L'inchiesta Rifiutopoli va avanti, inquirenti a caccia di documenti

07 Ottobre 2010   14:57  

Analisi dei documenti da una parte, acquisizione di nuovi atti dall'altra; gli inquirenti lavorano senza sosta alla ricerca di ulteriori elementi in grado di rafforzare il già rigido impianto accusatorio nell'ambito dell'inchiesta sullo scandalo dei rifiuti in Abruzzo.

In particolare, in questi giorni, gli agenti della Squadra Mobile di Pescara stanno effettuando ulteriori acquisizioni presso alcune società sparse nel territorio provinciale. Un'indiscrezione che non fornisce altri dettagli, ma che conferma l'intenzione della Procura di concentrarsi in questa fase sul fascicolo cosiddetto montesilvanese. Soltanto ieri il lungo colloquio con il sindaco dimissionario di Montesilvano Pasquale Cordoma che ha detto di aver chiarito la sua posizione in merito al suo inspiegabile dietrofront, dapprima pronto a denunciare le presunte illegalità all'interno della Ecomme (società partecipata Comune-Deco), poi inspiegabilmente alleato di Di Zio. nel mezzo un contributo da diecimila euro versato dallo stesso  Di Zio nell'ottobre del 2008 a Lorenzo Sospiri. "Personalmente - ha chiarito Cordoma - non ho preso un solo euro da Di Zio". Dalla scadenza della Concessione alla Deco, dicembre 2006, ai successivi tre anni l'amministrazione comunale di Montesilvano, a guida Cordoma, non ha mai dato il via alla gara d'appalto per trovare il successore e su questo Cordoma spiega: "Una decisione difficile la mia ma si tratta di una materia che fa paura anche agli avvocati". Non altrettanto, evidentemente, ai magistrati che stanno cercando di andare fino in fondo.


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