L'influenza A miete un'altra vittima, una donna a Napoli

Salgono a 14 i morti in Italia

02 Novembre 2009   12:32  

Il virus A colpisce molto di piu', in proporzione, bambini e ragazzi, ma almeno finora fa vittime quasi esclusivamente tra gli over 50.

Con la morte della donna 72enne di Napoli, resa nota poco fa, le vittime italiane della nuova influenza salgono infatti a 14, e solo in un caso riguardano una bambina, la 11enne morta la scorsa settimana.

Gli altri sono tutti in una fascia che va da 43 a 85 anni, e quasi tutti con patologie pregresse piu' o meno gravi. Il primo morto, infatti, risale al 4 settembre, ed era un uomo di 51 anni di Napoli con gravi problemi cardiaci.

Il 19 settembre muore una donna di 46 anni a Messina, l'unica finora di cui l'unica causa accertata di decesso e' proprio il virus A.

Il 22 settembre la quarta vittima e' una donna di 57 anni di Cesena. Il primo ottobre e' la volta di un 85enne di Prato, con gravi malattie respiratorie e cardiache.

Il 21 ottobre a Spoleto muore un uomo di 78 anni. Il 27 ottobre muore un medico a Napoli, il 56enne Claudio Petre', a causa di una grave insufficienza respiratoria, e lo stesso giorno una 74enne di Cernusco sul Naviglio (Milano) per polmonite batterica aggravata dal virus A. Il 28 muore a Napoli un 65enne e a Rimini una donna di 43 anni.

Il giorno dopo, 29 ottobre, e' la volta di un detenuto cinquantenne di Napoli, obeso e con gravi patologie, e un altro medico, Eugenio Campanile di 72 anni.

Il 31 ottobre muore l'unica vittima giovane, la bambina di 11 anni deceduta a Napoli e che, pare, non aveva patologie pregresse.

Oggi la morte di una donna di 45 anni al Cotugno di Napoli e, ultimo caso finora, la 72enne deceduta al Carderelli sempre a Napoli con gravi patologie respiratorie.

Influenza A: pediatri, meno polemiche più operatività

Apprezziamo l'ampia eco che ha dato oggi la stampa al problema della vaccinazione antinfluenzale in eta' pediatrica anche se purtroppo all'informazione, specie quando sono in gioco fattori emotivi, si possono legare polemiche.

Lo afferma Pasquale Di Pietro, Presidente della Societa' Italiana di Pediatria.

"A scanso di incomprensioni - insiste Di Pietro - voglio ribadire che la disponibilita' del vaccino ha visto l'Italia perfettamente allineata con gli altri Paesi europei, nel momento in cui le autorita' competenti hanno concesso l'autorizzazione alla distribuzione.

Poiche' tale disponibilita' e' comunque arrivata tardi rispetto all'insorgere della pandemia, non essendoci prima il ceppo virale sul quale lavorare, oggi che il vaccino e' arrivato, il nostro appello pressante alle Regioni e' che si acceleri al massimo l'operativita' per somministrarlo".

Secondo Di Pietro, "il piano di intervento preparato dal Ministero, alla cui stesura abbiamo collaborato, va bene; l'importante e' che sia rapidamente applicato.

Ribadisco inoltre che al momento non c'e' alcuna esigenza perche' i bambini sani vengano vaccinati, ma importantissimo che vengano rapidamente vaccinati tutti i bambini e gli adolescenti che rientrano nelle categorie a rischio (tra le quali ci sono coloro che soffrono di malattie croniche) gia' stabilite dal Ministero con una specifica ordinanza che e' bene abbia la massima pubblicizzazione".

GARATTINI, VACCINO ENTRO 2 SETTIMANE O NON SERVE

Quindici giorni per vaccinare piu' di venti milioni di italiani prima del picco previsto per fine novembre: dopodiche', il vaccino contro l'influenza A "sara' perfettamente inutile".

Il farmacologo Silvio Garattini, interpellato dall'Agi, lancia l'allarme sulla tempistica della vaccinazione, mentre si succedono le morti tra le persone gia' con gravi patologie, quelle comprese nella prima fase della campagna di vaccinazione.

"Il vaccino era stato annunciato per l'inizio di novembre - spiega Garattini - quindi siamo nei tempi, il problema e' che l'influenza A e' arrivata prima del previsto, e se va avanti cosi' il vaccino rischia di essere inutile, perche' dopo la somministrazione servono altri 15 giorni prima di essere effettivamente protetti dal virus".

E' fondamentale quindi arrivare a meta' novembre con tutti gli italiani a rischio vaccinati, ma continuando con questo trend (finora due milioni di dosi distribuite in due settimane) "l'obiettivo di 24 milioni mi sembra molto difficile, direi impossibile - sottolinea Garattini - tutto dipende dalla disponibilita', ci sono dei tempi di produzione che purtroppo non si possono accelerare". Per fortuna, ricorda il farmacologo, "l'influenza A si e' dimostrata finora blanda, non particolarmente virulente. Certo ci sono le persone gia' con gravi malattie, e lo stiamo vedendo con le morti di questi giorni: per loro il vaccino rischia di arrivare troppo tardi".


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