L'ordine degli ingegneri: "Tempi certi per rientro case inagbili e pagamenti"

09 Giugno 2011   15:58  

 "La comunicazione efficace rispetto alle procedure e ai tempi di rientro nelle abitazioni sono diritto sacrosanto dei cittadini ma non competono ai tecnici quanto piuttosto alle istituzioni". A prendere posizione sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa qualche giorno fa dal consigliere comunale Roberto Tinari, e' il presidente della Federazione regionale degli ordini degli ingegneri d'Abruzzo, Pierluigi De Amicis.

All'indomani delle esternazioni pubbliche dell'amministratore comunale, De Amicis si e' preoccupato di scrivere al consigliere una lettera, recapitata per conoscenza anche al sindaco Massimo Cialente e all'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano.

Nella nota De Amicis specifica che, le istituzioni, che probabilmente dovrebbero assumersi il compito della trasparenza, nulla o molto poco fanno per chiarire ai loro concittadini le procedure previste per la ricostruzione.

 Il presidente degli ingegneri abruzzesi definisce, ancora, "perverso" il pensiero che debba essere un professionista, soggetto terzo, a indicare quali possano essere i tempi necessari all'approvazione di un progetto. La giacenza delle domande negli uffici responsabili, infatti, e' di tale entita' da non consentire una previsione della tempistica.

"Per non parlare dei tempi attualmente necessari per la liquidazione delle fatture emesse per lavori eseguiti. In tutto questo - prosegue De Amicis - le Istituzioni continuano a voler assumere decisioni non partecipate, nel corso di incontri in cui la categoria dei tecnici viene puntualmente esclusa. Come fare allora, da assenti e non per nostra volonta', a trasmettere ai cittadini le informazioni di cui hanno bisogno e a cui legittimamente aspirano? Perseverare su tali comportamenti e' solo dannoso per il nostro territorio e per tutta la popolazione, e tanto vale per ogni atto normativo che non viene condiviso sin dalla sua fase iniziale". De Amicis conclude la sua missiva chiedendo un atteggiamento costruttivo, evitando di scaricare responsabilita' sugli ordini e chiedendo, ancora una volta con forza, un testo coordinato sugli atti normativi per la ricostruzione. Soprattutto in ragione del fatto che l'ultimo, in ordine temporale, risale al 30 dicembre 2010.


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