L’importanza della "Storia" la necessità della "Memoria"

08 Ottobre 2011   21:34  

“Colgo occasione e spunto per una riflessione sui temi citati nel titolo dal fatto che da martedì 11 sino al 16 di ottobre l’associazione degli Abruzzesi e Molisani di Caracas organizza, per festeggiare i suoi 25 anni di attività, una settimana di incontri con il titolo “25 anni d’impegno al riscatto dell’italianità”, il tutto all’insegna di Arte, Cultura e Gastronomia. Tra gli altri, due appuntamenti di rilievo la mostra fotografica “La Storia Siamo Noi” e la conferenza su “Transumanza ed emigrazione” che si terranno rispettivamente, martedì 11 e giovedì 13. Il programma, risultato di un lavoro certosino della presidente Tina Di Battista e della sua giunta direttiva, è una sapiente miscela di momenti culturali, di riflessione ma anche allegria e divertimento, come da buona tradizione latina. Seguiremo per voi i  momenti salienti dell’evento per farvi conoscere un mondo dove l’italianità è stata e continua ad essere orgoglio e vanto di una comunità che pur vivendo fuori dai confini della patria ama l’Italia spesso più degli italiani residenti.”

Quasi sempre quando si parla d’emigrazione vengono alla mente vecchie foto ingiallite, valigie di cartone, porti , bastimenti, lettere, postini e quant’altro legato a quell’immaginario collettivo che questo tema ci ricorda.

Oggetti e immagini, parte di un attrezzario teatrale, pronto a rappresentarsi in ogni buona occasione, ma cosa è stata o più opportunamente cosa è questo fenomeno che coinvolge spesso intere popolazioni, quali le cause, quali le conseguenze dirette o indirette che producono sugli interessati e sulle generazioni successive?

Sicuramente, già con questi temi, c’è spazio per una lunga e appassionante ricerca, non osiamo pensare all’eventualità  di un approccio filosofico al tema, basti pensare  alle migrazioni dell’anima o del pensiero, alle mutazioni di culture, mode o quant’altro genera una migrazione sia essa fisica o mentale.

La consapevolezza di avere a che fare con un argomento così vasto e profondo ci spinge però a delimitare la nostra riflessione, per questa occasione, a due aspetti, la storia e la memoria,  che noi consideriamo fondamentali volendo parlare di un avvenimento che così massicciamente ha coinvolto il nostro paese.    

Storia e memoria sono parti integranti di quella identità collettiva ed individuale che ci consentono di avere una cittadinanza certa, un’appartenenza sicura, una provenienza indubbia, capisaldi da cui ripartire per la costruzione di un nuovo cammino che getti le basi di un futuro diverso e migliore.

E’ per questo che la tutela della storia, intesa anche come conservazione di usi, tradizioni e costumi è stato sempre l’obiettivo più importante che le nostre comunità di emigranti si sono poste. Già dai primi insediamenti infatti, in tutti i paesi del mondo coinvolti dall’emigrazione, emerge chiara la  necessità, per i nostri pionieri di ritrovarsi intorno a comuni radici, che siano esse etniche, culturali o sociali, facenti parte di modelli  identitari precostituiti .

L’identità si conquista consolidando la conoscenza delle origini e si trasmette alle generazioni successive conservando la memoria, altro elemento fondamentale che consente la tutela delle culture oltre i passaggi generazionali.

La memoria diventa così il collante che unisce le diverse generazioni, “filo di Arianna” al servizio di una inevitabile e giusta integrazione che sappia valorizzare le differenze acquisendole come ricchezze comuni, sostegno indispensabile per la costruzione di una società tollerante e comprensiva, nobile ed inclusiva.

Possiamo, a questo punto, senza dubbio asserire che la sfida dei prossimi anni per ciò che riguarda il mondo dell’emigrazione sarà tutelare la storia e conservare la memoria per garantire alle future generazioni la chiave d’accesso alla conoscenza delle proprie origini.

Gianfranco Di Giacomantonio  Caracas - Venezuela


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