D’Annunzio per le greggi riportando all’uomo ciò che gli animali hanno nel loro istinto.

La migrazione tra l’Abruzzo e la Puglia è la più frequente per una specie di piccolo uccello, il Fratino (Charadrius alexandrinus) che frequenta le nostre spiagge. Specie divenuta rara ed in pericolo di estinzione a causa dell’uso massivo che facciamo delle aree costiere adriatiche.

Nei giorni scorsi si sono registrate in forma scientificamente certa e definitiva le prime osservazioni di fratini inanellati in Abruzzo che si sono mossi in una regione più meridionale (Puglia).

Diversi fratini inanellati in Abruzzo erano stati osservati nelle Marche e uno addirittura in Croazia, così come alcuni individui inanellati nelle Marche e in Emilia Romagna erano stati osservati in Abruzzo.

Questo ulteriore dato conferma che quella del Fratino è una meta-popolazione adriatica: Questa nuova scoperta sicuramente avvierà un nuova visione di approccio gestionale della specie che d’ora in poi dovrà essere transadriatico.

Sono anni oramai che WWF e Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus monitorano le spiagge abruzzesi per valutare la consistenza e lo stato di una specie oltremodo interessante come quella del Fratino e da qualche anno ciò avviene anche con il supporto e la copertura, soprattutto in termini di applicazione concreta dei risultati, dell’Area marina Protetta Torre del Cerrano.

Sono state avviate campagne di inanellamento in accordo con l’ISPRA-Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione dell'Ambiente al fine di valutare gli spostamenti che la specie effettua durante le migrazioni al fine di operare una strategia comune di rete territoriale volta a migliorare lo stato e la conservazione dei luoghi strategici per la biologia della specie su tutto il territorio nazionale ed internazionale.

L’inanellamento è una operazione di posizionamento di un piccolo anello colorato intorno alla zampina dell’animale attraverso una operazione di cattura e rilascio immediato, assolutamente indolore per l’uccello, che consente poi, laddove venga osservato quello stesso uccello con un binocolo in qualunque parte del mondo, di capire quali siano stati gli spostamenti che ha effettuato ed avere così importanti dati per la ricerca e di conseguenza per agire con sistemi più efficaci di protezione.

Presentazione del Progetto C.al.it Lunedì 15 ottobre alle ore 10 sarà presentato a Silvi, presso il Circolo Nautico, il progetto europeo di cui l'Area Marina Protetta Torre del Cerrano è capofila.

Il progetto presentato a finanziamento nel programma Life lo scorso 25 novembre, è denominato C.al.it (Charadrius alexandrinus in Italy), ed è composto da una cordata di dieci amministrazioni dal Comune di Venezia al Comune di Vasto, passando per Fano, Fermo e Senigallia, interessando San Benedetto con la Riserva della Sentina e Torino di Sangro con la Riserva della Lecceta oltre ai due grandi parchi: il Conero e il Delta del Po con il CFS.

Dieci amministrazioni che in partenariato tra loro e garantendo il 50% del finanziamento complessivo di un milione e mezzo di euro, hanno presentato entro la scadenza del 26 settembre scorso il progetto all'Unione Europea con la richiesta di finanziamento.

Ci sono voluti più di tre anni per mettere a punto la stesura finale del progetto che si occupa del piccolo uccellino in estinzione come un simbolo di una costa da salvaguardare dal cemento e dalla utilizzazione non sostenibile a fini turistici.

Hanno collaborato alla stesura del progetto associazioni come la SOA-Stazione Ornitologica Abruzzese o studi come Diatomea di Fermo o Accipiter di Venezia, professionisti ed ornitologi di fama ed esperti in progettazione europea, tutti accomunati da un solo interesse: quello di trovare le risorse per lavorare seriamente alla protezione e valorizzazione dei luoghi naturali più belli della costa adriatica italiana.

Il progetto prevede cinque anni di lavoro a partire dal 2013 e coinvolge gli ambienti naturali più importanti nell'arco della costa Adriatica italiana tra cui il Parco del Conero, la Riserva Lecceta di Torino di Sangro, il Corpo Forestale dello Stato, con le pinete e aree dunali di Ravenna nel Parco del Delta del Po, e molti altri siti di Interesse Comunitario che vedono proponenti Comuni come quelli di Venezia e Vasto (Ch), Senigallia (An), Fermo e Fano (Ps), fino al Comune di San Benedetto del Tronto che, con la Riserva Naturale della Sentina affianca l'AMP Torre del Cerrano nel coordinamento del progetto.

