L'ultimo saluto ad Andrea Brambilla, Zuzzurro. La folla gli riserva un'ovazione di applausi

26 Ottobre 2013   12:00  

Con lo stesso senso dell'equilibrio, che non ha mai abbandonato una comicita' lontana dalla volgarita' e dagli eccessi, vale a dire in un saluto sofferto, ma composto, Milano si e' ritrovata per un ultimo saluto a un simbolo, a un artista amato. Alle 11 di questa mattina, per dirla con Nino Formicola, e' andata in scena "l'ultima replica di Zuzzurro e Gaspare": l'uno ritiratosi dietro il sipario, l'altro disorientato, improvvisamente sul palco da solo. Perchè la morte di Andrea-Zuzzurro, avvenuta lo scorso giovedì a causa di un carcinoma polmonare, è la storia di una separazione e la fine di coppia artistica, di quarantennale durata, che finisce.

Gaspare lo sa e all'esterno della Chiesa di San Vincenzo in Prato, dove si sono tenuti i funerali di Zuzzurro, non ha fatto neanche finta di trattenere le lacrime, mentre si e' lasciato consolare senza far vanto di vane resistenze. Lo ha raggiunto un drappello d'amici, tra i quali spiccano le mancanze, ma pure ricco di ricordi tanti sono quelli che hanno da dirne uno: accanto alla 'vecchia guardia' di Enrico Beruschi - al quale piace ricordare Zuzzurro nella prima volta che l'ha visto sul palco e per averlo portato, gia' il giorno dopo, allo storico Derby di Milano - c'erano gli amici e gli eredi' che quel modo di lavorare l'hanno conosciuto da vicino, apprezzato e magari anche assorbito. Enzo Iacchetti, Marco Columbro ("Andrea e Nino - ha detto - in oltre 40 anni insieme, hanno fatto la storia del cabaret, ma spero ci si ricordi di lui anche come di un uomo di grande umanita'"), Corrado Tedeschi, Massimo Buscemi, Giole Dix, Ficarra e Picone, Michele (del duo Gino e Michele) con l'altro compagno di fondazione di Zelig, Giancarlo Bozzo, Marina Perzy, tra gli altri, hanno spento le risate per un giorno, perche' e' mancato il motivo di un sorriso. 

Tra loro si mischiano gli amici piu' intimi, i parenti (in prima fila la moglie e i due figli), la autorita' (presente l'assessore Tajani per il Comune e Maerna per la Provincia) e la gente comune che, se non ha preso d'assalto la chiesa, comunque piena, ha fatto sentire la voce nelle piazze d'eccellenza di oggi, i social network: "Non mi aspettavo tutto questo calore - ha confessato Gaspare - ne' che esplodesse Facebook. Noi non abbiamo mai avuto percezione di tutto questo, ci siamo sempre sentiti due persone normali". Alla fine, se proprio sintesi e definizione dev'essere, ci ha pensato Silvio Orlando: "Andrea - ha detto - era un artista". La conclusione, allora, e' di rito anche se mai scontata: un lungo applauso, uno di una lunga serie, ma l'ultimo.


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