L'ingenuo Letta, e la gelatina nel cratere

Terremoto e sospetti

20 Febbraio 2010   13:37  

Un appunto sbagliato avrebbe tradito il sottosegretario Letta quando dichiarò che nessuna delle ditte coinvolte nell’inchiesta fiorentina aveva avuto un euro di lavori all’Aquila. Lo dice lo stesso Letta, che da la colpa ad una relazione lacunosa ed inesatta redatto dagli uffici della presidenza del Consiglio dei ministri. La Btp, i cui vertici sono indagati, a L'Aquila hanno lavorato associati al consorzio di imprenditori aquilani, il Federico II.

La Btp, si scopre poi, si è pure vista revocare un appalto dal Comune, per la messa in sicurezza del palazzo del Convitto nazionale. Motivo: troppo lenti.

E per quanto riguarda i due imprenditori che la notte del sei aprile ridevano, De Vito Pisciceli e Gagliardi, fa riflettere un'altra intercettazione dove il Pisciceli parlando con un suo collaboratore si raccomanda di trovargli una persona in gamba, ma lui usa un altro termine, ''perchè deve coordinare non solo i movimenti terra nei cantieri dell'Aquila, ed anche una strutturina".. . poiché spiega il sibillino imprenditore inquisito: '' sono movimenti terra che non sono movimenti terra, . . sono movimenti alle carpenterie.. ci vuole una persona nostra che sta lì e coordina tutto questo, tutto questo va tutto in economia. . . avete capito?''

A Letta vittima della gaffe risponde la Presidente della provincia Stefania Pezzopane con una lettera aperta: ''Carissimo Sottosegretario - questo l'incipit - il suo turbamento è consolante. Mi dispiace che anche lei sia stato ingannato dalla lista ufficiale delle ditte operanti a L’Aquila.

E conclude: ''occorrono segnali forti di un rinnovamento etico, di un operare realmente democratico e trasparente.''

 

Intanto il procuratore Rossini come aveva confermato al nostro microfono giorni fa, è al lavoro sulle carte dell'inchiesta che potrebbero fornire nuovi interessanti spunti investigativi sull'inchiesta sugli appalti sospetti e le possibili infiltrazioni mafiose, su cui la procura sta già lavorando da mesi.

Sul suo tavolo, ci sarebbero anche i colloqui tra Giovanni Guglielmi, provveditore inter-regionale alle Opere pubbliche, e il funzionario-factotum Antonio Di Nardo, che per la Dia di Napoli è amico dei Casalesi.

 


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