Tutela, conservazione e ripristino delle aree dunali, così come ricostruzione con tecniche di ingegneria naturalistica dei tratti di duna danneggiati.

Questi sono gli interventi previsti nel progetto a tutela degli habitat riproduttivi del Fratino ma anche e soprattutto, saranno i programmi di valorizzazione, informazione ed educazione ambientale, le parti di progetto che caratterizzano i tanti interventi previsti, oltre ovviamente all'aspetto di ricerca e monitoraggio scientifico necessariamente presente.

La somma complessivamente richiesta è di circa 1 milione e mezzo di Euro ed ogni partner avrà a disposizione una somma che si aggira intorno ai 100-300mila Euro in cinque anni. Si tratta di un progetto che ha richiesto un forte impegno organizzativo visto l'enorme numero di partner. Situazione questa, che per un progetto Life è alquanto insolita ma, visto l'oggetto della tutela non poteva essere altrimenti.

Il Fratino migra da nord a sud lungo la penisola, verso il nord Europa e verso l'Africa, e intervenire in un solo punto della costa Adriatica avrebbe comportato ben poche possibilità di avere risultati soddisfacenti. Non resta che aspettare comunque  fiduciosi i primi mesi del 2013 quando la Commissione Europea pubblicherà i risultati del bando life di quest'anno sperando nell'accoglimento dell'istanza dell'AMP Torre del Cerrano. LA

SCHEDA Il FRATINO

Il Fratino (Charadrius alexandrinus) è un piccolo uccello nidificante sulle spiagge europee. Si riconosce facilmente dalla struttura fisica caratterizzata da zampe lunghe e corpo raccolto. Presentale porzioni superiori del corpo di colore grigio chiaro, mentre quelle inferiori bianche. Presenta delle bande scure ai lati del petto a forma di collarino incompleto e delle macchie nere sulla fronte e dietro gli occhi. La specie nidifica in aprile-maggio, a seconda delle latitudini, creando delle piccole depressioni sulla sabbia dove depone da 1 a 4 uova e può, in caso di insuccesso, tentare una seconda nidificazione tra maggio e luglio. I piccoli nidifughi dopo 4/12 ore, seguono la coppia alla ricerca di cibo.

DISTRIBUZIONE

Il Fratino è una specie quasi cosmopolita, nidificante nelle zone umide costiere e nei laghi salati interni di tutti i paesi Europei, fino alla Scandinavia meridionale e dell’Africa settentrionale. In Europa vi è stata una consistente diminuzione; in Italia sono stimate 1600-2000 coppie in continua diminuzione. In Abruzzo la specie è presente come nidificante, migratore e svernante, soprattutto nelle zone umide costiere. È un utile indicatore biologico delle condizioni degli ambienti dunali del litorale abruzzese.

FORME DI TUTELA

La specie è tutelata dall’Allegato 2 della Convenzione di Berna – Convenzione sulla conservazione della vita selvatica dell’ambiente naturale in Europa, inerente le specie faunistiche rigorosamente protette, dall’Allegato 2 della Convenzione di Bonn, Convenzione sulla conservazione delle specie migratorie appartenenti alla fauna selvatica, inerente le specie in cattivo stato di conservazione, dalla Direttiva CEE 79/409 “Uccelli” e dalla Legge Nazionale sulla Caccia 157/92 dove è inserita nell’Allegato 1 come “specie particolarmente protetta.

MINACCE

La minaccia più grande per la conservazione di questo raro uccello è rappresentata dalla distruzione e manomissione dell’ambiente dunale e di spiaggia, operata dai mezzi di pulizia meccanica e dal continuo sfruttamento delle aree naturali costiere a fini turistici, dal disturbo antropico, dalla predazione operata sui nidiacei dai ratti, da alcune specie di corvidi e, infine, dal disturbo durante la cova da parte dell’uomo, e dai cani lasciati liberi sulla spiaggia.

 

 

 

 


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